F1: Kevin Magnussen correrà per la Haas nella stagione 2022 in sostituzione di Mazepin

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Rimaneva ancora un’opzione da poter prendere in considerazione: dopo il licenziamento improvviso di Nikita Mazepin, Kevin Magnussen occuperà il suo posto al volante della Haas, l’ultimo sedile ancora disponibile in F1 per la stagione che prenderà avvio domenica 20 marzo, con il Gran Premio del Bahrain, al fianco di Mick Schumacher.

Kevin Magnussen ritorna in F1: guiderà per la Haas al posto di Mazepin

I pronostici sembravano tutti in favore del ritorno in F1 di Antonio Giovinazzi, dopo le parole di Gunther Steiner, team principal della Haas, il quale aveva sostenuto la necessità di assumere in sostituzione di Mazepin un pilota con esperienza al volante.

Invece, le ultime notizie rilasciate dalla scuderia confermano il ritorno di Kevin Magnussen, pilota attivo proprio in Haas dal 2017, fino al 2020. Il 2022 si è così trasformato in un anno speciale per Magnussen, il quale segna il suo riscatto dopo il mancato contratto con la Williams per la stagione 2021.

Sono felice di dare il bentornato a Kevin. Quando cercavamo un pilota che potesse portare valore al team (per non parlare della sua grande esperienza in F1), quella di puntare su Kevin è stata una decisione semplice, per noi. Lui ha dimostrato disponibilità immediata, per cui possiamo sfruttarlo già come importante risorsa nei test pre-stagionali con Mick Schumacher e Pietro Fittipaldi“, ha dichiarato lo stesso Steiner.

Pietro sarà il primo a scender in pista con mezza giornata di test giovedì, Mick e Kevin proseguiranno nel lavoro prima del Gran Premio del Bahrain. Kevin ha avuto un ruolo fondamentale nei nostri precedenti successi, anche nel 2018, quando abbiamo ottenuto i nostri migliori risultati in F1. Con la grande esperienza che ha rappresenterà un punto di riferimento per lo sviluppo della VF-22“.

Infatti, lo stesso Pietro Fittipaldi pareva un candidato in lizza per occupare il sedile lasciato libero da Mazepin, così come lo erano parsi anche Oscar Piastri, ultimo campione del mondo di Formula 2 e pilota di riserva dell’Alpine, e Nico Hulkenberg, attualmente ancora pilota di riserva per Aston Martin e Mercedes – dal passato piuttosto burrascoso nei confronti dello stesso Magnussen.

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Fonte: Instagram @ kevinmagnussen

Sono stato ovviamente molto sorpreso ma altrettanto molto eccitato nel ricevere la chiamata della Haas. Stavo guardando in una direzione diversa per quanto riguarda i miei impegni per il 2022, ma l’opportunità di tornare a competere in Formula 1, e con una squadra che conosco estremamente bene, era semplicemente troppo attraente. Devo davvero dire grazie sia a Peugeot che a Chip Ganassi Racing per avermi liberato prontamente, entrambe sono grandi squadre“, ha riferito Magnussen.

Naturalmente, voglio anche ringraziare Gene Haas e Gunther Steiner per la possibilità di riprendere la mia carriera in Formula 1. So quanto siano competitivi entrambi e quanto siano desiderosi di tornare a gareggiare settimana dopo settimana. Abbiamo avuto un rapporto solido e la nostra relazione è rimasta positiva anche quando ho lasciato la squadra alla fine del 2020. Sono stato informato il più possibile sullo sviluppo del VF-22 e sul potenziale del pacchetto. C’è del lavoro da fare, ma sono entusiasta di farne parte. Non vedo l’ora di tornare al volante di una vettura di Formula 1 in Bahrain“.

