F1, Max parla di Jos Verstappen: “Mi lasciò in autostrada dopo il campionato di kart”, ma c’è dell’altro

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Max Verstappen, pilota della Red Bull, negli ultimi anni ha riservato grandi sorprese alla sua scuderia, dimostrando forza e determinazione al volante, tanto da rivelarsi una minaccia per il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. Secondo ciò che è stato affermato dallo stesso Max, parte di questo successo sarebbe dovuto alla rigida educazione imposta da Jos Verstappen, ex pilota di F1 e padre di Max.

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Fonte: Instagram – Red Bull

Chi è realmente Jos Verstappen?

Jos Verstappen, classe 1972, ex pilota di F1, ha iniziato a gareggiare a otto anni, conquistando a dodici il titolo nazionale juniores. Ma non si arrestano qui i successi di Jos, e infatti dopo due titoli europei juniores nel 1991 diventa vincitore della Formula Opel, guadagnandosi l’opportunità per gareggiare nella Formula 3 e vincendo la F3 tedesca nel 1993.

Sembrava ormai lanciata una carriera da pilota eccezionale, tant’è che a sedici anni aveva deciso di abbandonare gli studi per dedicarsi esclusivamente alle corse, ma l’avvento in Formula 1 con la Benetton non comportò i risultati sperati, in quanto la vettura non rispecchiava lo stile di guida di Jos. L’anno successivo verrà, infatti, ceduto a scuderie minori e alle sue gare non mancheranno numerosi incidenti. Dopo aver ricoperto il ruolo di collaudatore rientrerà nella F1 come pilota per la Arrows e successivamente per la Minardi.

Oggi svolge il lavoro di manager, dedicandosi a seguire le carriere di alcuni giovani piloti, tra cui inizialmente anche quella dello stesso figlio Max Verstappen. La madre di Max, Sophie Kumpen, ex moglie di Jos, è nota nel motorsport in quanto pilota di kart, nipote di Paul Kumpen e cugina di Anthony Kumpen, piloti automobilistici professionisti.

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Fonte: AutoSport

Jos non si è mai rivelato come un uomo tranquillo in pista, ma neppure nella vita quotidiana. Nel 1998 insieme al padre Frans ha ferito gravemente alla testa un uomo in seguito ad una rissa scoppiata sulla pista di kart. Nel 2008 ha ricevuto una condanna di tre mesi per le percosse inflitte all’ex moglie Sophie. Nel 2012 tentò di investire l’ex fidanzata, accusandola di aver intrapreso una nuova relazione dopo la loro rottura. Nel 2016 riservò lo stesso trattamento inflitto alla ex moglie al suo stesso padre. Nel 2017 venne arrestato e poi rilasciato per aver preso parte ad un rissa in un locale nella zona di Roermond.

La rigida educazione di Jos: dall’abbandono in autostrada alle botte sul casco

Nel 2012 mi lasciò in autostrada dopo il campionato di kart, ma poi dopo dieci minuti venne a riprendermi. Adesso posso farmi due risate pensandoci, ma erano tempi duri“, così ha rivelato Max, parlando della ferrea educazione impartita da Jos. Max deve molto, se non tutto, al padre verso cui si è dimostrato sempre riconoscente, ma sono parecchi gli episodi che hanno reso discutibili i suoi metodi educativi.

Uno in particolare è stato commentato da padre e figlio assieme a David Coulthard, ex pilota della McLaren, che gli ha intervistati per il podcast CarNext: “Andava troppo lento. Sono arrivato a colpirlo più volte sul casco e gli ho domandato cosa stesse combinando. Era il Mondiale ed ero certo che avremmo potuto vincerlo“.

La risposta di Max è priva di rancore: “Quando mio padre mi colpì sul casco, mi chiesi perché non riuscissi a guidare come sapevo. Poi lui mi avvertì dicendomi che se quello era il mio massimo avremmo potuto finirla lì. Fu un campanello d’allarme per me“.

Il campanello d’allarme per Max è scattato a causa della paura di perdere il sogno di una vita, a Christian Horner, team principal della Red Bull, per l’influenza di Jos sul figlio.

Ma Jos ha fatto un passo indietro, lasciando alla Red Bull il compito di supportare Max per conquistare il titolo mondiale: “Mi è permesso andare al box, ma in questa fase della carriera penso che sia meglio che io faccia un passo indietro, perché ora è dove dovrebbe essere. É giusto parlare di Max e non di suo padre“, ha rivelato al team di Motorsport.com.

