Matteo Salvini paragona l’utero in affitto al nazismo ma non dice una parola su quello che sta succedendo in Polonia

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Matteo Salvini non ha detto una singola parola su quello che sta accadendo sotto i nostri occhi in Polonia, dove donne verranno incarcerate solo per aver preso una scelta sul proprio corpo, o anche senza poterla prendere. Non ha mandato solidarietà, non è andato contro, non è minimamente intervenuto su quello che stanno facendo i suoi alleati con cui voleva formare un Rinascimento europeo, ma ha avuto il coraggio di paragonare l’utero in affitto al nazismo. Peccato che uno fosse un totalitarismo che ha causato migliaia di vittime, e l’altro no.

Cosa sta succedendo in Polonia? Apriamo una piccola parentesi giusto per chi non fosse informato. Sarà istituita la figura del superprocuratore che Marta Lempart, cofondatrice delle “Sciopero delle donne” ha descritto affermando che con questa figura  «potranno sorvegliare le donne per capire se vogliono abortire o prendere la pillola del giorno dopo, perseguitare le famiglie arcobaleno, strappare i figli alle persone Lgbtq+, impedire divorzi. Stanno chiudendo il cerchio». E sapete cosa rischiano le donne che decidono di abortire o che addirittura hanno un aborto spontaneo?

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Manifestazioni in Polonia

Irene Donadio, membro dell’associazione umanitaria International Planned Parenthood Federation European Network (Ippf), spiega a La Repubblica che «nonostante la morte di Izabel, la legge punta a punire le donne con 25 anni di carcere per aborto e 5 anni per aborto spontaneo», mirando a prendere come modello il Salvador, uno dei Paesi in cui le donne non hanno alcun diritto. Insieme al superprocuratore, poi, sarà istituito anche Istituto per la famiglia e la demografia, per scoraggiare divorzi, impedire aborti, disgregare le famiglie arcobaleno e, permettetemi, per abolire la libertà.

Quest’Istituto, «avrà accesso a tutti i dati personali dei cittadini mai raccolti dallo Stato polacco: dati medici, anagrafici, civili e penali, i dati scolastici, tutto», spiega Marta Lempart, che al momento sta subendo 83 processi di cui uno di questi potrebbe mandarla in carcere per otto anni. Per lei, questo è «un nuovo, micidiale attacco alle donne, alle minoranze, agli oppositori, alle persone Lgbtq+. L’Europa non può più stare con le mani in mano, deve agire. Queste leggi sono una provocazione, uno schiaffo in faccia anche all’Unione europea».

Ma a Matteo Salvini questo non importa. Non importa che delle donne muoiano, non importa che un feto venga messo davanti a una donna che vive. No, non gli importa perché molti dei suoi elettori sono dei Simone Pillon che ci hanno creduto troppo poco, e quindi non interveniamo in alcun modo sui nostri alleati, pur di non perdere dei voti. Matteo Salvini ha paragonata la nascita tramite la GPA al nazismo, a un totalitarismo, a una dittatura. Però non ha detto nulla davanti a un vero regime totalitario che, piano piano, va formandosi.

Le parole di Matteo Salvini sulla GPA

«Qualcuno ci aveva provato a selezionare la razza, i bambini biondi, l’occhio azzurro, a me certe pratiche ricordano il nazismo, sono 6 miliardi di business, bisogna avere il coraggio di dirlo», ha detto Matteo Salvini durante la presentazione del libro di Simona Baldassarre, eurodeputata della Lega, ‘Inchiesta di un politico. Il mondo di sotto. Donne sfruttate e bambini venduti’, a Palazzo Brancaccio, a Roma. Per carità, sapevamo già la posizione della Lega sulla GPA, ma non pensavamo potessero scendere ancora più in basso.

Ricorderete, infatti, come durante la discussione sul DDL Zan, mettessero sempre in mezzo quest’utero in affitto, questa gestazione per altri, che però nel decreto di legge contro l’abilismo e l’omotransfobia non era neanche minimamente citato. Era infatti, come tante altre, una grandissima fake news inventata dalla destra per screditare la proposta della legge, anche perché la «gestazione per altri», conosciuta in altri termine con «utero in affitto», è illegale già da qualche anno.

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Salvini con Jona Mullaraj, militante della Lega (e anche no-vax) arrestata per il traffico di 450 kg di Hashish, sempre per la storia che la Lega è contro la droga

Matteo Salvini ha poi criticato le pratiche della gestazione per altri, «in cui puoi pure scegliere il colore dei capelli, quello degli occhi», ergendosi a paladino di chi legge le notizie su Facebook: «Sulla vita, sulla lotta alla droga, su questo non vado a trattare». Quando però si è trattato di Stefano Cucchi, morto ucciso (gli hanno tolto la vita) dai poliziotti (che lui difende a prescindere) e non dalla droga come lui ha detto più e più volte (lo ha testimoniato un’autopsia come non è morto per droga, eh), non ha detto neanche una volta scusa. Non ha lottato per lui.

Ha descritto la GPA (che poi, puoi essere contro o a favore, ma non la puoi di certo paragonare a un totalitarismo che ha causato migliaia di morti e tantissima sofferenza) come «un indegno supermercato online» e poi, «da giornalista mi chiedo come mai, tra tante serate tv, non ci possa essere spazio per una serata che parli di utero in affitto. Rabbrividisco su come possano esistere queste fabbriche di bambini. Tra seimila trasmissioni inutili chiedo che si trovi mezz’ora, magari nella tv pubblica, per dare spazio a questa battaglia». Sarà forse che l’utero in affitto è illegale in Italia e nessuno ha provato a renderlo legale, quindi parlarne è inutile?

Le parole di Matteo Salvini condivise su Twitter

Per renderlo illegale anche in tutta Europa? Direi che, con quello che sta succedendo in Polonia e in Ungheria, entrambi stati alleati della Lega, l’Europa ha decisamente altro a cui pensare. Come i diritti delle donne che rischiano 25 anni di carcere per abortire, o donne che muoiono perché non possono farlo. O ancora persone LGBT che vengono considerate come mera propaganda. L’Europa, come l’Italia, non ha bisogno e non può stare ad ascoltare i piagnistei di uno che vuole riottenere i consensi perduti.

Con quest’ennesimo intervento abbiamo compreso come a Matteo Salvini piaccia davvero tanto parlare di come cose che sono illegali in Italia debbano restare illegali, ma non gli piace spendere neanche mezza parola su come le donne e le famiglie in Polonia stiano per essere private di qualsiasi privacy e dei propri diritti. Ovviamente non ci aspettiamo che ne parli solo Matteo Salvini, tutti dovrebbero parlarne, ma da uno che è alleato del popolo più omofobo d’Europa, qualcosa ci si aspetta.

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