Omofobia Italia: ventenne denuncia i genitori che l’hanno picchiata e insultata perché lesbica

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Proprio nel periodo in cui dei senatori grandi e vaccinati (si spera) gioiscono perché un decreto contro l’omolesbobitransfobia non è stato approvato, una ragazza di 20 anni di Pesaro ha denunciato i suoi genitori (sempre quelli a cui spetta l’educazione del proprio figlio, per la cronaca) per averla non solo insultata ma anche picchiata dopo che ha fatto coming out come lesbica. A riportare la notizia è Il Resto del Carlino.

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Fonte: Pinterest

Il padre ha 53 anni ed è tunisino, la madre invece è una 58enne di Pesaro. Lei, invece, ha 20 anni e ama una donna. Ieri abbiamo parlato di come spesso molti ritengano che il coming out non sia necessario, senza però rendersi conto che, soprattutto per i giovani, il coming out ti rende libero. Ed era questo quello che la 20enne cercava: libertà di essere se stessa con i genitori che dovrebbero amarla a prescindere da tutto. Tuttavia, ha solo trovato odio e violenza come risposta al suo amore e fiducia.

Ci dicono che in Italia non esiste un problema di omofobia. Ci hanno detto che i genitori sono quelli che educano i figli e solo i genitori devono educarli. Ma i genitori chi li educa? Perché a questa ragazza di 20 anni avrebbe fatto molto comodo avere una legge che la tutelasse, adesso. E non ci venite a dire “l’avrebbero picchiata comunque” perché sì, lo sappiamo che la feccia esisterebbe comunque. Tuttavia, lei avrebbe ottenuto più giustizia. È questo quello che si cerca: la giustizia.

Ragazza di 20 anni di Pesaro picchiata perché lesbica

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Fonte: Pinterest

La madre l’ha insultata pesantemente, il padre invece l’ha picchiata. Lei si trovava a lavoro, o meglio, era appena uscita da lavoro e stava per salire nell’auto della sua fidanzata, quando il padre l’ha raggiunta, l’ha presa per i capelli e l’ha schiaffeggiata per strada, davanti agli occhi di tutti. La madre, invece di difenderla, la insultava. Fortunatamente un addetto a un hotel di Pesaro che si trovava nelle vicinanze è intervenuto e ha difeso le due ragazze mettendole in salvo all’interno dell’edificio, vietando ai genitori di entrare.

«La ragazza aveva preso gli schiaffi, piangeva, era agitata, sembrava sul punto di esplodere. Io ho notato la scena e sono andato verso di lei. Si è divincolata, mi ha detto che era stata schiaffeggiata dal padre, che anche la madre le rendeva la vita impossibile perché non accettavano il suo essere lesbica. A quel punto, l’ho portata con me in hotel e ho impedito ai genitori di seguirla e metter piede nella proprietà dell’albergo ordinando loro di stare fuori o altrimenti avrei chiamato la polizia. Mi sono preoccupato anche della ragazza bloccata in macchina, dicendole di scendere e di venire in hotel senza paura. Nessuno l’avrebbe toccata», ha raccontato Roberto a Il Resto del Carlino, il ragazzo che le ha aiutate.

«Una volta dentro, con i genitori fuori ad aspettare, ho chiesto alla 20enne se intendeva parlare con la sola madre. Con molta riluttanza ha detto di sì, e ho fatto entrare la donna», tuttavia la situazione è comunque degenerata con la ragazza che le «urlava che le rendeva la vita un inferno perché non accettava che fosse lesbica», così Roberto ha fatto nuovamente uscire la madre temendo per il peggio.

La figlia poi ha provato a parlare con il padre (che restava comunque fuori dall’hotel) ma subito la situazione è degenerata. Degli amici delle ragazze poi le hanno portate via, aiutandole. La 20enne (che è tornata il giorno dopo a ringraziare l’uomo), dopo un’incertezza iniziale, ha deciso di rivolgersi alla polizia per denunciare la vicenda e, allo stesso modo, i genitori hanno denunciato la sua scomparsa. La Procura di Pesaro però ha aperto un fascicolo per maltrattamenti. A quanto pare la violenza è stata anche precedente al coming out. Adesso lei si trova insieme a degli amici, al sicuro.

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