Denise Pipitone: istituita la Commissione parlamentare

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Ieri vi abbiamo, sfortunatamente, dato l’informazione riguardante l’archiviazione dell’indagine su Anna Corona per quanto concerne il rapimento della piccola Denise Pipitone, tuttavia la questione non finisce qui. Perché ieri, oltre a questa cattiva notizia, è anche stata istituita ufficialmente una commissione parlamentare d’indagine che indagherà sul caso della bambina scomparsa il primo maggio 2004 e su come sono state fatte le indagini. Vi ricordo, infatti, che il legale di Piera Maggio, madre della bambina, si era opposto all’archiviazione anche in seguito a delle intercettazioni dello scorso maggio.

Prima di parlare di questa triste notizia, voglio ricordarvi che qualche settimana fa è stato pubblicato l’age progression di Denise Pipitone aggiornato al 2021, e potrebbe essere davvero utile per cercare l’oggi 21enne in quanto è diverso da come tutti ce la siamo sempre immaginata (molto simile alla mamma, invece nella locandina la vediamo anche molto simile al padre, Piero Pulizzi). Piera Maggio invita a condividerla quanto più possibile, senza ritagliarla o modificarla:

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Il caso di Denise Pipitone è tornato sulla bocca di tutti, dai social ai programmi televisivi, da quando Olesya, una ventenne russa alla ricerca della sua mamma, ha contattato un programma russo. E subito la ragazza ci è sembrata la nostra Denise, scomparsa da 17 anni. Tuttavia, il gruppo sanguigno non coincideva con quello della bambina, per cui la storia si è chiusa in quel momento. O così si pensava. Perché qualche settimana dopo siamo stati avvisati della riapertura delle indagini sulla scomparsa della bambina, anche in seguito a tutti gli errori che sono stati fatti nel primo periodo.

Le indagini sono state piene di depistaggi, di bugie, di cose che non tornano, di intercettazioni che non funzionano solo con le persone indagate e qualche mese fa durante una puntata di Chi l’ha visto ci abbiamo aggiunto anche la mafia. Ma la madre di Denise Pipitone, così come tantissime persone che da anni cercano giustizia, vorrebbero solo che la bambina tornasse finalmente fra le braccia della sua famiglia che, per tutti questi anni, non ha perso la speranza e continua ad aspettarla. Ogni giorno ci sembra di essere più vicini alla verità ma allo stesso tempo non ci vogliamo illudere, e quindi non ci resta che, ancora, inesorabilmente, aspettare.

Negli ultimi mesi abbiamo seguito con tanto interesse non solo le indagini riaperte di recente ma anche le vecchie intercettazioni che non sono minimamente state prese in considerazioni all’epoca dei fatti. Abbiamo visto come il signor Battista Della Chiave non è stato minimamente ascoltato, con un’interprete ancora troppo inesperta che non è riuscita a comprendere quello che l’uomo davvero volesse dire. Oggi Denise Pipitone non è ancora a casa, ma speriamo che questa sia solo una situazione temporanea. Qualche settimana fa, l’avvocato Frazzitta ha esposto le motivazioni per cui il caso non deve essere archiviato, soprattutto in seguito alle ultime intercettazioni, ma a quanto pare non è servito a nulla.

Vi ricordiamo anche che prima che la commissione d’inchiesta sulle indagini fosse accettata, Italia Viva, partito di Matteo Renzi, ha fatto ostruzionismo decidendo di ricattare i colleghi. Igor Iezzi, in diretta con Milo Infante su Ore14, ha fatto sapere che lui è «rimasto stupito dal tono di questi emendamenti. Il problema è che posso capire l’esigenza di allargare il campo d’azione della commissione, partire da Denise Pipitone per poi allargare sul fenomeno». Tuttavia, per fortuna, non hanno avuto la meglio.

Denise Pipitone: la commissione d’inchiesta potrebbe essere la svolta

Ieri tutte le persone che cercano giustizia, dopo 17 anni, per una bambina che non si è rapita da sola e per una famiglia che si è trovata privata dell’amore di una figlia di solo 4 anni, avevano quasi perso le speranze. Davanti a determinate intercettazioni sembra fin troppo difficile non perdere la testa e cercare di immedesimarsi nei giudici di Marsala che hanno preso questa decisione. Il giudice ritiene che si è trattati di «indagini lunghe e incredibilmente vaste da cui non sono emersi elementi sufficienti a sostenere un’accusa in giudizio».

