Partiamo da un presupposto: Mastodon non è un social, è un software, dove poi si trovano diverse istanze che possono essere considerate come dei social network. Nelle ultime ore ho provato quella abbastanza popolare in Italia e in cui si sono trasferiti diversi utenti del Twitter dopo l’acquisto di Elon Musk del social (io mi ci sono trasferita solo per curiosità, sapete che amo provare nuovi social), ovvero mastodon.uno. In questo articolo, quindi, cercherò di spiegarvi cos’è questo pseudo-social e vedremo anche come funziona!
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In molti articoli che ho letto nelle ultime ore, Mastodon viene descritto come il social (e già qui, abbiamo visto che non è una corretta definizione) alternativo a Twitter. In realtà Mastodon non è un nemico di Twitter: certo, ci sono tantissime cose in comune ed è «stato creato esplicitamente come un’alternativa a Twitter decentralizzata e open source», ma ci sono anche molte cose diverse. Lo stesso software, nella guida, sottolinea che «usare Mastodon non implica necessariamente dover abbandonare Twitter ed è pure possibile collegarli assieme!».
Personalmente, come ho detto anche con Waveful, ritengo che, dopo averlo provato ed essermi informata abbastanza, continuerò a utilizzare questo pseudo-social anche dopo aver scritto questa recensione, ma di sicuro non rinuncerò a Twitter. Tra l’altro, una cosa che ho notato, è che i tanti utenti che si sono trasferiti dalla piattaforma appena acquistata da Musk, sembrano essere davvero ossessionati, al punto che, persino sul loro nuovo profilo in una nuova piattaforma, continuano a parlare di Twitter.
Sappiate che quest’articolo non è un tutorial dettagliato su come creare un’istanza, cercherò solamente di dare delle definizioni al fenomeno del momento e a fare una recensione onesta, come ho fatto anche con le altre piattaforme che ho provato.
Mastodon: tutto quello che dovete sapere
Cos’è?
Direi di iniziare proprio dalla definizione, che ne dite? «Mastodon è una galassia di social network indipendenti e interconnessi fra loro che utilizzano una piattaforma comune».
Non è, quindi, un social network, ma «ci sono, invece, migliaia di social network indipendenti chiamati Istanze Mastodon». In ogni istanza c’è un server indipendente, con una comunità diversa. È possibile partecipare a più istanze, ovviamente, ma con dei profili diversi, o meglio: potete usare lo stesso user, ma, proprio come una mail, il nome dopo la seconda @ sarà diverso. Quello mio sul server di mastodon.uno, ad esempio, è: @murderskitty@mastodon.uno.
Questo significa che si può interagire solo con chi fa parte della tua istanza? No, non è esatto. Puoi interagire con tutti gli utenti che sono iscritti in questa piattaforma, oppure solo con quelle del tuo serve. Per farlo basta cliccare su Federazione, ma occhio: potrebbe essere che gli amministratori dell’istanza di cui fai parte, abbiano deciso di bloccarne una, e quindi tu non vedrai quelli delle persone che ne fanno parte!
Per concludere il capitolo cos’è Mastodon, incolliamo un’altra definizione, che ha portato molti a trasferirsi proprio su questa piattaforme: «è una piattaforma libera, gratuita e open source, chiunque può usarla, modificarla e, volendo, installarla su un proprio server per creare un’Istanza. Chi ne porta avanti lo sviluppo non ha alcun copyright sul software che realizza e mette a disposizione gratuitamente». E ancora: «si descrive come la più grande rete di microblogging libera, open-source e decentralizzata del mondo. In termini più semplici, è un Twitter autogestito dagli stessi utenti».
Come funzionano le istanze?
Quando ti colleghi a Mastodon Social, ci sono una serie di domande e risposte molto interessanti, ma in primis, quello che vi interessa, è scegliere un’istanza. Abbiamo già accennato a cosa sono e a come funzionano, ma va sottolineato che ogni istanza ha le proprie regole e, ovviamente, vanno lette con molta attenzione in modo da non rischiare di violare le regole. Perché, sì, c’è chi ritiene che questa piattaforma non abbia limiti, ma non è un’anarchia, è normale che ci siano delle regole da rispettare.
Per scegliere da che istanza iniziare, potrebbe darvi una mano leggere le istanze italiane presenti, noi vi inseriremo giusto quelle più interessanti, o che riteniamo possano essere utili per chi sta iniziando:
- Mastodon Italia: «più attiva istanza italiana, la prima istanza generalista indipendente in lingua italiana» «interamente autogestita dalla propria community ed è l’istanza principale degli attivisti per il free software e per l’ambiente».
- Sociale Network: «iniziativa dell’associazione culturale altrinformazione.net e dell’associazione peacelink.it, è un ambiente di confronto per pacifisti, anarcolibertari, ecologisti, antimilitaristi, anticlericalisti, antirazzisti, antifascisti e ogni altro genere di persone che sogna un mondo più pulito, solidale e libero».
- Livello Segreto: «istanza focalizzata su videogiochi, manga, anime, fumetti, libri, musica con molta pixel-art e retrogame».
Queste sono, secondo me, le più interessanti, ma nel link postato sopra ne troverete tante altre ancora, non solo italiane ma anche internazionali.
Come funziona un server?
Ma ora passiamo al server. Come vi ho detto, io ho provato mastodon.uno, il cosiddetto Mastodon Italia. Sin da subito ho notato la somiglianza con Twitter, come ad esempio la presenza della stellina al posto del cuore, ma chi è un veterano ricorda che dieci anni fa, sul social da cui gli utenti stanno fuggendo c’erano proprio quella stellina gialla. Il profilo ha un’immagine e un’intestazione, potete inserire la bio e anche la bellezza di cinque link.
La timeline è divisa in tre parti: abbiamo la home, che è come quella di Twitter, con tutti i post delle persone che segui; abbiamo la locale, che invece mostra i post pubblici degli utenti della tua istanza; infine, c’è la federata, con i post non solo dei membri della tua istanza, ma anche di quelli delle persone di altre istanze. I contenuti sono sempre in ordine cronologico: esatto, nessuno algoritmo! Non ci sono persone popolari e persone non popolari, ma tutti sono allo stesso livello.
Ci sono anche i Trending Hashtags, che vengono «verificati manualmente da chi amministra l’Istanza per assicurarsi che non vengano gonfiati artificialmente, usati come veicolo pubblicitario o in altri modi che la policy dell’Istanza possa ritenere sconvenienti». Tuttavia, sono «opzionali e questo significa che in alcune Istanze viene scelto di non usarli affatto». A proposito di ciò, è possibile boostare (che sarebbe retwittare nel gergo di Twitter) un toot (ovvero un tweet), ma non solo!
Su Mastodon non ci sono i messaggi privati, o meglio: è possibile inviare un messaggio solo a uno o più utenti, ma per farlo bisogna selezionare l’opzione Diretto: visibile solo agli utenti menzionati. Dal web, poi, vi uscirà la scritta “messaggi diretti” ed è lì che vedrete queste menzioni come una conversazione, mentre dall’applicazione le vedrete nelle notifiche normali. Come vedete dall’immagine sotto, poi, è possibile far vedere dei tweet solo a determinate persone:
Ci sarebbero poi tante cose da dire su questa piattaforma, ma proverò a essere riassuntiva:
- Ci sono delle emoji specifiche, oltre a quelle del sistema, come ad esempio dei fumetti, di sistemi operativi, di Linux e altre ancora;
- È possibile inserire un content warning: ricorderete che su Twitter c’è stato un drama a riguardo, ebbene, su Mastodon il problema non si pone in quanto, se si parla o tratta di un contenuto sensibile, è possibile farlo sapere proprio tramite una funzionalità;
- Vale lo stesso per le immagini: se inserite immagini sensibili, potete oscurarle in modo che solo chi è interessato le possa guardare;
- Si può scrivere fino a 500 caratteri, ma in alcune istanze anche di più;
- Dalle impostazioni ci sono ancora più funzionalità, come ad esempio quella di cancellare in automatico i proprio toot dopo un tot di settimane;
- Potete “auto verificarvi”: in realtà, basta scrivere accanto al vostro nome :verified: e comparirà in automatico l’emoji, per cui non è un vero e proprio verificato, ma è sempre divertente!
Riguardo la privacy, vi incolliamo un paragrafo dalla guida: «ricorda che Mastodon è concepito principalmente per far circolare ciò che scrivi e generare discussioni, ma non per la privacy: tecnicamente chi amministra la tua Istanza ha la possibilità di leggere tutto ciò che scrivi, inclusi i messaggi diretti, esattamente come avviene sui grandi social commerciali».
In conclusione, Mastodon sono dei social da provare, dove non troverete né pubblicità né algoritmi e che vi consente di essere voi stessi, dovendo comunque rispettare delle regole. Come ho scritto all’inizio dell’articolo, io continuerò a utilizzarlo con molto piacere e, se volete unirvi a me, potete utilizzare il mio link d’invito all’istanza di mastodon.uno: https://mastodon.uno/invite/8zvKASVd
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
Instagram: @murderskitty