Benji Mascolo parla della sua depressione a cuore aperto

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Benji Mascolo parla della sua depressione e la prima frase che i quotidiani italiani vogliono riportare è quella sul fatto che non si è lavato, giusto per far triggerare quelli che non sanno che con la depressione è normalissimo non aver voglia di fare niente, in particolare prendersi cura di sé e lavarsi. Ma lasciando la solita critica ai giornali italiani che devono sempre e solo pensare al titolo che attirerà più persone, le parole di Benji Mascolo, famoso per il duo Benji e Fede, sono di un’importanza immensa, proprio perché si pensa che chi è famoso è per forza felice, ma anche che se vediamo una persona sorridere lo è. La depressione, però, non risparmia nessuno.

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In molti ritengono che la depressione e il periodo buio di cui parla Benji Mascolo sia dovuto in seguito alla rottura con la fidanzata e promessa sposa Bella Thorne, con cui si è lasciato ormai un anno fa dopo aver già annunciato le nozze. I due si erano conosciuti sui social ed era scoppiato l’amore sin dal primo appuntamento, e da quel momento non si erano più lasciati, divenendo una delle coppie più amate dal web. Ma poi, con una commovente lettera condivisa sui social, Benji ha annunciato di non avere più una relazione con l’attrice.

«Mi sono ripromesso di abbracciare il dolore e il disagio che derivano da questa separazione dalla donna che amo di più e che amerò sempre, sapendo che questi sentimenti che cerchiamo di evitare a tutti i costi sono in realtà il catalizzatore per dare vita a un mondo migliore. Il dolore sarà il mio maestro, proprio come lo è stato l’amore e lo sarà di nuovo quando dovrà esserlo», scrisse nella lettera, concludendo anche con una parte sull’amore e sull’innamorarsi, dimostrando una grande maturità:

«Innamorarsi è il dono più bello che possiamo vivere nella vita, e la nostra storia è una delle tante che finiscono ogni giorno, lasciando spazio a nuove belle unioni e promesse tra persone. Le relazioni nascono e finiscono, proprio come le persone, è il ciclo naturale della vita e lo accetto pienamente. Questo non è affatto un fallimento da nessuna delle due parti, perché nessuna vera connessione è ‘sprecata’ o ‘inutile’, perché ‘buono’ e ‘cattivo’ sono solo etichette basate sul nostro ego e sulla nostra identità, e non la parola di Dio. Doveva essere, ed è stato bellissimo. Auguro solo il meglio a questa persona e ci sarò sempre per lei».

La lettera di Benji Mascolo per i suoi 30 anni

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«Oggi sono 30 anni», ha scritto in un post pubblicato ieri, in occasione del suo 30esimo compleanno. E poi si apre: «onestamente, fino a poco tempo fa, non ero nemmeno sicuro di arrivarci. Una serie di abitudini molto sbagliate mi aveva avvicinato troppo a una parte buia di me, che purtroppo esiste e che sto imparando a gestire». «Dopo aver deluso me stesso e tante persone importanti e che mi amavano, ha iniziato a crescere un unico desiderio: quello di autodistruggermi e sabotarmi, sentivo solo di voler sparire».

Spiega di non essersi alzato dal letto per giornate intere e di non essersi lavato per trenta giorni, e anche di provare vergogna ogni volta che riceveva «un messaggio con la domanda “dove sei finito?” da un familiare, un amico, un collega», accompagnato da «un piacere tossico.. stavamo finalmente rimanendo soli io e la mia voglia di non vivere». Tuttavia, fortunatamente, non è rimasto completamente solo, «perché un piccolissimo gruppo di persone restate vicino a me mi ha dato un’altra occasione. Facendomi vedere un po’ di luce nel mio mondo di pensieri scuri».

«I primissimi passi ho ricominciato a muoverli per loro, quelli subito dopo per me stesso, nel rispetto di una vita che Dio mi ha dato e di cui non sapevo più riconoscere il valore».

Benji mascolo
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Ringrazia «chi mi ha teso una mano», «chi mi ha fatto capire (a me che per tanto tempo mi sono creduto invincibile) che non c’è vergogna nell’ammettere di avere bisogno di aiuto»: parole importantissime in un momento in cui l’attenzione alla salute mentale è sempre più sotto i riflettori, e il fatto che anche un cantante/attore così apprezzato dalle adolescenti ne parli, portando sul campo la propria esperienza, è fondamentale. Conclude dicendo che, ai suoi 30 anni, «l’unica cosa che desidero è augurare a chi vive un momento del genere tanto coraggio. È dentro di voi e ne avete molto di più di quello che pensate».

«Dobbiamo lottare con tutte le nostre forze per ricordarci chi siamo, esseri unici e insostituibili, molto più di numeri sui social, pixel su uno schermo o di un conto in banca.
Se anche solo una persona leggendo queste parole si dovesse sentire meno sola o trovare le forze di riprovarci sarebbe per me il regalo più grande. Ci spero davvero
».

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