Ho anche smesso di scrivere la colonna che avevo su un giornale, proprio perché voglio rimanere in disparte. Ora tocca ad Helmut Marko, Christian Horner e a Max dire quello che vogliono dire, non a me“.

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Fonte: Instagram – Christian Horner

Eppure, come già sappiamo, Jos Verstappen si è sempre interessato della carriera di Max, anche attraverso uscite sgradite nei confronti di piloti e scuderie avversarie, in particolare contro la Mercedes e l’incidente causato da Lewis Hamilton al GP di Silverstone di questa stagione.

Non mi è piaciuto nemmeno l’atteggiamento dopo la gara, non festeggi una vittoria con tanta euforia quando il tuo collega è ancora in ospedale. Per quanto riguarda Toto Wolff, abbiamo avuto un buon rapporto per anni. Ci rivolgeva sempre belle parole e penso che tutti sappiano perché, comunque non ha chiamato ieri e da adesso in poi non deve più chiamarci“, così ha esordito Jos, causando reazioni di disapprovazione da parte della scuderia Red Bull, la quale ha solo deciso di comportarsi in modo sportivo” nei confronti della Mercedes. Il caso è stato forzatamente chiuso prima dell’inizio del GP d’Ungheria.

Pare comunque che Max abbia trovato un nuovo mentore “degno” di questo appellativo. “Mi trovo molto bene con Helmut. É molto sincero e schietto, è un po’ come un secondo padre. Ho vissuto le stesse sensazioni con il mio vero padre“, così ha infatti esordito parlando di Helmut Marko.

“Mi ha detto di distruggerlo”, Jos al figlio su Sergio Perez

Mio padre mi ha sempre detto di distruggerli ed io l’ho fatto“, sono le parole di Max rilasciate alla testata giornalistica di Ziggo Sport. A volte non solo metaforicamente, aggiungerei.

La rivalità che si instaura tra compagni di scuderia è un evento più che normale, a volte è salutare e a volte non così tanto. Ma c’è dell’ironico nello scoprire che il suggerimento derivi proprio da Jos, il quale nel corso della sua carriera non è mai riuscito in tale intento. Le parole di Jos sembrerebbero cariche di amarezza: pare stia cercando di addossare al figlio tutte le ambizioni che lui non è mai riuscito a soddisfare.

È sempre importante essere più veloce del proprio compagno di squadra ma, a parte questo, è importante per il team lottare per la vittoria con entrambe le macchine, come siamo riuscita a fare Daniel ed io in passato“, ha continuato Max, ricordando il suo ex compagno di scuderia Daniel Ricciardo.

In realtà questa stagione si è dimostrata promettente per entrambi i piloti della scuderia Red Bull, tant’è che sarebbe interessata a confermare nuovamente Sergio Perez al fianco di Max Verstappen.

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Fonte: Instagram – Max Verstappen

Quanto ha inciso la figura di Jos nella crescita di Max Verstappen?

Affidandosi alla Red Bull, Max Verstappen è riuscito a migliorarsi e ad ottenere risultati sorprendenti, ma non mancano all’appello anche per lui numerosi incidenti, provocati dal suo stile di guida aggressivo, sviluppato anche grazie agli insegnamenti del padre.

La pedagogia e gli studi psicologici dello sviluppo umano, in particolare l’Adult Attachment Interview, strumento teorizzato da Main, Kaplan, Cassidy negli anni ’80, hanno dimostrato quanto l’educazione e il legame di attaccamento tra genitore e figlio possano influire sul tipo di adulto che questo diventerà.

Max Verstappen non si è mai lamentato del comportamento del padre, a cui si è sempre dimostrato grato per avergli permesso di diventare il pilota che oggi viene definito come il rivale del sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, ma sorge spontaneo chiedersi quanto di questo splendido sogno sia di Max e quanto in realtà abbia influito il desiderio di una possibile rivalsa da parte di Jos.

Non ci sono giustificazioni per l’atteggiamento aggressivo di Max Verstappen nei confronti di gare e piloti, ma forse queste informazioni ne hanno fornito una spiegazione.

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Fonte: Instagram – Red Bull

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