“It” di Stephen King sparisce dalle librerie russe: ora potrebbe perfino essere riscritto

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Il romanzo “It” di Stephen King, uno dei capolavori più celebri dell’autore, è improvvisamente scomparso dalle librerie e dai principali rivenditori online in Russia. Negli ultimi giorni, diversi dipendenti di librerie e utenti hanno segnalato che il titolo è stato rimosso sia dagli scaffali fisici sia dai cataloghi digitali. Ma la situazione non si ferma qui: secondo quanto dichiarato dall’editore russo che detiene i diritti di pubblicazione, il libro potrebbe addirittura essere modificato o riscritto in nuove edizioni per conformarsi alle leggi vigenti nel Paese.

Perché “It” è stato ritirato dal mercato russo

La rimozione sembra legata a una denuncia su presunti contenuti “non tradizionali”, termine che in Russia viene utilizzato per indicare qualsiasi riferimento a tematiche LGBTQ+. Il romanzo sarebbe così finito nel mirino della normativa contro la “promozione di relazioni non tradizionali”, che negli ultimi anni è stata ampliata fino a includere la totalità del pubblico, adulti compresi.

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Per evitare violazioni di legge, l’editore russo ha ritirato la tiratura attuale e ha annunciato una revisione interna completa del testo. Questa procedura viene condotta non solo da esperti umani, ma anche attraverso nuovi sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per scansionare e analizzare i contenuti prima di autorizzarne la diffusione. È un sistema relativamente recente che gli editori russi stanno adottando sempre più spesso, nel tentativo di evitare sanzioni.

L’aspetto più sorprendente della vicenda è l’intenzione dichiarata dall’editore: se la revisione dovesse individuare elementi considerati “inappropriati”, verrà richiesto ai detentori dei diritti d’autore il permesso di apportare modifiche dirette al testo. In altre parole, il romanzo potrebbe essere riscritto in alcune parti.

Si tratta di un atto senza precedenti per un’opera così iconica. Non si parla di una semplice ritraduzione o di un aggiornamento editoriale, ma di modifiche strutturali pensate per allineare il contenuto alla normativa russa. Una scelta che solleva interrogativi enormi sulla libertà culturale e sull’integrità dell’opera originale.

Un caso emblematico della nuova censura editoriale in Russia

La vicenda di “It” si inserisce in un contesto molto più ampio. Negli ultimi anni, la Russia ha intensificato i controlli sui contenuti culturali, soprattutto su libri e prodotti editoriali. Mentre in passato le rimozioni erano rare e spesso dovute a iniziative isolate, oggi il fenomeno è diventato sistematico.

Tra i nuovi strumenti di controllo c’è proprio l’impiego dell’intelligenza artificiale per analizzare automaticamente libri e testi, alla ricerca di parole, frasi o passaggi che possano violare le normative. Ciò trasforma la revisione editoriale in un processo capillare, automatizzato e potenzialmente molto più rigido.

Di conseguenza, molte case editrici si muovono ormai con estrema cautela, e preferiscono ritirare o modificare i libri prima ancora che scatti un intervento ufficiale delle autorità: una forma di auto-censura preventiva che riduce drasticamente la libertà creativa e culturale.

Le conseguenze per lettori, editori e cultura

La scomparsa e la possibile riscrittura di “It” generano una serie di effetti a catena:

  • Perdita dell’accesso a un classico: “It” è un pilastro della letteratura horror moderna. Privare il pubblico russo dell’opera originale significa limitare la conoscenza di un punto di riferimento internazionale del genere.
  • Rischio di revisionismo culturale: modificare un testo per adeguarlo a norme politiche o ideologiche compromette l’integrità artistica dell’opera e crea versioni alterate, lontane dall’intento dell’autore.
  • Clima di censura e autocensura: autori, editori e traduttori rischiano di essere scoraggiati dal pubblicare opere che contengano anche solo vaghi riferimenti a temi sensibili.
  • Crescita del mercato “parallelo”: quando un libro viene vietato o modificato, aumenta la diffusione di copie non ufficiali, digitali o importate, difficili da controllare e molto richieste dai lettori.

Una vicenda che va oltre un singolo libro

L’episodio dimostra che in Russia non è più in discussione solo la vendita di un romanzo, ma la gestione stessa della cultura contemporanea.
Il ritiro di “It” e la possibilità di modificarlo segnano una svolta preoccupante: un Paese in cui perfino un classico moderno può essere riscritto per ragioni ideologiche è un Paese dove libertà artistica e pluralismo culturale sono in forte regressione.

Per il pubblico internazionale, questo caso rappresenta un monito: ciò che accade alla letteratura non riguarda soltanto gli scaffali delle librerie, ma il modo in cui una società decide di raccontare, limitare o manipolare le storie che la formano.

Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull'italiano standard e neostandard, "paladina delle cause perse" e insegnante di Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche. Instagram: @murderskitty

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