Quando il centrodestra candida una rinviata a giudizio per stalking e omofobia…

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Quando si dice che al peggio non c’è limite, evidentemente alcuni partiti la prendono come una sfida. Marco Tonti, capolista di Rimini Coraggiosa e presidente di Arcigay Rimini, ha denunciato un elemento presente nella lista di chi sostiene il candidato sindaco Enzo Ceccarelli, candidato dal centrodestra e sostenuto da diversi partiti tra cui Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc, Noi con l’Italia e Rinascimento di Sgarbi. Questo elemento, anni fa, sarebbe stato rinviato a giudizio per stalking e omofobia, con video di prova che testimoniano quel che faceva subire alla sua vittima.

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Enzo Ceccarelli è (ovviamente) sostenuto da Matteo Salvini

Più dicono di non essere omofobi, più affermano che il DDL Zan non serva perché in Italia non c’è un problema di omofobia, più si lamentano dell’omofobia solo quando qualcuno muore (a meno che il criminale non sia qualcuno legato ai propri partiti), più dimostrano di essere solo delle persone in cerca di voti di cui della vita delle persone omosessuali non importa nulla. La testimonianza è aver deciso di mettere in una lista elettorale a Rimini una persona che in passato è stata processata per omofobia e stalking.

Ovviamente il solo avere nella propria lista una mela marcia non significa che tutti i candidati siano delle mele marce, ma come ti può anche solo venire in mente che essere sostenuto da una persona di cui esistono dei video in cui tormenta un ragazzo solo perché omosessuale sia una buona idea per la tua campagna elettorale? Sappiamo già che la comunità LGBT di Rimini prenderà la decisione giusta e sosterrà il candidato che ha scelto con cura da che parte stare, ma speriamo che tutti possano ascoltare le sue parole.

Rimini: centrodestra candida una rinviata a giudizio per omofobia e stalking

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Marco Tonti

«La destra candida una rinviata a giudizio per omofobia e stalking», ha detto Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini e candidato con il centro-sinistra alle prossime elezioni comunali, per cui si voterà il 3 e il 4 ottobre. Ha spiegato che «il caso risale ad alcuni anni fa, per un anno e mezzo ogni volta che usciva di casa un ragazzo veniva stalkerizzato con insulti omofobici dal vicino di casa e dalla figlia, ad alta voce in modo da essere uditi distintamente da tutto il vicinato».

Ovviamente il ragazzo ha denunciato la questione alle forze dell’ordine e «dopo aver sporto querela ci sono stati i rinvii a giudizio per stalking e razzismo omofobico. Tra le parti civili ammesse anche Arcigay Rimini oltre che le vittime di questi ripugnanti fatti». Quando ha letto il nome di quella persona nella lista civica del suo avversario, Enzo Ceccarelli, è rimasto «di stucco», poiché è pur sempre un’«imputata a questo processo per omofobia e stalking».

Ovviamente sottolinea anche che «un processo non è una condanna ma tra le prove depositate ci sono video e registrazioni assolutamente inequivocabili», ma si domanda se «il candidato sindaco della destra era al corrente di questo fatto? Come intende regolarsi, chiederà all’imputata di fare un passo indietro o ne difenderà il comportamento? E come intende regolarsi per il futuro?». Questo perché «Rimini deve essere una città che condanna l’omofobia sempre e senza esitazioni, sia nelle forme aggressive come questa che nelle forme quotidiane sotterranee e striscianti».

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Marco Tonti

«Non è più l’epoca delle mezze parole, le prese di posizione siano chiare e precise», ha concluso. Non è tardata ovviamente la risposta di Enzo Ceccarelli, che ha voluto dire che «per quello che mi riguarda condanno l’omofobia e ogni forma di discriminazione», sottolineando poi che «questa persona deciderà in piena autonomia se fare o meno un passo indietro. Non mi intrometto nelle questioni che riguardano i partiti e le liste che mi sostengono, anche perché questa vicenda è lungi da essere conclusa».

Aggiunge poi il candidato sindaco di Rimini: «Tonti mi rivolge delle domande su questo caso, a cui rispondo senza alcun problema, dato che non ero al corrente che la persona in questione fosse imputata in un processo. La scelta dei candidati non spetta al candidato sindaco. Ogni lista decide in autonomia e piena libertà», tuttavia, ora che sa chi c’è nelle proprie liste, non vuole intervenire in alcun modo? Davvero permetterà a un’omofoba di sostenerlo?

Essere imputati non significa essere condannati, per la legge questa persona è innocente fino a quando la sentenza non passerà in giudicato. Mi sembra invece di capire, dal tono del comunicato del candidato del centrosinistra, che lui non abbia dubbi, si è già sostituito al giudice e ha già condannato questa persona. Da buon padre di famiglia consiglio un po’ di prudenza nei giudizi a questo impetuoso giovane. Capisco e comprendo lo spirito che anima Tonti, che da anni si batte per per i diritti Lgbt. Però sarà meglio per tutti che a decidere sia un tribunale e dei giudici dello Stato Italiano

Enzo Ceccarelli, candidato sindaco di Rimini

Speriamo che Rimini, come tutte le persone che il 3 e il 4 ottobre andranno a votare, faranno la scelta giusta. O almeno quella meno peggio.

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Pubblicato da Marco Tonti – Elezioni Rimini 2021 su Martedì 21 settembre 2021

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