Premio Strega 2025: una dozzina ricca di sorprese, polemiche e nuove sfide culturali

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Il 15 aprile 2025, nella suggestiva cornice della Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano a Roma, è stata ufficialmente annunciata la dozzina dei finalisti del Premio Strega, giunto alla sua LXXIX edizione. Tra gli 81 titoli proposti dagli “Amici della domenica”, la giuria ha selezionato dodici opere che rappresentano una fotografia sfaccettata e profondamente contemporanea della narrativa italiana. Ma come da tradizione, l’annuncio è stato accompagnato anche da discussioni, polemiche e un rinnovato interesse per le nuove direzioni del premio.

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Premio Strega 2025: novità, ritorni e qualche assenza clamorosa

Tra i nomi scelti spiccano figure note e altri autori meno noti al grande pubblico, a conferma della tendenza del Premio a cercare un equilibrio tra letteratura di qualità e aperture verso nuove voci. Ecco i dodici finalisti del Premio Strega:

  • Valerio Aiolli, Portofino blues (Voland)
  • Saba Anglana, La signora meraviglia (Sellerio)
  • Andrea Bajani, L’anniversario (Feltrinelli)
  • Elvio Carrieri, Poveri a noi (Ventanas)
  • Deborah Gambetta, Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel (Ponte alle Grazie)
  • Wanda Marasco, Di spalle a questo mondo (Neri Pozza)
  • Renato Martinoni, Ricordi di suoni e di luci (Manni)
  • Paolo Nori, Chiudo la porta e urlo (Mondadori)
  • Elisabetta Rasy, Perduto è questo mare (Rizzoli)
  • Michele Ruol, Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa)
  • Nadia Terranova, Quello che so di te (Guanda)
  • Giorgio van Straten, La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri (Laterza)
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La composizione della dozzina, però, non ha mancato di suscitare reazioni. In particolare, ha fatto discutere l’esclusione di L’oscurità delle cose perfette di Nicoletta Verna, edito da Einaudi. Il romanzo, dato tra i favoriti dai critici, è stato scartato in una decisione che ha sollevato le proteste di Paolo Repetti, direttore editoriale della collana Stile Libero. Repetti ha dichiarato: «Non condivido il criterio, ma lo rispetto». L’esclusione ha riaperto il dibattito sulla trasparenza e i criteri di selezione del premio.

Debutto della saggistica e conferme nel panorama europeo

Un’altra importante novità di quest’anno è il debutto del Premio Strega per la Saggistica, che ha già mostrato segnali di grande vitalità. La cinquina finalista della prima edizione vede la presenza di nomi importanti della cultura contemporanea, tra cui spicca Anne Applebaum, vincitrice del Premio Pulitzer nel 2004, con Autocrazie. Chi sono i dittatori che vogliono governare il mondo. Insieme a lei, altri saggi che esplorano temi storici, politici e sociali, a dimostrazione del crescente interesse per il pensiero critico in una società sempre più polarizzata.

Anche il Premio Strega Europeo ha presentato i suoi finalisti, confermandosi come un prezioso ponte tra le letterature del continente. Le opere selezionate quest’anno provengono da Paesi come Germania, Francia, Spagna e Romania, testimoniando la ricchezza e la diversità della narrativa europea contemporanea. Il premio valorizza le traduzioni e l’importanza del dialogo culturale in un’epoca di crescente nazionalismo.

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I candidati del Premio Strega Europeo sono: Jan Brokken, con La scoperta dell’Olanda, tradotto da Claudia Cozzi (Iperborea); Mircea Cărtărescu, con Theodoros, tradotto da Bruno Mazzoni (il Saggiatore); Terézia Mora, La metà della vita, tradotto da Daria Biagi (Feltrinelli Gramma); Paul Murray, Il giorno dell’ape, tradotto da Tommaso Pincio (Einaudi); Iida Turpeinen, L’ultima sirena, tradotto da Nicola Rainò (Neri Pozza).

Nei prossimi mesi si procederà alla selezione della cinquina finalista, prevista per giugno, seguita dalla votazione finale e dalla proclamazione del vincitore, che avverrà a luglio presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma. Anche quest’anno, il Premio Strega si conferma non solo come la vetrina più ambita per la narrativa italiana, ma anche come uno spazio di confronto, dibattito e riflessione sul ruolo della letteratura nella società contemporanea.

Restano ora da vedere gli sviluppi della corsa al premio e se le polemiche iniziali saranno solo l’inizio di una delle edizioni più vivaci degli ultimi anni.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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