Ucraina: Gazprom, stop al gas per Polonia e Bulgaria

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La Russia ha deciso di muoversi per quanto riguarda il gas: Gazprom, la multinazionale russo, controllata dal Governo e con sede a San Pietroburgo, ha preso la decisione di sospendere ufficialmente le forniture di gas sia alla Polonia che alla Bulgaria, in seguito al mancato pagamento alla fine della giornata di ieri, 26 aprile. Gazprom ha comunicato a Bulgargaz e Pgnig, le sue controparti bulgare e polacche, che i flussi resteranno sospesi fino a quando i pagamenti in rubli non saranno ricevuti.

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Abbiamo già visto ieri come la situazione si stesse scaldando, ancor di più, con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che ha spiegato come per lui, e per la Russia, il fatto che l’Ucraina abbia accettato e che gli Stati Uniti come anche altri Paesi europei abbiano inviato delle armi, sia effettivamente l’inizio di una terza guerra mondiale, sebbene non siano effettivamente scesi sul campo. Ha però rassicurato: sebbene ci sia «il pericolo reale di una terza guerra mondiale», «una guerra nucleare sarebbe inaccettabile per la Russia».

«Questa è la nostra posizione di principio. I rischi sono molto, molto significativi e non mi piacerebbe che venissero gonfiati artificialmente, e in questo sono in tanti a volerlo. Il pericolo è grave, è reale, non si può sottovalutareFornendo le armi all’Ucraina è già entrata in guerra per procura contro la Russia», ha detto, parlando della NATO. Ha anche parlato dei negoziati, e di come siano fermi, secondo lui, per volere «nostri colleghi americani e britannici, prima di tutto. E forse anche i polacchi hanno giocato un ruolo».

Non è comunque d’accordo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, secondo cui «la Russia perde l’ultima speranza di spaventare il mondo per il suo sostegno all’Ucraina. Di qui il discorso sul ‘reale’ pericolo di una Terza Guerra Mondiale. Questo significa solo che Mosca avverte la sconfitta in Ucraina. Pertanto, il mondo deve raddoppiare il sostegno all’Ucraina in modo da farci prevalere e salvaguardare la sicurezza europea e globale». Adesso, però, la Russia ha deciso di agire, e di togliere effettivamente il gas a chi non sta pagando.

Russia toglie gas a Polonia e Bulgaria

Da oggi, mercoledì 27 aprile, la Russia ufficialmente interromperà le forniture di gas verso la Polonia e la Bulgaria, che non hanno pagato in rubli. La PGNiG, l’azienda dello stato polacco che si occupa della gestione del gas, ha confermato di aver ricevuto la comunicazione da Gazprom, in cui si dice che dalle 8 del mattino di oggi si sarebbe interrotta la fornitura. Già il mese scorso, però, l’azienda aveva comunicato che i paesi considerati “non amici” (cioè chi si era schierato con l’Ucraina), avrebbe dovuto pagare in rubli, ma PGNiG si era rifiutata.

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Gdansk, Poland – January 27, 2020: Logo of PGNiG, Polish state-controlled oil and gas company, headquartered in Warsaw, Poland.

Dalla sua, comunque, PGNiG ritiene che la Russia non può non fornire il gas alla Polonia, in quanto è una violazione dei contratti e, per questo, pensa di portare avanti delle iniziative per far valere i propri diritti. Il governo polacco intanto rassicura facendo sapere che grazie alle attuali forniture da altri paesi, e alla minore domanda in vista dell’arrivo della stagione calda, questa situazione non costituirà un problema e quindi non ci saranno dei tagli.

Tuttavia, se quest’interruzione dovesse continuare per settimana, la Polonia si troverà davanti alla decisione di poter sospendere le attività in alcuni impianti industriali che consumano molta energia, come ad esempio nel settore chimico. Il governo di Varsavia, intanto, ha pubblicato una lista di sanzioni contro 35 aziende e 15 persone, tra cui anche Gazprom, «che è stata sanzionata come parte delle attività di EuroPolGaz, imprese come Akron e l’oligarca russo, Viatcheslav Kantor, che possiede circa il 20% della società polacca Azoty, tutte aziende che hanno fornito alla Polonia carbone russo e il carbone del Donbas, società come Novatek, PhosAgro, (…) nella lista ci sono anche oligarchi associati al regime di (del leader bielorusso) Aleksandr Lukashenko».

Per quanto riguarda la Bulgaria, il ministero dell’Energia del paese ha detto che valuterà diverse soluzioni per l’approvvigionamento di gas e che, al momento, non ci saranno limitazioni per industrie e privati. Il presidente Zelensky, invece, ha detto che «l’obiettivo finale della leadership russa non è solo quello di impadronirsi del territorio dell’Ucraina, ma di smembrare l’intera Europa centrale e orientale e assestare un colpo globale alla democrazia», questo perché sia la Polonia che la Bulgaria sono Stati di transito del gas verso Paesi terzi.

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Vedremo come la situazione si evolverà, ma possiamo ufficialmente dire aperta la guerra del gas.

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