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In particolare, per quanto riguarda Anna Corona, «non appare possibile, allo stato, imputare all’indagata una condotta criminosa, né tanto meno una condotta sufficientemente precisa in ordine al reato e alle modalità di realizzazione della condotta: quale reato potrebbe essere addebitato alla Corona? Ove si optasse per il sequestro di persona quale condotta potrebbe essere contestata? Di mandante del rapimento? Di esecutrice?», per questo motivo «ogni ipotesi accusatoria a carico di Anna Corona appare al momento assolutamente insuscettibile di essere vagliata in giudizio e, ancor meno, di condurre a una affermazione di responsabilità».

Questo però non ha bloccato la possibilità di nuove indagini, infatti l’archiviazione  «non significa abbandonare ogni speranza o concreta possibilità di far luce sull’andamento dei fattiAnzi, come sottolineato dal pm, è interesse della Procura, è interesse della magistratura nel suo insieme perseguire la verità e continuare a indagare laddove auspicabilmente emergano ulteriori elementi suscettibili di approfondimento per comprendere cosa sia accaduto a Denise e perseguire penalmente i responsabili del suo sequestro».

Adesso, però, con la commissione parlamentare potrebbe essere questione di poco tempo prima di sapere la verità su quel che è successo a Denise Pipitone il primo settembre 2001. Perché la bambina non si è allontanata da casa da sola, non si è rapita da sola. Qualcuno l’ha presa e ha colto l’esatto momento in cui non c’era nessuno a sorvegliarla, in un luogo in cui lei giocava abitualmente. «Una norma costituzionale prevede che si possa seguire questo iter e i deputati avranno tutti i poteri dell’autorità giudiziaria. Diciamo che è una forma di “avocazione”, di spostamento, dell’indagine a Roma. Noi confidiamo nella ricerca della verità, anche dopo 17 anni», ha detto l’avvocato Frazzitta.

Ha anche sottolineato che loro non hanno «mai cercato un indagato a tutti i costi, come non lo fanno mai le parti civili: vogliamo solo la verità», perché ricordiamolo anche a tutti quelli che “che senso ha cercarla dopo 17 anni?” o “ma sarà morta, che senso ha parlare sempre di lei?”: Denise Pipitone può essere viva, può essere morta, ma in ogni caso merita, come ogni cittadino del mondo, di ottenere la giustizia.

La sua famiglia merita di sapere la verità su cos’è successo alla propria figlia e, se non lo comprendete, la colpa è solo vostra perché siete delle persone non solo insensibili, ma anche complici di chi rapisce i bambini. E ricordatelo, questo: c’è un rapitore di bambini a piede libero, da 17 anni, se questo non vi fa rabbrividire, probabilmente dovreste cominciare a ragionare non solo su voi stessi, ma soprattutto sulla vostra etica. Denise Pipitone, come tutti i bambini scomparsi e mai ritrovati (come Emanuela Orlandi) meritano giustizia.

Denise Pipitone: cosa ne pensa il web

La storia di Denise Pipitone

Vi invito a visitare il sito ufficiale creato dalla famiglia di Denise Pipitone per informarvi meglio su questa storia. Noi cercheremo di riassumere, toccando però tutti i punti fondamentali. Era il primo settembre 2004, una bella giornata in Sicilia e la piccola Denise di quattro anni giocava nel giardino con la sua cuginetta. In quella strada abita anche una zia, che la vede correre verso casa alle 11.45 circa. Ma Denise Pipitone a casa non è mai tornata. Da quel momento, iniziano le ricerche.

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Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, Denise Pipitone è avvistata a Milano con un gruppo di nomadi, un uomo, due donne e tre bambine. La donna parla una lingua straniera, mentre la bambina italiano, come si vede da un video registrato da una guardia giurata che intanto avverte le autorità che purtroppo arrivano troppo tardi. I carabinieri sono convinti che quella fosse proprio Denise Pipitone.

A maggio 2021 la Procura di Marsala ha deciso di riaprire il caso di Denise Pipitone, scomparsa all’età di 4 anni proprio a causa degli ipotetici errori che ci sono stati nel corso degli anni, insieme a tutti gli ipotetici depistaggi. Al momento le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone sono ancora in corso e, dopo 17 anni, è stata perquisita la casa in cui un tempo abitava Anna Corona. Mercoledì 12 maggio l’avvocato Frazzitta, che si occupa del caso, riceve una lettera anonima in cui vengono svelati degli importanti dettagli per l’indagine.

In data 2 dicembre 2021 si apre la Commissione d’Inchiesta per stabilire se le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone siano state o no compromesse.

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