L’Unione Europea vuole dare priorità alla salute mentale

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Nella giornata di domani, dedicata alla Salute Mentale, l’Unione Europea si impegnerà con una conferenza a portare sempre più attenzione su quest’argomento che in Italia è, ahimè, molto sottovalutato. Basti pensare a come in campagna elettorale la oggi Presidente Giorgia Meloni ha ridotto molte malattie mentali a “devianze“, e non parliamo di come in nessun programma elettorale della destra fosse presente anche semplicemente un piccolo paragrafo sulla salute mentale. D’altronde, si preferisce quella fisica, un po’ come in un periodo non poi troppo lontano, ma non vi dirò quale, capitelo da soli.

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E quindi mentre in Unione Europea si cerca di dare rilevanza al tema, in Italia continuiamo a tornare sempre più indietro, e basti vedere quanti studenti si suicidano per delle università che non funzionano, per problemi di ansia e depressione che non vengono individuati e curati. E non importa quanto cerchi di sensibilizzare riguardo i disturbi del comportamento alimentare, le dipendenze, le patologie, milioni di persone in tutto il mondo che soffrono e vorrebbero cambiare la propria situazione, perché poi arriva il primo partito d’Italia e pretende di risolvere tutto con lo sport.

Per Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, fra le devianze giovanili rientrerebbero droga, alcolismo, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, baby gang, hikikomori, e quindi molti di questi sono dei veri e propri problemi di salute mentale che meriterebbero semplicemente di essere controllati e curati da professionisti, di certo non solo fare sport che, per quanto può essere utile, deve essere comunque accompagnato da un percorso psicologico. Eppure, nel suo programma elettorale, la premier Meloni decide semplicemente di puntare sullo sport.

Ai giovani servirebbe parlare con dei professionisti, con qualcuno capace di comprendere i loro problemi e dare loro delle soluzioni per riprendere in mano la propria vita, ma in nessuno dei programmi della destra italiana esistono delle proposte sulla salute mentale, perché evidentemente per Giorgia Meloni la salute fisica è più importante di quella psicologica, e chi ha dei problemi psicologici è un deviato. Magari, però, spronata dall’Unione Europea, proverà a considerare la salute mentale con più rispetto.

Unione Europea e salute mentale: il congresso con Stella Kyriakides

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre 2023, la Commissione europea ha organizzato una conferenza di alto livello a Bruxelles, presieduta da Stella Kyriakides, commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare. Questo evento ha riunito centinaia di rappresentanti delle istituzioni dell’Unione Europea, dei governi nazionali, delle organizzazioni internazionali e di altri partner interessati, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza di un nuovo approccio alla salute mentale. Durante la conferenza, esperti e individui con esperienze personali hanno condiviso le loro conoscenze e le buone pratiche relative ai seguenti temi:

  • Salute mentale in tutte le politiche;
  • Promozione e Prevenzione;
  • Parità di accesso per tutti.

Ad Euractiv, Stella Kyriakides ha scritto delle importantissime parole, iniziano con: «Non può esserci salute senza salute mentale. Potrebbe sembrare una semplice verità, ma la realtà di come far sì che ciò accada è molto più complessa». Si presenta poi come psicologa clinica, sottolineando di aver lavorato a lungo periodo sull’intersezione fra salute mentale e salute fisica, e per questo è «profondamente consapevole di quanto sia importante il nostro benessere mentale per la nostra salute fisica». Come politica, invece, ha sempre fatto sentire la sua voce per quanto riguarda la salute mentale.

«Nuovi dati mostrano come gli eventi recenti, tra cui la pandemia, le crisi geopolitiche, la digitalizzazione, l’aumento del costo della vita e l’ansia climatica, abbiano esacerbato le sfide relative alla salute mentale nell’UE. Oggi, quasi 1 europeo su 2 ha sperimentato un problema emotivo o psicosociale, come sentirsi depresso o ansioso negli ultimi dodici mesi, e 1 europeo su 4 si sente esausto. Si tratta di milioni di cittadini che affrontano problemi di salute mentale, lottano con depressione, ansia, paure o preoccupazioni, bassa autostima e altri problemi che li influenzano negativamente nella loro vita quotidiana».

Stella Kyriakides
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Stella Kyriakides

Per lei, queste statistiche sono allarmanti e «mostrano che il numero di bambini e adolescenti affetti da depressione è raddoppiato dall’inizio della pandemia. Il suicidio è oggi la seconda causa di morte prematura tra i giovani». Aggiunge che le nuove generazioni sono il nostro futuro, e dovrebbero essere «piene di gioia, entusiasmo e speranza per ciò che li aspetta e per la vita che devono ancora vivere». Ma, Cara Stella… Come possiamo? Come possiamo se ci viene vietato il salario minimo, se ci fanno pagare per insegnare, se per lavorare dignitosamente dobbiamo andare all’estero?

«Rompere lo stigma, avvicinare la salute mentale alle nostre comunità e fare una differenza positiva per ogni cittadino che vive con problemi di salute mentale deve essere il fondamento stesso dell’UE», dice ancora, sottolineando che il fatto che più della metà dei cittadini europei con problemi di salute mentale non ha ricevuto cura da un professionista. «Questo deve cambiare», aggiunge.

Presenta poi il nuovo approccio, che «si allontana dal considerare la salute mentale attraverso un unico prisma, sia esso economico, sociale o sanitario, verso una risposta globale, che raggiunge ogni aspetto della società e attraversa tutte le aree politiche. Insieme agli Stati membri, stiamo concentrando l’attenzione sull’azione in tutti i settori politici, dall’istruzione e occupazione alla digitalizzazione e cultura, e in tutte le fasi della salute mentale, dalla prevenzione e diagnosi precoce al reinserimento e alla qualità della vita».

Conclude dicendo che stanno lavorando a un’iniziativa a livello europeo per prevenire la depressione e il suicidio, e «a un codice europeo per la salute mentale e alla formazione degli operatori sanitari. Con un’iniziativa dell’UE sui rischi psicosociali del lavoro e campagne a livello europeo sul posto di lavoro, aiuteremo anche ad affrontare le questioni legate al lavoro. Queste sono alcune delle tante azioni che porteremo avanti nei prossimi mesi e anni».

«Si è aperto un nuovo capitolo per la salute mentale nell’UE. Un’esperienza che speriamo e ci aspettiamo apra le porte a una vita più sana e felice per ogni cittadino che vive con problemi di salute mentale».

Stella Kyriakides
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Stella Kyriakides

Questo è il programma della giornata:

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