La Lega ne ha combinata un’altra. Dopo che la gran parte delle aziende presente sul giaccone indossato da Salvini in Polonia (dove fece quella bruttissima figura) si sono dissociate dal leader leghista, anche il Consorzio Grana Padano ha dovuto sottolineare che non ha niente a che fare con il partito e con la politica. Come mai? La Lega stava distribuendo dei pezzi di Grana Padano con l’adesivo “VOTA LEGA”, ma non c’era alcun accordo né autorizzazione fra il partito e l’azienda.
Diciamo che il partito di Matteo Salvini è in caduta libera, in particolare da quando è scoppiata la guerra in Ucraina e lui ha fatto la raccolta di brutte figure. Non solo perché si è improvvisato pacifista quando ci sono diverse foto che lo ritraggono felice mentre impugna delle armi (e tra l’altro proprio qualche mese fa aveva difeso il suo assessore che girava con una pistola come se vivesse nel Far West e ha ucciso un uomo completamente disarmato), ma la situazione è degenerata quando è andato in Polonia.
Il sindaco della città polacca, infatti, non ha proprio accolto il leader della Lega. Tant’è che, dopo aver ringraziato tutte le organizzazioni italiane insieme ai cittadini che stanno dando una mano all’Ucraina come anche all’accoglienza delle persone ucraine in Polonia con rispetto, si è rivolto a Salvini dicendo di non riceverlo, ma lo ha invitato ad andare con lui al confine per condannare ufficialmente Putin, mostrando la maglia con il volto del presidente russo che l’ex ministro italiano indossava tutto sorridente in una vecchia foto.
In quell’occasione Salvini indossava un giaccone con tanti loghi di aziende italiane e regionali, che hanno preso la decisione di dissociarsi «dalla vergognosa operazione di Salvini in Polonia; denunciano e chiedono giustificazioni al presidente AREU Alberto Zoli ed ai consiglieri Regionali su come sia stato possibile che una persona senza alcun titolo regionale per indossare la nostra divisa, abbia utilizzato AREU per propri interessi personali».
La Lega e il Grana Padano
La foto del Grana Padano con l’adesivo della Lega è stato condiviso da più persone su social. Il deputato di Forza Italia Elio Vito ha commentato dicendo che «una volta a Napoli sotto le elezioni si regalava la pasta, ora la Lega a Piacenza dà il formaggio», e quindi qualcuno si è posto la fatidica domanda: «Ma Grana Padano lo sa? È coinvolta in questa operazione?». La risposta è, ovviamente, no, in quando ha preso le distanze.
«Ci dissociamo dall’utilizzo del nostro formaggio per fare propaganda politica, si tratta di un fatto sgradevole. Il formaggio non è né di destra né di sinistra. È di tutti», leggiamo in una nota con cui il Consorzio Grana Padano ha protestato contro la scelta della Lega di rendere il loro prodotto un gadget elettorale, come tra l’altro era già stato fatto nel partito lo scorso anno con le bottiglie di salsa di pomodoro con sopra la faccia del candidato sindaco e quello precedente con i vasetti di yogurt con il candidato consigliere.
Lorenzo Marini, ad della Lattegra, componente del Consorzio, ha detto di non aver «mai dato un’autorizzazione del genere». Il leghista Giampaolo Maloberti si giustifica: «La nostra idea nasce dalla volontà di valorizzare un prodotto del territorio piacentino, missione che ogni parte politica dovrebbe avere. Tutto è stato regolarmente acquistato da un produttore locale. Siamo orgogliosi della nostra provincia: è la quarta in Italia per la produzione di Grana Padano che è, assieme a pancetta, coppa e salame, una delle nostre Dop. Noi saremo sempre per la tutela e promozione dei nostri prodotti locali».
Tuttavia, sembra che la loro provincia non sia esattamente orgogliosa di loro.
Che caduta di stile!
— Stefano Bonaccini (@sbonaccini) June 9, 2022
Il Grana Padano non appartiene ad un partito, ma e’ patrimonio dell’umanità! pic.twitter.com/3TjzxJDCIe
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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