Threads: online la nuova applicazione di Mark Zuckerberg che sfida Twitter (ma ancora non disponibile in Europa)

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Gli utenti degli Stati Uniti stanno cominciando a utilizzare Threads, la nuova applicazione di Meta creata da Mark Zuckerberg e che ha lo stesso principio di Twitter, ma completamente collegata a Instagram. A quanto afferma la mente dietro Facebook, l’applicazione ha avuto un boom di download, nonostante non sia ancora disponibile in Europa e infatti noi non l’abbiamo ancora provata (ma non vediamo l’ora!), e quindi potrebbe davvero fare concorrenza a Twitter, e considerando che molti dall’arrivo di Elon Musk hanno pensato di abbandonarla, potrebbe essere davvero il momento che il social di Musk verrà abbandonato.

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Twitter non sta passando esattamente un bel periodo, pensiamo ad esempio alla causa che dovrà affrontare per non aver pagato dei servizi per gli uffici di Londra, Dublino, Sydney e Singapore alla società di infrastrutture con sede a Sydney Facilitate. Secondo quanto riportato dal The Guardian e affermato dall’azienda Facilitate, avrebbero fornito alle sedi di Londra e Dublino l’installazione di sensori, mentre a Singapore è stato allestito un ufficio. Infine, in Australia è stato disattivato l’ufficio di Twitter archiviandone i contenuti. La società afferma di aspettare un pagamento di 660mila dollari dal social network di Elon Musk.

In più, c’è da dire che c’è anche un’interessante petizione firmata da tantissimi vip, fra influencer, attori e cantanti, che vanno proprio contro i social network e il loro non far rispettare le regole anti transfobia. E considerando che non appena è arrivato Elon Musk ha unbannato diversi profili di estrema destra, Twitter è al centro del mirino per queste accuse. «In qualità di celebrità, influencer e personaggi pubblici di spicco con un seguito significativo sui social media, noi sottoscritti chiediamo a Instagram, Facebook, YouTube, TikTok e Twitter di mantenere le promesse che sono state fatte alle persone transgender, non binarie, non conformi al genere e tutti gli utenti LGBTQ nei vostri termini di servizio», hanno scritto.

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È anche però vero che diverse persone hanno provato a sostituire Twitter. Pensiamo all’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, che ha ideato il social Truth, che però è stato un vero e proprio flop. L’applicazione ha avuto un boom iniziale per curiosità e da parte di chi voleva commentarlo, ma adesso è tutto tranne che il successo che l’ex presidente fa pensare. Quindi… Threads riuscirà a spodestare Twitter?

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Threads: la nuova concorrenza di Twitter

L’aspettativa di Threads è quella di “condividere idee e trend con un testo“, un po’ come quello che dovrebbe essere con Twitter. Al momento l’app è disponibile solo negli Stati Uniti, sia su Apple che su Google, mentre in Europa ancora non abbiamo avuto questo privilegio su nessun dispositivo. Anche via web, possiamo vedere i profili di chi condivide il proprio account, ma non possiamo minimamente interagire o creare un account. Parliamo però adesso del social, non recensendolo ovviamente ma dando qualche informazione.

Vincenzo Cosenza, esperto di social media e ideatore dell’Osservatorio sul Metaverso, ha affermato che il nuovo social di Meta è «il tentativo di Zuckerberg di sostituire Twitter nella sua funzione di notiziario in tempo reale, approfittando delle difficoltà attuali frutto delle scelte scellerate di Musk e dell’insoddisfazione dei suoi utenti». Ma quale sarà la differenza con Twitter? Perché bisognerebbe scegliere Threads? Principalmente per l’elenco dei contatti che si, un certo senso, ereditano da Facebook e Instagram, quindi partire già con un cospicuo numero di followers. Ma questo potrebbe essere anche un contro.

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In più, «il punto di forza è la possibilità di agganciarsi al Fediverse, ossia gli utenti di strumenti decentralizzati come Mastodon, sfruttando il protocollo ActivePub. Questo permettere agli utenti di Threads di interagire anche con utenti di altri strumenti. L’unico ostacolo che vedo  è l’utilizzo di un account Instagram come sistema di accesso che se da un lato renderà rapida l’adozione a chi è già su IG, dall’altro potrebbe non essere gradito agli utenti di Twitter», soprattutto considerando che molti su Twitter puntano proprio sull’anonimato, e con Instagram sarebbe un po’ complesso.

Mark Zuckerberg invece l’ha presentato come un «luogo in cui le community si riuniscono per discutere di tutto, dagli argomenti che ti interessano oggi a ciò che sarà di tendenza domani. Qualunque cosa ti interessi, puoi seguire e connetterti direttamente con i tuoi creatori preferiti e altri che amano le stesse cose o creare un tuo fedele seguito per condividere le tue idee, opinioni e creatività con il mondo». Insomma, una sorta di safe space. Sarà davvero così, però? Leggiamo intanto i commenti da parte delle persone che l’hanno provato:

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