
Giornata dell’Europa: unione, opportunità e responsabilità
Il 9 maggio si celebra ogni anno la Giornata dell’Europa, una ricorrenza che nasce per ricordare la dichiarazione Schuman del 1950, considerata il primo passo verso la costruzione dell’attuale Unione Europea. Ma oggi, a più di settant’anni di distanza, questa giornata è anche un’occasione per fare il punto: cosa significa davvero essere europei? Quali sono le opportunità concrete offerte dall’Unione? E quali responsabilità morali e politiche non può più permettersi di ignorare?

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ToggleUn continente senza barriere: l’Europa della mobilità e dell’incontro
Uno dei risultati più concreti e rivoluzionari dell’UE è la possibilità di viaggiare, studiare, lavorare e vivere in uno dei 27 Stati membri senza dover affrontare confini fisici o pratiche burocratiche complesse. La libertà di movimento è una delle quattro libertà fondamentali sancite dai Trattati dell’Unione, insieme alla libera circolazione di beni, servizi e capitali.
Per milioni di cittadini europei, questa libertà ha un valore enorme, spesso dato per scontato: poter partire per un fine settimana a Berlino, trasferirsi per lavoro a Barcellona, o andare a vivere in una piccola città portoghese senza particolari ostacoli, contribuisce a creare un senso di appartenenza transnazionale.
L’UE, attraverso questo diritto, non è solo un’istituzione politica ed economica, ma un orizzonte culturale condiviso, uno spazio in cui l’identità nazionale può convivere con una cittadinanza europea attiva e consapevole.
Erasmus+: crescere, scoprire, cambiare vita
Tra le iniziative più emblematiche e amate c’è sicuramente Erasmus+, il programma europeo che consente a studenti, giovani lavoratori, insegnanti e volontari di fare esperienze formative all’estero. Non si tratta solo di un’opportunità accademica o professionale: Erasmus+ è un’esperienza che cambia la vita.
Chi parte per un semestre o un anno in un altro Paese, torna con molto di più che un bagaglio di crediti universitari. Torna con una nuova lingua, una nuova rete di relazioni, una prospettiva più ampia sul mondo. Spesso, torna con una maggiore fiducia in sé stesso e con la consapevolezza che l’Europa non è solo una parola, ma una realtà vissuta.

L’impatto di Erasmus+ va anche oltre il livello individuale: il programma contribuisce a formare una generazione europea, abituata a collaborare con coetanei di altri Paesi, a vivere in contesti interculturali, ad affrontare la complessità globale con spirito critico e aperto. È una vera palestra di cittadinanza europea e globale.
L’Europa e la Palestina: il peso di un silenzio
Se però l’Unione Europea rappresenta uno spazio di libertà, crescita e diritti, non possiamo ignorare le sue contraddizioni più dolorose. In particolare, negli ultimi mesi, l’UE è stata al centro di critiche crescenti per la mancanza di una posizione chiara e decisa sul genocidio in corso contro la popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
Mentre diverse organizzazioni internazionali, attivisti, giornalisti e persino organi delle Nazioni Unite denunciano violazioni sistematiche dei diritti umani, crimini di guerra e operazioni militari indiscriminate, molte istituzioni europee mantengono un atteggiamento ambiguo o silenzioso.
Le condanne, quando arrivano, sono spesso timide e condizionate, e raramente si traducono in atti concreti come sanzioni, pressioni diplomatiche o sospensione degli accordi commerciali contro Israele, che si difende semplicemente dietro la carta dell'”antisemitismo”. Ma essere contro il sionismo non significa essere contro gli ebrei. Ci sono ebrei stessi, da parte di tutto il mondo, che sono contro quello che Israele sta facendo ai palestinesi.
Questo silenzio è tanto più grave perché contraddice i principi fondanti dell’UE: pace, dignità umana, solidarietà, rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto. I cittadini europei hanno il diritto – e forse il dovere – di chiedere ai propri rappresentanti istituzionali coerenza. Non si può promuovere la pace in Europa e ignorare il massacro di civili innocenti altrove, in nome di calcoli geopolitici o alleanze strategiche.
Un’Europa all’altezza dei suoi ideali
Celebrare la Giornata dell’Europa non deve essere solo un rituale istituzionale, ma un invito a riflettere sul senso profondo dell’Unione: un progetto politico fondato sulla memoria delle guerre e sull’aspirazione a un futuro condiviso di giustizia e solidarietà. Per essere davvero all’altezza della sua storia e dei suoi ideali, l’UE deve osare di più. Deve promuovere la libertà e la mobilità, sì, ma anche farsi carico delle sofferenze umane ovunque si verifichino, intervenendo con coraggio là dove i diritti vengono calpestati.

Solo così potremo continuare a credere che l’Europa non sia solo una bandiera blu con dodici stelle, ma una voce forte per la dignità, la pace e l’umanità.
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Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty