Bambina di 9 anni immobilizzata con spray urticante

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Una bambina di 9 anni è protagonista di un altro abuso della polizia USA nei confronti delle persone nere. È ormai online il video che ritrae i poliziotti cercare di immobilizzare una bambina di 9 anni in seguito a una lite domestica ma, non riuscendoci (delle persone addestrate contro una bambina di 9 anni), decidono che usare lo spray urticante è una scelta giusta, per sedare la bambina e farla stare calma, facendola però soffrire.

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Urlava «voglio il mio papà» mentre i poliziotti la ammanettavano e la immobilizzavano con il piccolo volto sulla neve, visto che, come ogni bambina di 9 anni, si rifiutava di entrare nell’auto (immaginate poi cosa abbia dovuto pensare dopo aver visto, lo scorso anno, tante manifestazioni delle persone di colore, persone con la sua stessa pelle, che lottavano contro la polizia che aveva il grilletto troppo facile).

È accaduto a Rochester, la città che era già stata sotto i riflettori a marzo scorso per la morte di Daniel Prude, un uomo di colore con problemi mentali che è stato ucciso dalla polizia. In comune con la bambina, Prude ha il colore della pelle e anche i problemi mentali. La piccola, infatti, in stato di alterazione, minacciava di uccidere la madre e poi suicidarsi. La polizia, con il consenso del genitore, doveva portarla in ospedale.

Nel video girato dalle body cam degli agenti, si ascolta uno dei poliziotti dire «ti stai comportando come una bambina» e lei controbattere subito con un «sono una bambina», e questo sembra essere una testimonianza di come molti adulti tendano a vedere le bambine nere con come bambine ma come adulte.

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Un poliziotto poi la minaccia di usare lo spray: «Stai seduta, questa è l’ultima possibilità oppure ti spruzzo negli occhi», ma dalla minaccia all’azione non c’è voluto molto, infatti il collega dà il consenso per spruzzare lo spray urticante direttamente nei suoi occhietti. Lei piange e chiede che le vengano puniti gli occhi. Viene portata in ospedale e poi torna dai genitori, una volta che è stata dimessa.

Ma solo pensare che due agente addestrati (a proteggere) abbiamo deciso che usare lo spray urticante sugli occhi di una bambina di 9 anni poiché non riuscivano a farla salire in auto, ci dà molto su cui pensare. E se la sua pelle fosse stata bianca? Prima di tutto. E se fosse stato un adulto, sarebbe finita peggio? In secundis. Ma lasciamo spazio alle parole della sindaca e del capo di polizia.

Bambina di 9 anni ferita con spray urticante: le parole dei superiori

La sindaca di Rochester, Lovely Warren, ha detto che «In questo incidente è stato fatto del male ad una bambina. Io ho ho una figlia di 10 anni, questo video non è una cosa che una madre vuole vedere. Il modo in cui il nostro dipartimento di polizia si è comportato con questa bambina  mi preoccupa molto: da questo video è chiaro che dobbiamo fare di più per sostenere i nostri bambini e le nostre famiglie».

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Cercando di difendere il comportamento dei suoi agenti, il vice capo della polizia Andre Anderson ha detto che la bambina di 9 anni «aveva detto di volersi uccidere e di voler uccidere la madre», tuttavia, dopo aver cercato di farla entrare in auto con le buone, sono intervenuti con le cattive, cercando di immobilizzarla con lo spray urticante. Gli agenti hanno anche affermato di aver solo applicato le procedure.

Il capo della polizia Cynthia Herriott-Sullivan non è però d’accordo: «Non starò a sostenere che è ok usare lo spray urticante con una bambina di 9 anni, non lo è e non rappresenta quello che è il nostro dipartimento. Lavoreremo per assicurare che queste cose non succedano più». Verrà quindi avviata un’inchiesta interna sul comportamento spagliato degli agenti.

Speriamo che quest’inchiesta e soprattutto la Presidenza di Joe Biden (già in molti hanno cominciato a scrivere «quindi succede anche con Joe Biden» o «ma ora non c’è più Trump» e tante altre cose inutili come se Joe Biden avesse giustificato il razzismo come Donald Trump) possano rendere non solo giustizia a tutte le persone nere vittime della polizia, ma che possano anche rendere migliore la loro vita in futuro.

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