Perugia 1416 criticata per il tema “Donna, matrimonio e famiglia”

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È questione ormai di pochissimi giorni per l’inizio di Perugia 1416, un evento tanto atteso nella città di Perugia che “si basa sul coinvolgimento dei cinque Rioni della città verso l’aggregazione sociale, la promozione culturale ed economica, la riqualificazione urbana“. Tuttavia, quest’anno l’associazione come anche tutta la rievocazione storica è stata aspramente criticata a causa della scelta del tema “Donna, matrimonio e famiglia“. La delegata dell’Università degli Studi di Perugia, la prof.ssa Stefania Zucchini, docente di Storia Medievale e anche co-docente di Storia delle donne e storia di genere, ha dato le sue dimissioni, mentre l’Unione delle donne ha contestato l’evento.

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Fonte foto: Perugia 1416

Cos’è Perugia 1416? Dal sito del progetto leggiamo che “muove proprio dal desiderio di riscoprire, simbolicamente, un periodo fecondo della nostra storia, per suscitare curiosità, conoscenza e condivisione: il piacere di essere coinvolti insieme in un progetto che parte dal basso e in modo trasversale unisce il centro e la periferia. Un’operazione che intende interessare continuativamente e progressivamente la popolazione e gli operatori ai più diversi livelli durante tutto l’anno, ed è preparata anche attraverso cicli di conferenze intorno al personaggio Braccio Fortebracci, volte ad esplorare il contesto storico-artistico, usi e costumi nel territorio perugino all’inizio del XV secolo per far luce su questo periodo della storia perugina relativamente poco studiato“.

Il tema dell’edizione annuale di Perugia 1416

Quattro giorni fa l’UDI Perugia, ovvero la sede perugina di Unione Donne in Italia ha condiviso un lungo post sulla propria pagina Facebook, dicendosi incredule del tema scelto per Perugia 1416, che avrà come protagonista la triade donna-matrimonio-famiglia che, secondo l’associazione, «non solo sta a fondamento della “storia umana”, ma che misura l’emancipazione femminile», riprendendo proprio il titolo dell’edizione di quest’anno: “𝐃𝐨𝐧𝐧𝐚, 𝐦𝐚𝐭𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨, 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚: 𝐭𝐫𝐢𝐚𝐝𝐞 𝐬𝐮 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐞 𝐬𝐢 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐥’𝐞𝐦𝐚𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐥𝐞“.

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Fonte foto: Umbria Radio

«Utilizzare oggi una rievocazione storica per rimarcare l’importanza di ruoli e compiti precostituiti per le donne, cercando addirittura di attribuire loro un rinnovato valore, non fa altro che mistificare la storia», scrive l’associazione femminista, attaccando poi la destra cittadina e regionale che da tempo cerca di legare la figura della donna a quella di madre e moglie, «come se noi tutte non avessimo altra funzione se non quella di procreare e accudire, ma ciò che ci lascia più incredule è che tale visione non riguardi il Medioevo, ma per gli organizzatori di Perugia 1416 connoti l’intera storia umana».

Si tratta ovviamente di un «falso storico che non possiamo accettare perché frutto di quella visione patriarcale della società che da sempre le donne contrastano e che oggi, alla luce dell’ultimo efferato femminicidio, non può non farci riflettere, visto che a morire sono sempre mogli e madri. In Umbria assistiamo da tempo ad uno scivolamento regressivo verso un passato mai abbandonato, dove vive forte l’idea della supposta subalternità delle donne agli uomini, dell’esistenza di un ruolo naturale della donna che origina il pregiudizio, la discriminazione e la violenza nei confronti delle donne».

«Oggi sappiamo bene quali sono gli strumenti per la nostra emancipazione: un lavoro dignitoso e stabile, servizi di welfare che sostengano la genitorialità, prevenzione della violenza domestica e di genere ed educazione delle nuove generazioni e non possiamo non indignarci quando la nostra storia e le nostre lotte vengono disconosciute», scrivono ancora, per poi concludere il post con una storia:

“𝐃𝐨𝐧𝐧𝐚, 𝐦𝐚𝐭𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨, 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚: 𝐭𝐫𝐢𝐚𝐝𝐞 𝐬𝐮 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐞 𝐬𝐢 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐥’𝐞𝐦𝐚𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐥𝐞” Abbiamo…

Pubblicato da UDI Perugia – Unione Donne in Italia su Venerdì 2 giugno 2023

Anche la professoressa Zucchini, ha scelto di dimettersi dalla sua carica di Delegata dell’Ateneo perugino nel Consiglio Direttivo dell’associazione “Perugia 1416”: «In relazione al tema del corteo storico della manifestazione “Perugia 1416” per l’anno 2023, la professoressa Stefania Zucchini, constata con rammarico l’assenza di condivisione della scelta all’interno del Direttivo o in qualsivoglia altro incontro di natura scientifica.

Nello specifico, la prof.ssa Zucchini rileva che avrebbe potuto essere di supporto su un piano scientifico, fornendo la necessaria – e imprescindibile dal punto di vista dell’Ateneo – prospettiva storica alla tematica prescelta. La prof.ssa Zucchini ritiene quindi opportuno ritirare la propria adesione al Direttivo, pur mantenendo la disponibilità a una collaborazione scientifica esterna, che rientra a tutti gli effetti tra i compiti dell’Università e dei suoi membri in termini di Terza Missione».

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In seguito alle critiche online, il consiglio direttivo ha deciso di rispondere con delle precisazioni: «Il titolo del tema del Corteo divulgato dall’agenzia di stampa è mancante, per necessità di sintesi, del paragrafo esplicativo nel quale (citiamo testualmente) si descrive ‘la donna del Medioevo come figura centrale della società e perno attorno al quale sempre sono ruotati gli equilibri umani; la condizione della donna, volta al proprio riconoscimento, al rispetto e alla dignità, è storicamente frutto di conquista e della capacità di autoaffermazione… storicamente spesso assoggettata al potere maschile, attorno alla donna e al suo riscatto sociale si è fondata l’evoluzione della società‘».

Quindi, il titolo è stato condiviso «in maniera volutamente provocatoria per sollecitare studio e creatività da parte dei Rioni; non una tesi, quindi, ma un campo d’indagine», individuando il tema «proprio per dare maggiore spazio e consentire una maggiore partecipazione femminile. Nelle rievocazioni medievali infatti, difficilmente le donne hanno ruoli rilevanti oltre la semplice partecipazione ai cortei». L’intento del consiglio direttivo «è  diametralmente opposto a quello rappresentato da commenti usciti su stampa e social che sono decisamente fuorvianti».

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