Marine Le Pen al Congresso della Lega si oppone alla condanna a cui è sottoposta
Marine Le Pen, leader del Rassemblement National (RN), è al centro di un caso giudiziario che potrebbe influenzare significativamente la sua carriera politica. La procura di Parigi ha richiesto per lei una condanna a cinque anni di reclusione, di cui due con sospensione della pena, una multa di 300.000 euro e cinque anni di ineleggibilità con esecuzione immediata. Le Pen è accusata di aver orchestrato un sistema illecito per l’appropriazione di fondi destinati agli assistenti parlamentari del suo partito al Parlamento europeo.

La richiesta di ineleggibilità immediata potrebbe compromettere la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2027. All’uscita dall’udienza, Le Pen ha definito le richieste della procura “violente e oltraggiose”, sostenendo che l’obiettivo sia impedire al popolo francese di votare liberamente. All’interno del Rassemblement National, le reazioni sono state forti. Il presidente del partito, Jordan Bardella, ha denunciato un tentativo di eliminare una delle principali voci di opposizione in Francia, invitando i sostenitori a manifestare solidarietà a Le Pen con l’hashtag #JeSoutiensMarine. Marion Maréchal, nipote di Le Pen, ha parlato di “intrusione inaccettabile” nel lavoro politico, mentre Sébastien Chenu, vicepresidente del partito, ha accusato il pubblico ministero di agire con motivazioni politiche.
Il processo, che coinvolge anche altri 24 imputati, si concluderà il 27 novembre, ma la sentenza non arriverà prima di alcuni mesi. Le Pen rischia non solo una condanna penale, ma anche di non poter partecipare alle prossime elezioni presidenziali, previste per il 2027, a causa della richiesta di ineleggibilità. In questo contesto, il caso potrebbe avere forti ripercussioni politiche per la Francia, creando un clima di crescente polarizzazione. Il Rassemblement National continua a lanciare appelli alla difesa della democrazia, accusando le istituzioni di interferire con il processo elettorale.
Il caso ha diviso l’élite politica francese. Molti alti funzionari, dalla France Insoumise (LFI) alla base governativa, esprimono perplessità sull’impossibilità per Marine Le Pen di candidarsi alle elezioni presidenziali a causa della sua situazione giudiziaria. Gérald Darmanin, ex ministro degli Interni, ha definito “scioccante” la possibilità che la leader del RN venga esclusa dalla competizione elettorale, affermando che la lotta contro Le Pen dovrebbe avvenire alle urne, non attraverso vie giudiziarie. Chiaramente, non poteva esimersi dal dare la propria opinione e dallo schierarsi (sempre dalla parte opposta alla Legge), anche il nostro Matteo Salvini.
Lega: Marine Le Pen in diretta “non cederemo mai a violazione della democrazia”
Marine Le Pen, ex presidente del Rassemblement National, ha commentato la sua recente condanna in videoconferenza con il congresso federale della Lega a Firenze. «Questa decisione segna la fine dei principi fondamentali dello stato di diritto. Sono stata privata della possibilità di ricoprire incarichi pubblici con effetto immediato, il che significa che non avrò accesso al doppio grado di giudizio», ha dichiarato, riferendosi alla sentenza del Tribunale di Parigi che l’ha condannata a quattro anni di carcere, due dei quali da scontare con il braccialetto elettronico, a una multa di 100.000 euro e a cinque anni di ineleggibilità immediata, impedendole di candidarsi alle elezioni presidenziali francesi del 2027.
«Questo attacco è particolarmente violento non solo nei miei confronti, ma anche nei confronti del popolo francese», ha aggiunto Le Pen. «Questa sentenza non mette in discussione solo il mio futuro, ma quello di tutta la Francia. Se dovesse passare, i francesi non avranno più la possibilità di scegliere liberamente il loro futuro presidente, privandoli di una delle opzioni più popolari nei sondaggi».
Rispondendo alle domande di Matteo Salvini, leader della Lega, Le Pen ha affermato che «lotteremo contro questa sentenza». «Non ci arrenderemo mai di fronte a questa violenza. Difenderemo la democrazia e utilizzeremo tutti gli strumenti legali necessari per presentarci alle elezioni presidenziali, fermando così questo tentativo di minare il funzionamento democratico della Francia». «La nostra lotta sarà pacifica e democratica», ha concluso.
Salvini, nel frattempo, ha esortato il congresso della Lega a fare «un grande applauso» per Le Pen, esprimendo il suo sostegno: «Spero che tu senta questo affetto, prima umano che politico. Sei vittima di un atto di violenza, arroganza e ingiustizia». Ringraziando per l’applauso, Le Pen ha risposto a Salvini: «Sai bene cosa sto vivendo, perché lo hai vissuto anche tu».
Just like you, Marine Le Pen committed a crime, in your case crimes, and was found guilty.
— Marlene Robertson (@marlene4719) April 4, 2025
And, unlike in the United States, in France one faces consequences for their crimes. pic.twitter.com/m0oyGtVETu
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Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty