La notizia che ha scosso il mondo della F1 é giunta ieri, quando la scuderia Haas ha annunciato il licenziamento immediato di Nikita Mazepin, in seguito agli eventi della guerra iniziata da Vladimir Putin in Ucraina: il maggiore sponsor della scuderia “Uralkali” é stato rimosso dalla livrea della monoposto apparsa nei test pre-stagionali a Barcellona, testimoniando il termine del contratto.
Questo, però, ha determinato anche la fine di un sogno per il pilota russo: il padre Dmitry Mazepin è il proprietario della azienda mineraria russa in questione, il quale si è dimostrato essere anche in buoni rapporti con lo stesso Putin. La fine della partnership con Uralkali non ha garantito più alcuna ragione sufficiente a mantenere il sedile di Mazepin in F1.
Nikita Mazepin non correrà nella nuova stagione: l’Haas ha terminato il suo contratto
L’esclusione dello sponsor Uralkali sembrava scontata alle luci dello scoppio del conflitto in territorio ucraino (di cui qui potete trovare gli ultimi aggiornamenti), ma in seguito al comunicato della FIA che aveva scongiurato il peggio per i piloti di nazionalità russa come Robert Shwartzman oDaniil Kvjat, il futuro di Mazepin sembrava ancora in bilico.
Le agevolazioni che avevano permesso al pilota di entrare in F1 con la Haas, assieme al compagno di scuderia Mick Schumacher, sono venute a mancare con il termine della partnership con la Uralkali, azienda di proprietà del padre, il quale non solo ha affermato il suo sostegno nei confronti del governo russo, ma si ritrova dal 2016 sotto processo in Irlanda. L’accusa a suo carico è di aver defraudato quattro aziende con lo scopo di screditarle. L’incontro tra Dmitry e Putin avvenuto meno di un mese fa e i problemi giudiziari paterni non pongono neanche Nikita in una situazione favorevole.
La conferma è arrivata ieri: “La Haas ha scelto di terminare con effetto immediato la collaborazione con Uralkali e il contratto con il pilota Nikita Mazepin. Così come il resto della comunità della Formula 1, il team è scioccato e rattristato dall’invasione dell’Ucraina e si augura una rapida e pacifica fine del conflitto“.
É seguito così la risposta di Nikita:
Le raccomandazioni della FIA, infatti, avrebbero permesso a Mazepin di continuare a correre in Formula 1 sotto bandiera neutrale, ad accezione del GP di Gran Bretagna, in quanto il governo inglese ha decretato l’impossibilità per i piloti russi di disputare competizioni nel proprio territorio.
Possiamo solo porgere un caro saluto a Nikita.
Arrivano i primi nomi dei sostituti
In queste condizioni la Haas dovrà occuparsi di decidere chi sarà a sostituire Nikita alle porte della nuova stagione: domenica 20 marzo alle 16:00 si disputerà il Gran Premio del Bahrain 2022 al Bahrain International Circuit (di cui seguirà anche la nostra diretta!).
Il primo candidato è Pietro Fittipaldi, nipote del due volte campione del mondo Emerson Fittipaldi, e pilota di riserva della scuderia. Durante i test pre-stagionali a Barcellona è sceso più volte in pista per i primi collaudi con la vettura. Inoltre, l’account Instagram ufficiale della scuderia aveva salutato il Bahrain con un post che mostrava proprio la sua monoposto.
Ma non è il solo: nonostante lo stesso Gunther Steiner, team principal della Haas, aveva accennato alle alte possibilità per Fittipaldi di poter prendere il sedile che era stato riservato a Mazepin, se si fosse presentata la necessità, vi sono altri tre nominativi nella lista di candidati.
Antonio Giovinazzi circola ancora in F1 come pilota di riserva per la Ferrari, nonostante la sua carriera appena avviata in Formula E con la Dragon Racing. Proprio la vicinanza tra Ferrari e Haas potrebbe favorire il ritorno di Giovinazzi nella categoria regina già dal GP del Bahrain. Oppure si trattano di vane speranze.
Le altre opzioni sembrano ancora più irrealizzabili: sotto i riflettori ci sono anche Nico Hulkenberg e Oscar Piastri. L’esperienza di Hulkenberg, attualmente ancora pilota di riserva per Aston Martin e Mercedes, potrebbe essere un valido punto di forza, ma anche Piastri, ultimo campione del mondo di Formula 2 e pilota di riserva dell’Alpine, è diventato una potenziale scelta.
La politica dell’Haas, però, rimane quella di favorire i piloti più giovani – e carichi di sponsor – ma non può permettersi passi falsi ora che dovrà sopperire al danno economico che la scissione del contratto con lo sponsor russo ha portato alla scuderia.
Addio al GP di Russia: dove si correrà dopo Sochi?
Rimane aperta ancora la questione orbitante attorno al GP di Russia: la Formula 1 ha comunicato la sua volontà di non voler riallacciare neanche in futuro (chissà per quanto e chissà in favore di quale altro Paese magnate del petrolio) i rapporti con la Federazione Russa.
La prima ipotesi rimane ancora la Turchia, con il GP di Istanbul, ma appare in lizza anche la Malesia: sembrerebbe – secondo le informazioni fornite da Tarmarc Sports, media malesiano sportivo – che la direzione del circuito di Sepang si sia riunita proprio per discutere dell’eventuale ritorno del GP della Malesia. La scelta logistica verterebbe sulla vicinanza con Singapore, la quale permetterebbe di non dover stravolgere il programma della stagione.
Rimangono però ancora attive le opzioni di un Gran Premio di Cina e di Jerez de la Frontiera.
Vi terremo aggiornati.
Giulia, Giu per chiunque. 20 anni. Studentessa di lettere e fonte di stress a tempo pieno. Mi diletto nello scrivere di ogni (ma soprattutto di F1) e amo imparare. Instagram: @ xoxgiu