Rovigo: gli studenti che spararono i pallini in faccia alla docente sono stati promossi con 9 in condotta

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Gli studenti che colpirono una docente alla testa, tutto mentre riprendevano, sono stati promossi con un 9 in condotta. Succede a Rovigo, in una scuola superiore (nell’istituto “Viola Marchesini”), a ottobre cinque studenti organizzano un piano per sparare con una pistola ad aria compressa una docente di storia, la professoressa Maria Cristina Finatti, che perde quasi un occhio. A giugno veniamo a scoprire che quegli studenti sono stati promossi (a quanto sembra non sono mai stati sospesi ma hanno seguito un percorso rieducativo) e anche con un 9 in condotta. Gli avvocati della docente si rivolgeranno al ministro Valditara.

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Cosa successe quel giorno? La docente era seduta alla cattedra e stava facendo lezione con l’ausilio del pc e della lavagna elettronica, quando si è sentito un suono sordo e l’insegnante ha avuto un sussulto: è stata colpita alla testa con una pistola ad aria compressa fuori inquadratura. All’inizio è spaesata, non sa cosa sia successo. Poi mette una mano alla tempia e si avvicina al registro annotando l’accaduto. Gli studenti la deridono, e mentre il filmato si interrompe, viene colpita un’altra volta, questa volta nell’occhio, ferendola così tanto da aver bisogno di cure ospedaliere.

La dirigente scolastica dell’Istituto, Isabella Sgarbi, ha confermato l’episodio dicendo che «si tratta di una pistola spara pallini ad aria compressa, abbiamo provveduto a fare le dovute verifiche confrontate con quanto i ragazzi hanno dichiarato. Il fatto è stato inoltre segnalato alla questura e per tutta la classe ora è prevista la formazione di una giornata sul tema dell’educazione civica ed un colloquio con una psicologa».

Ha anche sottolineato che gli studenti erano di una prima classe, e si sono anche autodenunciati. «Non provengono da famiglie con disagio, sono ragazzi normali. Solo hanno preso la cosa come un gioco. Ma hanno irriso un pubblico ufficiale, non hanno capito la scala dei valori». Infine: «siamo un istituto tecnologico, e insegniamo l’uso corretto delle tecnologie. I ragazzi seguono anche lezioni di diritto e di educazione civica, e su questo dobbiamo insistere». Però, non c’è stata alcuna giustizia per la docente. Personalmente, credo che la bocciatura non sarebbe servita a nulla ed è giusto che siano stati seguiti da educatori e professionisti, ma il 9 in condotta è un’ennesimo schiaffo in faccia alla professoressa.

La professoressa di Rovigo necessita giustizia: gli studenti che la spararono hanno avuto 9 in condotta

Gli avvocati che rappresentano la professoressa Maria Cristina Finatti hanno annunciato che la docente è pronta a inviare una lettera al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, in risposta a ciò che ritiene un trattamento morale ingiusto in seguito al danno subito. L’episodio in questione si verificò nell’ottobre scorso presso l’Itis Viola Marchesini di Rovigo e fece scalpore in tutta Italia. I legali di Maria Cristina Finatti hanno dichiarato di essere pronti a presentare una richiesta di accesso agli atti al fine di ottenere i documenti scolastici che attestano le valutazioni finali della prima classe dell’Istituto professionale, diretto dalla preside Isabella Sgarbi.

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Gli avvocati Tosca Sambinello e Nicola Rubiero fanno sapere che «quando avremo la conferma formale della promozione, come del fatto che, a quanto ci risulta, le sospensioni non sono mai state applicate, saremmo pronti ad aggiornare subito della situazione il ministro Valditara». Intanto però la professoressa Finatti «si è detta delusissima per le promozioni visto quanto accaduto a inizio anno, rimasta inoltre mortificata del fatto che alla scuola di Abbiategrasso sia stato bocciato l’alunno che accoltellò una professoressa, mentre a Rovigo tutto è filato liscio come nulla fosse».

Il fatto a cui la docente fa riferimento è quello avvenuto lo scorso maggio sempre in una scuola, dove una professoressa è stata accoltellata da uno studente 16enne. Studente che è stato poi bocciato. «Due pesi e due misure, ma i princìpi e i valori della scuola, si è chiesta la nostra cliente, non dovrebbero essere sempre gli stessi? Per lei, dopo le percosse subite, è una “sberla” morale», dice la professoressa Finatti tramite i suoi avvocati.

Il legale del ragazzo, però, conferma il 9 in condotta e il fatto che sia stato un episodio circoscritto: «il suo impegno è stato confermato da tutti gli insegnanti: siamo soddisfatti per lui, non è stato facile, un singolo episodio rischiava di compromettere tutto». Così come una docente, sempre per quell’episodio circoscritto, rischiava di perdere un occhio. Dare nove in condotta a chi ha fatto una cosa del genere per umiliare e far del male a una professoressa, è scandaloso e dimostra quanto la professione dell’insegnante non sia per niente rispettata, considerata di serie B.

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Roberto Natale, provveditore scolastico di Padova e Rovigo, afferma a riguardo: «Non so in maniera effettiva se i ragazzi siano stati bocciati o meno, ma sono sicuro che, nel caso, la scelta sia dipesa dalla valutazione del loro rendimento. Infatti, i provvedimenti presi nei loro confronti per il fatto che li ha coinvolti non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciatura o sospensione basate sul voto in comportamento. Si è preferito, invece, intraprendere un percorso educativo interno, facendo svolgere ai ragazzi servizi a favore dell’istituto, seguiti da insegnanti ed educatori».

La bocciatura forse non avrebbe insegnato nulla agli studenti, ma come minimo sarebbero dovuto esser promossi con il voto minimo in condotta, solo per rispetto nei confronti di una docente che è stata umiliata e ferita da una classe che dovrebbe semplicemente imparare cosa sia il rispetto. Perché i docenti possono sbagliare, ma non sbagliano sempre. E nel momento in cui usi la violenza come mezzo per umiliare una tua professoressa, non puoi essere promosso con il nove in condotta. Anche se sei lo studente più studioso di tutta la scuola.

Maria Luisa Finatti è una professoressa di Scienze all’Itis Marchesini di Rovigo, una di quelle che ogni giorno va in…

Pubblicato da Lorenzo Tosa su Giovedì 12 gennaio 2023

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