Sport femminili: i pantaloni bianchi sono un problema con il ciclo

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Le calciatrici inglesi e le tenniste di Wimbledon si sono unite per combattere i pantaloncini bianchi negli sport femminili, che sono un disagio non solo per le sportive ma anche per tutte le donne durante il ciclo mestruale, poiché si sta con il costante disagio di essersi sporcate. Tuttavia, mentre noi donne non sportive non siamo obbligate a indossare dei pantaloni bianchi durante le mestruazioni, le sportive sono costrette a indossare delle divise bianche anche durante quel periodo.

Finalmente lo sport femminile comincia a essere riconosciuto. Certo, ci sono sempre diverse difficoltà, solo lo scorso anno la nazionale femminile norvegese di pallamano è stata multata perché non indossa la divisa-bikini, ma almeno in Italia essere una calciatrice sarà ufficialmente una professione e questo può essere solo un pro, in quanto nel 2022 ci sono ancora delle persone che sono convinte che ci siano sport da donna e sport da uomini (o, in generale, cose da uomini o cose da donne). Calcio, basket, rugby, sono degli sport da uomini. Ginnastica artistica, ritmica, danza, invece, sono sport da donne.

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Nazionale di calcio femminile

In particolare, però, si ritiene che semplicemente ci siano persone (donne) che non ne capiscono di quello sport (in particolare del calcio) Quante volte abbiamo sentito la battuta del “fuori gioco”? Esiste letteralmente un articolo in cui si spiega il fuori gioco a una donna, come se comunque non potesse arrivarci con qualsiasi altra spiegazione (spoiler: forse siete voi che non sapete spiegarlo). Facciamo l’esempio di Diletta Leotta, che può piacere e non piacere come personaggio e persone, ma che di calcio ne sa molto più di tanti uomini.

Le donne che fanno sport a livello professionista, poi, vengono costantemente sessualizzate o persino viene loro fatto body shaming. Dobbiamo ricordare «il trio delle cicciottelle» (così furono etichettate, facendo body shaming, Guendalina Sartori, Lucilla Boari e Claudia Mandia), che arrivò in finale alle Olimpiadi? E dobbiamo parlare dei commenti alla nazionale di calcio femminile che nel 2019 arrivò ai quarti di finale mentre quella maschile neanche si qualificò? “Ecco l’unico motivo per cui guardare il calcio femminile”, con allego foto di giocatrici in ginocchio, con primi piani al sedere e cose del genere.

Le mestruazioni, invece, nel 2022, sono ancora un tabu. Lo sono in Italia e lo sono ancora all’estero. Per questo la lotta delle calciatrici e delle tenniste contro le divise bianche che non le fanno sentire a proprio agio è tanto importante.

Sport femminili contro le divise bianche

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«È bello giocare con maglia e pantaloncini bianchi, ma a volte non sono pratici, soprattutto quando è quel periodo del mese», ha detto l’attaccante inglese Beth Mead, che con un gol ha deciso la partita contro l’Austria all’Europeo. «Ne abbiamo parlato all’interno dello spogliatoio e abbiamo riportato il problema alla Federazione e al nostro sponsor tecnico. Speriamo li cambino». Le ragazze tra l’altro non si preoccupavano più di questo problema, in quanto ai Mondiale di Canada 2015 e Francia 2019 i pantaloncini indossati erano blu. Tuttavia, in casa, il pantaloncino è tornato bianco.

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Anche la sua compagna, Georgia Stanway, ha concordato con la compagna di squadra: «È un tema che portiamo all’attenzione parlando come squadra. Penso che il prossimo anno ci possa essere un cambiamento. Certo, è difficile, perché quando sei in campo, non conta più nulla. Appena l’adrenalina inizia a pompare, nessuna di noi pensa più al colore della divisa».

La Federazione inglese in una nota intanto risponde: «Ne abbiamo parlato all’interno dello spogliatoio e abbiamo riportato il problema alla Federazione e al nostro sponsor tecnico. Speriamo li cambino. Continueremo a lavorare col nostro sponsor tecnico per risolverlo, ma allo stesso tempo seguiremo le indicazioni degli organizzatori del torneo per la scelta dei colori delle divise di gioco». La Nike invece ha promesso che cercherà di lavorare «per trovare una soluzione al problema, ma allo stesso tempo dobbiamo seguire i dettami di squadre, federazioni e associazioni sportive che decidono i colori delle loro uniformi».

Anche le tenniste del Wimbledon, con un protocollo molto rigido in quanto tutti gli atleti (uomini inclusi) devono indossare il colore bianco, hanno parlato dello stress che comporta l’indossare quel colore durante il periodo mestruale, in quanto potrebbero sporcarsi da un momento all’altro.

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