Chi sono le Radium Girls?

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L’8 marzo è una data simbolica che vuole ricordare quante lotte politiche e sociali le donne hanno affrontato, e continuano a combattere: le Radium Girls sono state un tassello fondamentale nelle contestazioni volte al miglioramento delle condizioni lavorative a cui venivano sottoposte le donne.

Un “auguri a tutte le donne!” o una mimosa non potranno mai ripagare i soprusi e la violenza di cui le donne sono ancora oggi vittime – spesso nemmeno ascoltate – in ogni parte del mondo.

La cosiddetta festa della donna è in realtà la Giornata internazionale dei diritti della donna, istituita nel 1977, che non vuole (e non deve) essere in realtà una festa, ma un motivo di riflessione.

Questa data ricorre nelle storia perchè segnata da diversi avvenimenti, che in un modo o nell’altro si legano alla lotta per i diritti delle donne: nel 1917, la Rivoluzione russa, quando le donne di San Pietroburgo diedero vita ad una manifestazione che voleva rivendicare la fine della guerra; il rogo mai confermato delle operaie della fabbrica di camicie Cotton o Cottons (probabilmente confuso con l’incendio della fabbrica Triangle, avvenuto nel 1911 a New York); la violenta repressione da parte della polizia newyorkese di una manifestazione sindacale tenutasi nel 1857; numerosi scioperi e incidenti che vedono come protagoniste le città di Chicago, Boston e New York.

Il caso delle Radium Girls sembra avere dell’incredibile, ma è una vicenda che non andrebbe mai dimenticata.

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Fonte: Green Planet News

Chi sono le Radium Girls?

Correva sempre l’anno 1917, ma la culla (e la tomba) delle “ragazze del radio” si trovava nella cittadina di Orange, nel New Jersey. La US Radium Corporation era una fabbrica di orologi che sfruttava una vernice radioluminescente per dipingere i quadranti dei loro prodotti.

La vernice luminosa si otteneva mescolando colla, acqua e radio in polvere. Lo stipendio ammontava a circa 0,27 dollari per ogni pezzo (quasi 250 quadranti al giorno), con un guadagno da dirigente di fabbrica, se si contestualizzano gli anni ’20.

Il finale di questa tragedia si può già intuire così.

Queste operaie, convinte che il radio contenuto nella pittura non fosse dannoso per la loro salute, ingerirono incuranti una quantità mortale di radio, leccando le setole dei pennelli, in modo da affilarne la forma. Alcune, persino, usarono quella stessa vernice per abbellire il proprio aspetto, come smalto per unghie e per i denti, o per ravvivare i propri abiti da sera. Vi era addirittura un addetto ad incitare le operaie ad appuntire i pennelli sfruttando la propria bocca.

Eppure nessuno aveva pensato di avvertire queste donne del pericolo a cui stavano andando incontro, quando la tossicità di questa sostanza era già conclamata dalla fabbrica stessa: infatti, gli scienziati che lavoravano all’interno dell’azienda – e a contatto con il radio – avevano a disposizione per la loro incolumità maschere protettive e tenaglie. Le operaie, invece, non erano state protette in alcun modo.

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Fonte: IlParanormale

I primi sintomi vennero blandamente attribuiti alla sifilide, considerata all’epoca come un segno di promiscuità e malcostume. Le mascelle si gonfiarono, mentre i denti cominciarono a cadere. Una di queste donne, recatasi dal proprio dentista per asportare un solo dente, si ritrovò tra le mani quest’ultimo e un pezzo di mascella. Delle 70 donne assunte alla US Radium Corporation, 50 trovarono la morte per l’esposizione al radio.

Le “ragazze del radio” o “ragazze fantasma” ottennero la loro giustizia solo quando cinque di queste riuscirono a denunciare i propri datori di lavoro. L’operaia Flora Grazia Fryer era stata la prima a citare in giudizio la US Radium Corporation, ma le ci vollero due anni per trovare un avvocato disposto ad iniziare questo calvario giuridico, in particolare dopo che due medici la dichiararono perfettamente in salute. Alla fine di un lunghissimo processo ottennero un cospicuo risarcimento e un sostegno nelle cure mediche (ma non riuscirono a salvarsi dal loro triste destino).

Senza volerlo intenzionalmente, le Radium Girls e la loro storia raggiunsero un impatto mediatico in grado di avviare lotte e scioperi a favore dei diritti dei lavoratori, soprattutto delle donne, che fino a quel momento erano stati fin troppe volte negati. Vennero emanati regolamenti per disciplinare le attività che contemplavano l’impiego del radio: furono adottate numerose norme di sicurezza, e i lavoratori vennero dotati di dispositivi di sicurezza per evitare che la vicenda delle “ragazze fantasma” potesse verificarsi ancora una volta.

La beffa? La stessa US Radium Corporation aveva persino distribuito letteratura per la comunità medica che illustrava gli “effetti pregiudizievoli” del radio.

Per chi volesse ulteriormente approfondire questa vicenda, Netflix ha distribuito una serie dal titolo caratteristico Radium Girls, mentre la scrittrice Kate Moore si è proposta di raccontarla nel pluripremiato bestseller The Radium Girls: the dark story of America’s shining women. Anche l’autrice italiana Virginia Benenati ha pubblicato quest’anno il suo primo romanzo, dedicato proprio alle “ragazze del radio”, con il titolo di Le ragazze fantasma.

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Fonte: Taxidrivers

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