Palestina: dieci cittadini sono stati uccisi da un raid israeliano

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Le truppe israeliane hanno ucciso 10 palestinesi nella Cisgiordania occupata, in uno dei raid più sanguinari da quando si sono intensificati all’inizio dello scorso anno. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nove dei palestinesi uccisi erano nel campo profughi di Jenin, dopo che le forze israeliane hanno fatto irruzione nella zona. In più, nella città di al-Ram, a nord di Gerusalemme, è stato ucciso un altro ragazzo della Palestina, di 22 anni. Fra le altre morti, c’è anche una donna anziana.

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Zain Jaafar/AFP

Qualche mese fa abbiamo parlato di come Israele terrorizzi gli studenti in possesso di libri di storia palestinese, come denunciato da diverse testate ma anche dal Comitato di Gerusalemme della Conferenza popolare per i palestinesi all’estero, che ha condannato tramite il Quds Press il curriculum israeliano distorto imposto agli studenti palestinesi nella Gerusalemme occupata, in seguito alla distribuzione di libri che includono false informazioni sulla Palestina e Israele presso le scuole Al Eman. Ma non solo questo!

Un altro esempio è stato l’annuncio di Ben-Gvir su Twitter, che disse di aver «ordinato alla polizia israeliana di far rispettare il divieto di sventolare qualsiasi bandiera dell’OLP che mostri l’identificazione con un’organizzazione terroristica dalla sfera pubblica e di fermare qualsiasi istigazione contro lo Stato di Israele». Il nuovo governo di Benjamin Netanyahu ha continuato una politica anti-palestinese affinché il più alto organo giudiziario delle Nazioni Unite esprimesse la sua opinione sui 55 anni di occupazione militare israeliana della Cisgiordania.

Per conoscere le origini del conflitto Israelo-Palestinese, vi riporto a un nostro vecchio articolo, in cui, con l’aiuto di alcuni esperti di storia e geopolitica, e insieme ai video e alle immagini dei giorni contemporanei, cerchiamo di raccontare quello che una popolazione sta passando da tanto, troppo, tempo. Per la Palestina ci sono state delle persone che si sono schierate. C’è stata Bella Hadid, che è lei stessa palestinese, ma anche Emma Watson, che è persino stata attaccata e accusata di antisemitismo per la sua presa di posizione dall’ex ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon. Tuttavia, sono sempre pochi.

Tempo fa abbiamo acceso anche le luci sul razzismo da parte dei media, di come le guerre in paesi che non siano in Europa sia normale, di come esistano dei profughi di serie A e di serie B. Di come ogni giorno delle persone scappino dalla guerra, ma non facciano tanto scalpore mediatico o breccia nel cuore delle persone in quanto non sono, per citare il Vice Procuratore Capo dell’Ucraina, David Sakvarelidze, «persone europee con occhi blu e capelli biondi». E la presa di posizione (tra l’altro l’Ucraina ha votato a favore) di Italia e Usa ne è la testimonianza.

«L’attacco russo all’Ucraina è una violazione dell’ordine mondiale e Israele lo condannaIsraele ha conosciuto molte guerre. La guerra non è lo strumento per risolvere i conflitti», ha detto mesi fa il Ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid. Ha anche espresso il sostegno del governo «per l’integrità territoriale e la sovranità ucraina». Il premier invece: «Come tutti, preghiamo per la pace e la calma in Ucraina e speriamo ancora che il dialogo porti a una risoluzione. Questi sono momenti difficili e tragici, i nostri cuori sono con i civili che, senza colpa, si ritrovano in questa situazione». Ma in Palestina?

Palestina: Israele uccide 9 palestinesi in un raid

Nel raid di Jenin, che i palestinesi hanno descritto come un “massacro“, almeno altri 20 persone sono stati feriti con munizioni vere. Quattro di loro sono in condizioni critiche, mentre dieci sono morte. La Brigata dei Martiri di Al-Aqsa – una milizia armata affiliata al partito politico palestinese Fatah – ha detto che i morti includevano uno dei loro combattenti, Izz al-Din Salahat. Secondo il ministero della salute, un’altra persona, Saeb Azriqi, 24 anni, ha perso la vita a cause delle ferite in un ospedale.

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Raneen Sawafta/Reuters

La situazione sul campo è molto difficile, con i feriti che raggiungono continuamente gli ospedali, accusando le forze israeliane di ostacolare ambulanze e medici. «C’è un’invasione senza precedenti … in termini di quanto è grande e il numero di lesioni», Wissam Baker, capo dell’ospedale pubblico di Jenin, ha detto Al Jazeera. «L’autista dell’ambulanza ha cercato di raggiungere uno dei martiri che era sul pavimento, ma le forze israeliane hanno sparato direttamente all’ambulanza e hanno impedito loro di avvicinarsi a lui», ha continuato Baker.

Le forze israeliane hanno anche sparato candelotti lacrimogeni verso l’ospedale, colpendo la divisione dei bambini, ha detto Baker. Ha causato lesioni da soffocamento a bambini e ad altre persone. L’esercito israeliano ha negato di aver sparato deliberatamente gas lacrimogeni all’ospedale (ovviamente, negare sempre). «Nessuno ha sparato gas lacrimogeni di proposito in un ospedale», ha detto un portavoce dell’esercito. «Ma l’attività non era lontana dall’ospedale ed è possibile che qualche lacrima a gas sia entrata attraverso una finestra aperta».

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Ap/Ayman Nobani

Nabil Abu Rudeineh, il portavoce dell’Autorità palestinese (AP), ha annunciato che l’autorità avrebbe interrotto il coordinamento della sicurezza con Israele in seguito agli omicidi in Cisgiordania. «Per ora non sarà applicata», ha detto in una conferenza stampa a Ramallah, aggiungendo che la mossa è stata in risposta alle ripetute aggressioni contro i palestinesi e la violazione del diritto internazionale da parte di Israele. «Salutiamo coloro che difendono fermamente la nostra patria», ha detto il portavoce. Ha anche chiesto un’indagine della Corte penale internazionale sugli omicidi di giovedì.

Il Presidente della PA Mahmoud Abbas ha dichiarato un terzo giorno di lutto, durante il quale le bandiere sarebbero state sventolate a mezz’asta. Il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede alle Nazioni Unite e a tutte le organizzazioni internazionali per i diritti umani di «intervenire urgentemente per fornire protezione al popolo palestinese e fermare lo spargimento di sangue di bambini, giovani e donne». Ma, come al solito… Nessuno interverrà. Non sono morti bambini o persone bianche e bionde.

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