Michigan: almeno tre morti in una sparatoria all’università

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Almeno tre persone sono state uccise da un uomo armato che ha aperto il fuoco contro la Michigan State University, per poi suicidarsi. Ennesima school shooting, sparatoria scolastica, negli Stati Uniti d’America, che continuano (principalmente i repubblicani trumpiani) però a difendere il proprio diritto di possedere un’arma, dimostrando che a loro, di tutte quelle vite sprecate, fatte spegnere prima del dovuto, non importa proprio nulla. Lo scorso lunedì altre cinque persone erano state ferita nell’attacco al campus principale della città di East Lansing, ma ancora non si cerca di far nulla per evitare che ciò accada.

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I primi soccorritori sul posto lunedì sera. 
(WILX)

Parliamo chiaro: le sparatorie scolastiche negli Stati Uniti fanno discutere da più di 20 anni, forse da quando Dylan Klebond ed Eric Harris nel 1999 hanno ucciso 13 studenti e insegnanti e poi si sono suicidati in quella che è riconosciuta come la prima school shooting, la prima sparatoria scolastica (anche se a riguardo ci sono più idee, in quanto prima di loro ci sono state altre sparatorie, ma la loro è stata quella con più vittime). Eppure nessuno fa niente. O meglio… Qualcuno ci prova, ma i repubblicani sono pro-life contro l’omicidio, in quanto vogliono avere il diritto di possedere delle armi che hanno ucciso tantissime vite innocenti.

Solo lo scorso maggio c’è stata una terribile sparatoria in Texas, dove sono morte 21 persone, di cui 19 bambini e due insegnanti. Quello alla Robb Elementary School, è solo l’ennesimo caso in cui le vittime sono delle persone innocenti, dei bambini su cui non puoi dire neanche che si trovavano lì “al momento sbagliato“. Perché quello era il momento esatto in cui dovevano trovarsi nella loro scuola, al sicuro da tutto e da tutti. A scuola non dovrebbe essere necessario dover portare una pistola per proteggersi. In generale, non dovrebbe essere possibile poter comprare un fucile come se fosse un pacco di patatine.

Tra l’altro, ci teniamo anche a riportare un intervento di un repubblicano trumpiano del Texas, luogo dove si è verificata la sparatoria, Ken Paxton. Lui propone di «armare e preparare gli insegnanti a rispondere rapidamente. Secondo me questa è la risposta migliore», perché «non possiamo fermare i cattivi dal fare cose brutte». Il fatto che solo in USA ci siano più sparatorie che in tutto il mondo, dovrebbe far capire che il problema non sono solamente i cattivi, ma anche chi permette loro di armarsi legalmente. E intanto, altre persone innocenti continuano a morire.

Michigan: tre persone uccise da chi è pro alle armi

È facile dare la colpa solo a chi ha premuto il grilletto (che comunque resta colpevole, sia chiaro), ma a essere colpevole è anche chi gli ha permesso di acquistare legalmente l’arma che poi ha utilizzato per uccidere tre persone innocenti. Il sospetto, secondo la polizia, è un “maschio nero, di bassa statura“, in seguito poi hanno detto che aveva 43 anni e non aveva alcuna affiliazione con l’università. Gli studenti si sono rifugiati mentre la polizia cercava l’uomo, fino a quando hanno affermato che «non c’era più alcuna minaccia al campus».

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La sparatoria è iniziata poco dopo le 20:00 ora locale di lunedì, e gli agenti di polizia hanno risposto all’attacco, trovando vittime nella Berkey Hall sul lato nord del campus e nell’adiacente edificio della Michigan State University Union. In una conferenza stampa, la polizia ha detto che c’erano diversi luoghi del crimine e che le loro indagini stavano continuando. Non si conosce il movente dell’aggressore. Sul posto sono arrivate diverse ambulanze e i feriti, alcuni dei quali ritenuti in pericolo di vita, sono ora ricoverati in ospedale.

Tutte le attività del campus sono cancellate per 48 ore, e la polizia invita chiunque a non presentarsi al campus. Degli studenti hanno raccontato alla CNN di essersi accovacciati e nascosti durante la sparatoria. Gabe Treutel, matricola, ha detto di essere alla sua scrivania nella stanza del dormitorio di West Akers, stava facendo un quiz per il suo laboratorio di chimica quando ha ricevuto un avviso e-mail dall’università che lo avvertiva di colpi sparati nel campus. Mentre ascoltavano le notizie della polizia, lui e i suoi compagni hanno sentito uno sparo.

Uno studente della Michigan State University ha descritto la scena terrificante mentre la gente correva fuori dall’edificio della MSU Union. Alla CNN, lo studente Chris Trush ha detto che stava guardando la TV quando ha visto un camion dei pompieri e un certo numero di ambulanze sfrecciare lungo la strada. «In quel momento ho capito che stava succedendo davvero qualcosa», ha detto lo studente. Dopo aver letto il messaggio dell’università, si è chiuso a chiave in stanza: «non uscirò per i prossimi due giorni», ha aggiunto.

La polizia ha detto che i colpi delle tre vittime sono stati trovati in due luoghi separati. Durante una conferenza stampa mattutina, Chris Rozman, vice capo ad interim del Dipartimento della pubblica sicurezza della Michigan State University, ha detto che due delle persone uccise si trovavano a Berkey Hall e la terza vittima è stata trovata presso il sindacato studentesco. 

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Chris Rozman tiene una conferenza stampa a Lansing, Michigan, il 13 febbraio. (Bill Pugliano/Getty Images)

Il Segretario di Stato del Michigan Jocelyn Benson ha twittato: «Ho a cuore l’intera comunità MSU. Questo continuo terrore non può continuare. Dobbiamo unirci e fare tutto il necessario per proteggere i nostri bambini e le nostre comunità dalla violenza armata. Teresa Woodruff, presidente ad interim della Michigan State University, ha dichiarato: «Siamo devastati per la perdita di vite umane».

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