“Non possiamo più restare a guardare”: la mobilitazione delle donne a Terni e Perugia contro i femminicidi

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Perugia e Terni in Piazza per le donne. Mercoledì 3 aprile Terni è scesa in piazza con dolore e determinazione per ricordare Ilaria Sula, la studentessa uccisa brutalmente originaria di Terni e ritrovata in una valigia alle porte di Roma. In centinaia si sono ritrovati in piazza della Repubblica, sotto la pioggia, in un silenzio carico di significato. Una manifestazione partecipata, intensa, nata dal basso, che ha visto la presenza di studenti, cittadine e cittadini comuni, rappresentanti di associazioni, esponenti del mondo scolastico e universitario. Molti stringevano cartelli con i nomi delle donne uccise negli ultimi anni, o semplicemente con la scritta “Mai più”.

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Le parole più ricorrenti: rabbia, dolore, impotenza, ma anche resistenza e lotta. A organizzare e promuovere l’iniziativa, tra gli altri, studentesse e studenti universitari, collettivi femministi e semplici cittadine e cittadini che non vogliono più restare indifferenti. Un momento di profonda condivisione collettiva, ma anche di denuncia verso una cultura patriarcale che continua a uccidere. Sul palco, gli interventi hanno messo in evidenza le responsabilità delle istituzioni, l’assenza di prevenzione, e l’urgenza di proteggere davvero le donne, non solo con le parole, ma con strumenti concreti, fondi, educazione e ascolto.

Verso Perugia: una voce che non si spegne

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La mobilitazione però non si ferma. Domenica 6 aprile 2025, alle ore 18:30, l’UDI di Perugia (Unione Donne in Italia) ha convocato una nuova manifestazione, ancora in piazza della Repubblica, per continuare a dare voce a chi non può più parlare: “per Eliza, Sara, Ilaria e tutte le altre che sono state uccise da chi diceva di amarle”. La dichiarazione diffusa da UDI è un appello accorato alla presa di coscienza collettiva: “La violenza contro le donne non è una tragedia e neanche un destino già scritto, è un problema strutturale della nostra società che non può essere affrontato in ottica emergenziale.”

Il comunicato continua con parole forti e dirette: “Non è un raptus, ma un insieme di comportamenti agiti consapevolmente che si protraggono nel tempo e che sviliscono, annullano, umiliano, uccidono.” L’obiettivo della manifestazione non è solo ricordare, ma trasformare il dolore in azione politica. Difendere gli spazi delle donne – come i centri antiviolenza e le case rifugio – è parte fondamentale di questa battaglia. Quei luoghi, si legge ancora nella nota, sono il risultato di anni di pratiche femministe che hanno permesso di riconoscere che la violenza contro le donne non è un fatto isolato, ma l’effetto di una struttura sociale e culturale che ancora oggi protegge gli aggressori più di quanto protegga le vittime.

Contro chi sostiene che “il patriarcato è morto”, le donne che si troveranno in piazza domenica rispondono con i numeri, le storie, le vite spezzate. La lotta non è affare di pochi, né può restare relegata alla sensibilità personale: “abbiamo bisogno di sentire che non siamo sole in questa lotta”, scrive UDI, “per questo ci incontreremo anche a Perugia”. L’invito è rivolto a tutte e tutti, per trasformare la piazza in un luogo di ascolto, memoria e azione.

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Quello che unisce Terni e Perugia, e tante altre piazze italiane che si stanno mobilitando, è il bisogno impellente di non rassegnarsi. Di fronte a un numero crescente di femminicidi, a risposte politiche spesso frammentarie e a narrazioni che riducono la violenza a “emergenze” o “devianze”, la società civile si organizza per riportare il dibattito su un piano collettivo e strutturale. Le manifestazioni non chiedono solo giustizia per chi non c’è più, ma un cambiamento reale, duraturo, profondo.

Il messaggio è chiaro e semplice: “Non possiamo più restare a guardare.” E da piazza in piazza, da città in città, diventa sempre più forte.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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