Lo sfogo di Mazepin: “É uno dei momenti più dolorosi della mia vita

Il conflitto che sta coinvolgendo l’Ucraina in seguito all’invasione avviata da Putin a nome della Federazione Russa, ha segnato profondamente la carriera di Nikita Mazepin: lo scioglimento del contratto firmato con il maggior sponsor della Haas, “Uralkali“, azienda russa di proprietà del padre, ha portato anche al licenziamento immediato dello stesso pilota. Pare addirittura che l’Unione Europea l’abbia inserito nella lista di persone che saranno soggette a restrizioni.

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Fonte: Instagram @ haasf1team

Ma le ultime parole di Mazepin avevano lasciato molte questioni ancora in sospeso: “É uno dei momenti più dolorosi della mia vita, questa guerra colpisce persone da ambo le parti con cui ho legami, il mio destino è meno importante. Posso solo dire che la decisione di licenziarmi è stata unilaterale della Haas e legalmente immotivata. Aprirò un Fondazione che aiuti tutti gli sportivi che vengono ostacolati nello svolgimento della loro carriera per ragioni politiche o di passaporto”, così si è sfogato con la stampa internazionale.

É qualcosa che si è consumato in due fasi, nella prima ho saputo che la Fia mi avrebbe consentito di correre da pilota senza bandiera l’avevo accettato. Ma non ho avuto tempo perché ho ricevuto la lettera della Haas che mi ha unilateralmente licenziato. Non c’è alcuna motivazione legale dietro a questa decisione, la Fia mi aveva dato il permesso di gareggiare“.

Se farò causa alla Haas? Ogni opzione è sul tavolo e la valuteremo. Ma di base non ha senso avere a che fare con chi non ti vuole. La F1 è uno sport pericoloso e devo avere piena fiducia in una squadra che prepara la mia macchina. Ma non mi fido più di loro”.

Il mio pensiero era esclusivamente legato alla Formula 1, non mi vedo in altre categorie. Io capisco la difficoltà del momento e capisco anche che un pilota di F1 abbia un’esposizione globale enorme. Ma non immaginavo che si potesse arrivare a questo punto, ero pronto per la stagione e già concentrato sul Bahrain“.

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Fonte: Instagram @ haasf1team

La fondazione di Nikita Mazepin agirà tramite lo slogan “We Compete As One” e avrà lo scopo di sostenere tutti gli atleti esclusi dalle loro attività sportive a causa della loro nazionalità o per ragioni politiche.

L’azienda Uralkali, a questo proposito, ha annunciato di aver richiesto un rimborso da parte della Haas per la sponsorizzazione già pagata per la stagione prossima agli inizi: “Intendiamo tutelare i nostri interessi in linea con le norme di legge e ci riserviamo il diritto di avviare procedimenti legali, chiedere il risarcimento dei danni e il rimborso dei significativi importi che Uralkali ha versato per la stagione di Formula 1 2022“.

E ancora: “ll rimborso di Haas e la parte restante del finanziamento dello sponsor di Uralkali per il 2022 sarà utilizzato per finanziare questa Fondazione”.

Non credo si possa usare lo sport come pubblica piazza per rivendicazioni politiche, è questo lo sport che vogliamo? Sosterremo questi atleti che non possono gareggiare o a cui viene tolta la possibilità di competere, per rispetto dei sacrifici che hanno fatto e contro le conseguenze legate a un’esclusione di cui non sono responsabili, la nostra porta è aperta a tutti. Io avevo accettato di correre senza bandiera, la mia squadra mi ha proprio impedito di farlo“, ha concluso Nikita.

Nel frattempo in Bahrain…

I piloti sono ormai tutti atterrati in Bahrain per la seconda sessione dei test invernali, prima dell’inizio della stagione. Oggi percorreranno i primi giri del circuito, mentre i test termineranno in data 12 marzo.

Ieri, a sostegno del messaggio “No War“, hanno indossato tutti una maglietta raffigurante lo stesso slogan.

Il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel correrà al GP del Bahrain 2022 con un casco rappresentativo.

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Fonte: Sport Mediaset

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