Una donna del Texas riceverà 1,2 miliardi di dollari di danni dopo aver citato in giudizio il suo ex fidanzato e accusato di aver inviato immagini intime di lei alla sua famiglia, amici e colleghi da falsi account online. Perché non puoi fare revenge porn, non puoi rovinare la vita di una persona, e poi pensare di farla franca (almeno all’estero, in Italia nonostante ci sia una legge, e la legge c’è perché una ragazza si è suicidata a causa del revenge porn, si finisce per incolpare le donne e sono sempre le donne a essere giudicate).
Il problema del revenge porn è un problema reale, e chi lo sottovaluta evidentemente ha bisogno di ricordarsi quanto può rovinare la vita delle persone: non penso ci sia bisogno di ricordarvi la storia di Tiziana Cantone, la ragazza napoletana di cui è stato condiviso un video molto intimo e che è finito persino in televisione, senza proteggere in alcun modo la sua persona (c’erano persino dei gadget sulla sua tragedia!) e che ha finito per uccidersi. Grazie a lei, grazie alla sua morte, oggi abbiamo una legge che tecnicamente ci tutela, e infatti possiamo pensare al caso della maestra dell’asilo il cui ex ha inviato video privati.
Vorrei anche aprire la parentesi Pornhub, dove molte donne vengono pubblicate senza consenso e nonostante il video venga cancellato, poi viene continuamente ripubblicato. In realtà, adesso la piattaforma sembrerebbe aver risolto permettendo di pubblicare solo agli account verificati, eliminando anche i download a istituendo un “Red Team” che ha il compito di auto revisionare la piattaforma alla ricerca di materiale illegale. Ma come fai a capire se un video è stato pubblicato con il consenso oppure no? Il rischio c’è sempre.
E dobbiamo aprire anche la parentesi Telegram, dove nel 2023 ancora esistono dei gruppi dove le donne vengono degradate? Ogni tot mesi si parla dei gruppi e dei canali Telegram, e ogni tot mesi ci sconvolgiamo. Vediamo le foto e i video di queste ragazze che avevano semplicemente postato una parte della loro vita su internet, o si sono fidate della persona sbagliata, e proviamo dispiacere per loro, per quello che dovranno subire a livello psicologico a causa di uomini senza il minimo rispetto per il genere femminile.
Il problema non è chi si mostra liberamente, ma chi divulga foto senza il suo consenso da essere messa in pasto a pervertiti e papponi in gruppi whatsapp o telegram.
— Antonino (@NinoCom5786) August 17, 2023
È come dare colpa alla donna molestata o stuprata per via del luogo o del vestito. https://t.co/W8mQzppKKu
Se fai revenge porn, devi pagare: il caso in Texas
La vittima è stata identificata dalla sigla DL, mentre l’uomo che ha cercato di rovinarle la vita, suo ex fidanzato, si chiama Marques Jamal Jackson. Lei ha citato lui in giudizio sostenendo che l’avrebbe abusata psicologicamente e sessualmente, inviando il materiale di revenge porn ai suoi familiari e amici. Il revenge porn, per chi non lo sapesse, consiste in foto e video sessualmente espliciti condivisi senza il consenso della persona, in questo caso della donna.
I due hanno cominciato a frequentarsi nel 2016 e hanno vissuto insieme fino al 2020, quando hanno deciso di prendersi una pausa l’uno dall’altro. DL si è trasferita temporaneamente a casa di sua madre in Texas, e a questo punto l’ex fidanzato Jackson ha iniziato ad accedere al sistema di sicurezza di lì per poterla spiare. A ottobre 2021 si sono lasciati ufficialmente e la ragazza gli ha chiesto di cancellare il “materiale intimo” che aveva condiviso con lui quando erano fidanzati. Lui, però, invece di cancellarlo, ha deciso di pubblicare le immagini sui social e su un sito pornografico.
Non solo. L’ha identificata nel materiale, usando il suo nome, l’indirizzo e le immagini del suo viso. Ha creato false pagine di social media e account di posta elettronica per condividere il materiale con la sua famiglia, amici e colleghi, anche inviando loro un collegamento alla cartella Dropbox con tutte le foto. Sulle pagine dei social media in cui aveva pubblicato le immagini, ha taggato gli account del suo datore di lavoro e della sua palestra personale. Ad aprile 2022, quando la ragazza ha denunciato, le pagine esistevano ancora ed erano attive.
Jackson ha persino utilizzato il conto bancario personale di DL per pagare l’affitto, l’ha molestata con chiamate e messaggi da numeri sconosciuti e ha detto al suo agente di prestito che aveva presentato una domanda di prestito fraudolenta. In un’e-mail del marzo 2022 a DL citata nella causa, il signor Jackson ha detto: “Passerai il resto della tua vita cercando e fallendo di cancellarti da Internet“. Lui non ha avuto il coraggio di presentarsi in tribunale quando una giuria di Houston lo ha condannato a pagare $200 milioni per angoscia mentale passata e futura e $1 miliardo di danni punitivi.
«La comunicazione della giuria è che se scegli di rovinare qualcuno emotivamente per il resto della sua vita, dovrai affrontare un giudizio che ti rovinerà finanziariamente per il resto della tua vita», ha detto Brad Gilde, un avvocato della ragazza vittima di revenge porn. La giuria ha ritenuto il signor Jackson responsabile per aver violato la legge sul revenge porn del Texas, ma l’avvocato ha rifiutato di usare il termine per descrivere il caso, preferendo “abuso sessuale basato sull’immagine“, in quanto si teme che “revenge porn” banalizzi le azioni e possano suggerire che le vittime abbiano fatto qualcosa per violare la loro privacy (revenge significa vendetta).
La giuria con il verdetto ha confermato che bisogna lottare contro il revenge porn e bisogna soprattutto incoraggiare le vittime a denunciare, oltre che «gli studi legali a occuparsi di questi casi e a coinvolgere le forze dell’ordine per garantire che questo tipo di attività non si ripeterà», ha commentato l’avvocato Gilde.
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— 𝙰𝚛𝚞𝙽🦸🏻♂️ (@arun_sak_) August 8, 2023
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Visto ennesimo post con screen dai gruppi telegram di scambio foto e video non consensuale (anche di minori) e nonostante non sia sorpresa vi giuro, mi spezza il cuore e mi fa contorcere le budella. Gli uomini, purtroppo, sanno fare schifo in un modo subdolo e imperdonabile.
— later bitches (@itsTods) August 8, 2023
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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