Sparatoria in Russia: 6 morti e 28 feriti

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Ennesima school shoothing in Russia, questa volta all’università statale di Perm. La prima è stata a maggio scorso, quando un 19enne ha ucciso undici persone a Kazan. A riportare la notizia è stato il ministero della Salute russo, ripreso dalla Tass. «Secondo le informazioni aggiornate del Centro Federale di Medicina delle catastrofi, sei persone sono morte nell’incidente all’Università statale di Perm, mentre 24 persone ferite stanno ricevendo cure», hanno detto.

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School shooter della Perm University in Russia

Ci dicono sempre che il periodo scolastico è il migliore della nostra vita, che conosceremo persone fantastiche, che creeremo dei ricordi indelebili. Noi in Italia abbiamo il problema del bullismo e sicuramente esiste anche altrove, ma, fortunatamente, noi non ci troviamo a dover fare delle simulazioni di school shooting. In America come in Russia, invece, sono normali. Perché, in America o in Russia, nel periodo più bello della tua vita, potresti morire oppure veder morire la tua migliore amica, i tuoi compagni di classe, i tuoi insegnanti.

In Italia abbiamo l’ansia dell’interrogazione, magari siamo felici se il ragazzino che ci piace ci guarda o ci sorride, oppure siamo tristi se non sa neanche che esistiamo. E deve essere così, e va benissimo così. È giusto è normale provare queste emozioni. Non è però normale, né per lo studente né per un genitore, aver paura di non vedere più i propri affetti perché uno studente ha deciso di prendere un’arma e cominciare a uccidere i suoi compagni di classe.

In Russia a maggio c’è stata una grave sparatoria in una scuola a Kazan, in cui morirono undici persone tra cui anche uno degli assalitori che, dopo aver cercato di fuggire, è stato colpito e ucciso dalla polizia (delle fonti dicevano che «potrebbe tenere in ostaggio diverse persone»). Il primo school shooter, un 17enne, è stato invece subito arrestato. L’ufficio del Presidente Tatarstan Rustam Minnikhanox lo definì «un disastro. Abbiamo perso sette bambini, studenti dell’ottavo anno. Quattro ragazzi e tre ragazzi. Sono morti proprio qui, al secondo piano.» Ma la situazione non è migliorata.

Russia: school shooting all’università statale di Perm

A maggio il Presidente della Russia Putin aveva avvisato che la legge sul controllo delle armi doveva essere rivista, proprio in seguito alla dichiarazione secondo cui l’assassino possedesse legalmente le armi con cui ha ucciso degli studenti, tuttavia non sembra che le cose siano andate meglio, in fin dei conti Timor Bermansurov è un diciottenne che era armato con una pistola «leggera» facile da reperire. Il Presidente ha comunque fatto le sue condoglianze alle famiglie e agli amici delle persone uccise.

Inizialmente si pensava che lo school shooter fosse morto alla fine della sparatoria, ma in realtà è vivo ed è ricoverato in ospedale, ha fatto sapere il Comitato Investigativo russo, citato da RIA Novosti. Il ministero della Salute ha fatto anche sapere che uno dei feriti è molto grave, mentre altri sei sono di «moderata gravità». Durante l’aggressione alcuni studenti sono saltati fuori dalle finestre per mettersi in salvo, altri si sono chiusi negli auditorium dell’università.

Timur Bekmansurov è un 18enne, come riportano Meduza e alcuni canali Telegram di 112 e Baza. Mash fa sapere che il ragazzo studiava alla facoltà di legge all’università, nella specialità di scienze forensi. Prima della sparatoria ha anche scritto un post su Vkontakte, il Facebook russo, in cui chiedeva che le sue azioni non fossero considerate un atto terroristico, affermando di non far parte di alcuna organizzazione estremista. Sulla sua pagina ha scritto: «odio me stesso, ma voglio fare del male a tutti quelli che si mettono sulla mia strada». Ovviamente il social ha cancellato il messaggio. Questi sono i nomi delle vittime:

Il pensiero che sia stato coniato un termine, school shooting e che, cercando massacro scolastico, esca una vera e propria pagina su Wikipedia con un indice e tante informazioni, ci fa comprendere che il problema è reale. La school shooting è una sparatoria di massa che avviene all’interno di una scuola o di un’università. Ogni volta che c’è un massacro scolastico, come quello di Columbine ma anche come quello avvenuto ieri in Russia, i politici fanno una preghiera per le vittime, ma non agiscono in alcun modo sul porto delle armi, e quindi poi altre vittime muoiono dopo qualche mese, o anno.

Immagini o video della sparatoria [TW]

Le immagini e i video possono essere sensibili, non guardatele se pensate che potrebbero urtare la vostra sensibilità. La fonte è il canale Telegram russo Baza.

Lo school shooter che entra nell’Università
Alcuni studenti saltano giù dalle finestre alla Perm University in Russia
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Lo school shooter della Perm University in Russia
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Lo school shooter ferito
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Studenti barricati nelle aule
Video dell’attentato
Altro video
Timur Bekmansurov ha sparato anche per strada

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