Simone Pillon è favore “della libertà di scelta terapeutica”, però è contro l’eutanasia

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Se un no-vax non vuole vaccinarsi, non deve doverlo fare e deve continuare a lavorare, con il rischio (ai tempi) di contagiare e uccidere dei colleghi e le loro famiglie. Tuttavia, se un malato terminale vuole mettere fine alla propria vita in anticipo, per evitare sofferenze a se stesso e alla famiglia, non va bene. È il pensiero di Simone Pillon, leghista, che dopo aver approvato al governo Green Pass, obbligo agli over 50, e chi più ne ha più ne metta, ha deciso di schierarsi dalla parte dei no-vax. D’altronde, settembre è alle porte.

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Simone Pillon

Simone Pillon e una delle sue lotte. Oggi ha già postato una foto per ricordare al suo pubblico di essere contro all’aborto, sia mai che qualcuno dimenticasse che è un bigotto che vuole costantemente scegliere sul corpo delle altre persone, dimostrando solo tante incoerenza. Perché ognuno deve essere libero di vaccinarsi o no, di curarsi o no, ma poi un malato terminale non può evitare sofferenze e una donna non può scegliere cosa fare della propria vita e del proprio corpo. Solita incoerenza del leghista e dell’elettore medio.

Sono contrari all’eutanasia, che semplicemente permetterebbe a delle persone di morire in pace, di non soffrire e di alleggerire il carico di dolore sui propri parenti. D’altronde, eutanasia deriva dal greco e, letteralmente, significa buona morte, poiché composto dalle parole greche εὔ-, che significa bene, e θάνατος, che invece significa morte. Sono contrari alla cannabis legale, che toglierebbe la droga dalle strade e soldi alla mafia, ma poi non potrebbero lamentarsi degli “immigrati che spacciano“.

Sono contrari all’aborto, perché sono pro-vita e famiglia, ma solo la famiglia eterosessuale, con una mamma e un papà, felici. Poco importa che lo stesso leader leghista, Matteo Salvini, abbia avuto dei figli fuori dal matrimonio e abbia divorziato diverse volte. Dicono di non essere omofobi, ma poi bocciano qualsiasi legge e passo avanti nei confronti della comunità LGBT, parlando di potenti lobby gay e di ideologia gender, quando si vuole solo insegnare il rispetto ai ragazzini. La Lega è il partito dei no, del no al progresso, del no al rispetto. E Simone Pillon lo dimostra ancora una volta.

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Simone Pillon

Simone Pillon a favore della “libertà di scelta terapeutica”

Simone Pillon parla a nome della Lega, dicendo che il partito con Salvini Premier «si schiera apertamente a favore della libertà di scelta terapeutica, scrivendo nero su bianco nel proprio programma queste parole molto chiare», allegando poi le parole. Peccato che persino nei commenti gli facciano notare che, mentre erano al governo, non si sono opposti, anzi. «Facce di bronzo, senza vergogna avete approvato tutto e di più lo schifo sulla pelle dei cittadini», scrive un utente. E un altro ancora: «Si ma l’avete votato il green pass….e anche l’obbligo over 50…non credo molto alle conversioni sulla via di damasco».

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Simone Pillon

In particolare, adesso il Green Pass non serve più, forse sarebbe stato più utile, per gli elettori no-vax, vedere che il partito operasse prima, non adesso che la pandemia è praticamente finita (non del tutto, ma diciamo che se lo ricordano in pochi). Nel programma comunque parlano dell’emergenza sanitaria e giustificano le decisioni obbligatorie per «tutela e salvaguardia della Salute Pubblica», ma sottolineano anche che «ha di fatto privato i cittadini della libertà di scelta terapeutica e imposto restrizioni alla libertà personale».

Giustificano poi ancora una volta la decisione «adottata per cercare di fronteggiare una situazione di evidente emergenza nazionale», e poi dicono di essere convinti che «tale trattamento debba essere offerto ai cittadini senza più alcun obbligo, quanto piuttosto garantendo un’ampia campagna di informazione che possa accompagnarli nella scelta più consapevole possibile a tutela della propria salute e di quella altrui e promuovendo prima di tutto le cure domiciliari», ma non prima di dire di essere «convinti dell’importanza della vaccinazione diffusa rivolta in particolare alle categorie più fragili». Insomma, non dicono no a nessuno.

Poi alla fine del post, Simone Pillon lo sottolinea nuovamente: «Dunque basta con obbligo vaccinale. Informazione e libera scelta devono essere la base della sanità nei paesi democratici», ma ormai è troppo tardi, e persino i suoi elettori se ne sono resi conto. «Peccato, questa dichiarazione di intenti, andava fatta molto molto prima. Adesso sembra un po’ priva di convinzione ed alquanto populista», scrive un utente. Altri invece domandano se lo stesso discorso valga per l’eutanasia. Peccato che, probabilmente, non riceveremo mai una risposta.

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