Marine Le Pen condannata: ineleggibile per i prossimi cinque anni

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Il panorama politico francese è stato scosso da una sentenza che ha visto Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Rassemblement National (RN), dichiarata colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici. Il tribunale ha emesso una condanna a quattro anni di reclusione, di cui due da scontare con il braccialetto elettronico, e una multa di 100.000 euro. Inoltre, Le Pen è stata dichiarata ineleggibile per qualsiasi carica pubblica per i prossimi cinque anni, escludendola di fatto dalla corsa alle elezioni presidenziali del 2027. ​

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Le implicazioni politiche della condanna di Marine Le Pen

Questa sentenza rappresenta un terremoto politico per il RN, che per la prima volta in cinquant’anni si trova senza un membro della famiglia Le Pen al comando. Jordan Bardella, attuale presidente del partito, è considerato il successore naturale, ma manca del carisma e dell’esperienza politica di Marine Le Pen. Bardella ha definito la condanna un attacco alla democrazia francese e ha invocato una “mobilitazione popolare e pacifica” in risposta alla decisione giudiziaria.

La condanna di Le Pen potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama politico francese. Da un lato, potrebbe indebolire temporaneamente il RN, privandolo della sua figura più rappresentativa. Dall’altro, alcuni analisti ritengono che questa vicenda potrebbe rafforzare la posizione di Le Pen nel lungo termine, presentandola come vittima di un sistema politico ostile. Tuttavia, resta da vedere come l’elettorato reagirà a queste nuove circostanze e quale sarà l’impatto sulle future elezioni.​

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Insieme a Marine Le Pen, anche diversi esponenti del partito sono stati coinvolti nel processo. Tra questi, il vicepresidente del RN e sindaco di Perpignan, Louis Aliot, l’ex presidente ad interim Jean-François Jalkh, l’eurodeputato Nicolas Bay e l’ex numero due del partito, Bruno Gollnisch. L’inchiesta ha coinvolto inoltre l’ex leader del Front National, Jean-Marie Le Pen, deceduto il 7 gennaio 2025, e altri dodici assistenti parlamentari dichiarati colpevoli. Tra questi figurano Thierry Légier, Catherine Griset e gli attuali deputati del RN, Timothée Houssin e Julien Odoul, oltre a Yann Le Pen, sorella di Marine. Anche quattro collaboratori del partito, tra cui l’ex vicepresidente e tesoriere Wallerand de Saint-Just, sono stati condannati.

Le reazioni alla sentenza sono state immediate e variegate. Paolo Mieli, noto giornalista italiano, ha sottolineato la gravità del reato commesso da Le Pen, evidenziando l’incoerenza di chi critica l’Unione Europea e poi si appropria indebitamente dei suoi fondi. Allo stesso tempo, diversi alleati politici di Le Pen, sia in Europa che altrove, hanno denunciato la sentenza, definendola una cospirazione politica volta a eliminare un’avversaria scomoda.

Il Cremlino ha definito la condanna una “violazione delle norme democratiche“. Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, ha dichiarato che “le capitali europee non esitano a oltrepassare i confini della democrazia nei processi politici“. Ha poi aggiunto che Mosca “non vuole interferire negli affari interni della Francia“, ma ritiene che “le norme democratiche siano state violate“. Anche Viktor Orbán, primo ministro ungherese, ha mostrato il suo sostegno con un messaggio su X: “Je suis Marine!”. Dall’Italia, Matteo Salvini ha commentato: “Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali. Quella contro Marine Le Pen è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles“.

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Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National, ha infine scritto sui social: “Oggi non è solo Marine Le Pen a essere ingiustamente condannata. È la democrazia francese che viene giustiziata“. Insomma, tutte persone conosciute per i grandi valori e per il rispetto dei diritti delle persone. Fra questi, chiaramente, non poteva mancare anche Elon Musk:

La condanna di Marine Le Pen per appropriazione indebita e la sua conseguente ineleggibilità per i prossimi cinque anni rappresentano un punto di svolta per la politica francese. Mentre il RN affronta una fase di incertezza e riorganizzazione, il futuro politico di Le Pen rimane incerto, con possibili implicazioni sia a livello nazionale che internazionale.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e studentessa di Didattica dell'Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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