Valditara contro i Collettivi che evidenziano le colpe di Israele

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Ormai in questi giorni chiunque ha in bocca le parole Israele, Palestina e Hamas, il problema è che si fa un po’ di confusione, e soprattutto c’è tanta ipocrisia in aria. I palestinesi non sono Hamas, Israele non è solo una vittima ma per decenni è stato carnefice nei confronti dei palestinesi, e Hamas è stata letteralmente nutrita dalle violenze e dai soprusi di Israele. Che poi la guerra sia sempre sbagliata, siamo tutti d’accordo. Ma c’è anche da dire che quando era Israele a uccidere civili palestinesi, nessun telegiornale o politico ne parlava. Neanche Valditara che oggi è tanto triggerato.

Cup of Green Tea è dalla parte delle vittime palestinesi che da anni vengono uccise, picchiate e arrestate da Israele, ma non è dalla parte di Hamas che uccide e violenta delle persone innocenti. Cup of Green Tea non è mai dalla parte di Israele che per anni ha ucciso, picchiato e arrestato persone solo per il fatto che sono palestinesi, ma è solidale nei confronti di tutte le vittime innocenti.

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Ogni volta che c’è una guerra, ogni volta che c’è qualcosa, tutti i vip a livello mondiale decidono di aprire bocca in questioni in cui non sono informati e che non comprendono minimamente. Sono così tante le persone che hanno messo un post con la bandiera palestinese, o che hanno scritto una storia strappalacrime per le vittime israeliane senza aver mai aperto bocca su quelle palestinesi che sono state uccise (e parliamo anche di bambini e donne, non dimentichiamo la giornalista americana di origini palestinesi uccisa dall’IDF) da Israele, che fa veramente salire il nervoso.

Politici, vip, cittadini, letteralmente chiunque si sta esprimendo su questa vicenda senza però aver mai detto mezza parola per la Palestina. Ovviamente non possiamo aspettarci che Hollywood o che gli americani in generale si informino su qualcosa che avviene al di fuori da Hollywood, e in più sappiamo benissimo come gli Stati Uniti siano dei grandi alleati di Israele, quindi sorprenderci è anche da sciocchi. Tuttavia, vedere quei post, uno dopo l’altro, sapendo di quell’assordante silenzio nei confronti dei palestinesi che da decenni combattono per la propria libertà, fa un po’ indignare.

Valditara e i collettivi studenteschi pro Palestina

Sottolineiamo qualcosa: le prime accuse giunte ai Collettivi del liceo classico Manzoni e al liceo Setti Carraro, sono state quelle di aver scritto in alcune storie Instagram “quant’è bello quando brucia Tel Aviv“, ma in realtà poi si è rivelata essere una fake news, o meglio una notizia incompleta, in quanto lo avrebbe solo scritto uno studente che a quanto pare sarà indagato dal procuratore Marcello Viola, capo del pool antiterrorismo e che coordina le indagini. Ma intanto Valditara si indigna come non si è mai indignato, forse neanche quando degli studenti sono stati picchiati dalla polizia.

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Collettivi studentesche in manifestazione il 10 ottobre

A dare la notizia iniziale, era stato il magazine online Mosaico-Bet: «La Kurva Manzoni Antifa, gruppo sportivo del Liceo Manzoni, ha condiviso su Instagram una foto di palestinesi esultanti per l’aggressione, con scritto “quant’è bello quando brucia Tel Aviv”. Dello stesso tono il Collettivo A112, dell’Educandato Statale Setti Carraro, che ha condiviso la stessa foto in una delle loro stories con scritto “La Palestina vive! La resistenza vive!”, dal gruppo dei Giovani Palestinesi d’Italia». I ragazzi avevano anche condiviso dei post di giovanipalestinesi.it e eye.on.palestine, che si occupano di divulgazione dei crimini contro i palestinesi.

E qui allora interviene il ministro Valditara, anche lui mai espresso nei confronti dei soprusi degli israeliani nei confronti dei palestinesi, ma chiaramente alla destra la retorica dei musulmani cattivi fa molto piacere: «Non basta coltivare la memoria: occorre esaltare la centralità e la bellezza dell’essere umano, la cui esistenza è sacra e inviolabile. Saranno quindi effettuate ispezioni in quegli istituti scolastici dove sarebbero emersi atteggiamenti di odio antisemita e di esaltazione della infame azione di Hamas. Vogliamo verificare se qualcuno ha realmente manifestato atteggiamenti di odio, di antisemitismo o di incitamento alla guerra contro Israele».

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Le storie condivise

Continua poi: «Se questi fatti venissero appurati, i responsabili saranno denunciati alla Procura della Repubblica. Chi ha gioito per azioni che hanno portato a sgozzare bambini e ragazzi, donne e uomini innocenti, solo perché ebrei, deve essere perseguito dalle leggi penali. In queste ore drammatiche voglio esprimere vicinanza al popolo ebraico, vittima di un attacco brutale che richiama i metodi nazisti. Partendo dalla scuola è necessario elaborare una strategia complessiva per debellare ogni residuo di antisemitismo e promuovere la cultura del rispetto».

Parla, infine di «odio feroce, disumano, richiama le esperienze dei peggiori totalitarismi che hanno insanguinato e continuano a insanguinare il mondo intero», e non fatemelo commentare questo pezzo, da parte di chi non ha mai condannato i totalitarismi e addirittura ha avuto il coraggio di criticare una docente per una lettera antifascista, sono parole ipocrite e vergognose. In ogni caso, gli studenti si sono difesi, ricordando a un politico che la guerra va sempre condannata, non solo quando le vittime sono bianche e con gli occhi azzurri:

«Affermazioni da cui prendiamo assolutamente le distanze. Ribadiamo ancora una volta la nostra posizione: la guerra va condannata sempre, in ogni sua forma. Teniamo tuttavia sottolineare che le violenze e i bombardamenti che i palestinesi subiscono da decenni vengono troppo spesso ignorati dalla stampa occidentale. Detto questo, poniamo davanti a tutto la condanna di un conflitto le cui ripercussioni ricadono come al solito sui civili. Antisionismo non è antisemitismo».

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