A distanza di ormai più di un anno dal terribile schianto il ricordo del campione Kobe Bryant non è per nulla scemato, anzi è più vivo che mai nei cuori di tutti gli appassionati della palla a spicchi.
Il 24 agosto è dedicato a Kobe, per ricordarlo non soltanto come icona dello sport mondiale, ma come uomo gentile e semplice, capace di mettere d’accordo tutti e unire il mondo intero, stretto attorno a lui e alla sua famiglia sin da quel tragico 26 gennaio 2020, in cui un incidente in elicottero ha spezzato ben nove vite.
La tragica morte prematura di Kobe Bryant e della figlia Gianna Bryant ci rammenta in continuazione il profondo legame che egli aveva con la vita, e della sua forza travolgente che lo spingeva a dare il suo meglio in qualsiasi sfida.
La carriera di Kobe Bryant
Il 23 agosto 1978 nasceva a Philadelphia il figlio di Pamela e Joe Bryant, anch’egli ex giocatore NBA e del campionato italiano presso la Sebastiani Rieti. Bryant è cresciuto cestisticamente in Italia nelle giovanili del Rieti nel ruolo di shooting guard (guardia con ottime percentuali al tiro), dove ha imparato i fondamentali per poi essere selezionato in NBA.
Nell’anno 1996, non ancora diciottenne, decise di fare il grande salto tra i professionisti e si dichiarò eleggibile per il draft NBA nonostante non avesse frequentato il college. Venne scelto dagli Charlotte Hornets al primo turno, tuttavia subito dopo venne ceduto ai Los Angeles Lakers, dove militò per il resto della sua carriera.
Kobe Bryant è stato una delle pietre miliari della pallacanestro, con 20 stagioni di basket di massimo livello ai Lakers e 33 643 punti, divenendo il quarto miglior realizzatore della storia dell’NBA.
Vincitore di cinque titoli NBA, due volte campione olimpionico, uno dei migliori marcatori fino anche ad avere 81 punti al tabellino, Bryant è sicuramente uno dei migliori giocatori della storia del basket.
Perchè è stato scelto il 24 agosto?
Sicuramente tutti voi vi starete chiedendo: ma perchè proprio il 24 agosto? La contea di Orange County, luogo dove il Black Mamba viveva insieme alla sua famiglia, ha scelto di dedicare il 24 agosto al fuoriclasse, intitolando tale giorno Kobe Bryant Day.
La data è stata stabilità in base ai numeri di maglia indossati dal giocatore durante la sua carriera cestistica, in particolare il numero 8 e il numero 24 ai Los Angeles Lakers.
In onore del “Black Mamba”
Sembrava impossibile che potesse esistere un altro giocatore in grado di ergersi ad icona mondiale del basket dopo Michael Jordan, ma è proprio così che Bryant è diventato fonte di ispirazione di giocatori del calibro di Kevin Durant, Dwyane Wade, Jayson Tatum e LeBron James, fino ad essere imitato perfino dai campioni di altri sport, da Roger Federer a Neymar e Serena Williams.
Lo stesso Jordan lo ricorda con affetto e tanta ammirazione nel giorno dei funerali. «Non voglio parlare della nostra rivalità» ha detto MJ poco prima di scoppiare in lacrime – « Voglio parlare di lui. Eravamo amici, adoravo la sua passione, quando ho capito che voleva arrivare al mio livello è diventato una fonte d’ispirazione per me. Da quel momento ho cercato di essere il miglior fratello maggiore possibile per lui».
I murales dedicati a Kobe Bryant in tutto il mondo
Tutto il mondo oggi ricorda la scomparsa di Kobe Bryant e della figlia Gianna, una morte che riunisce i fan di tutto il mondo: da Philadelphia all’Italia, dove Kobe Bryant ha trascorso l’infanzia spostandosi tra Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia, a Los Angeles, dove un gran numero di murales in suo onore sono sparsi per tutta la città.
Ecco qui a voi lettori una carrellata di foto con i murales più commoventi dedicati alla stella del basket Kobe Bryant:
Chiuderei l’articolo con una curiosità legata alla leggenda del basket: sapevate che Kobe è anche un regista? Ebbene sì, il cestista ha scritto e diretto il film d’animazione intitolato Dear Basketball, animato da Glen Keane, con le musiche di John Williams. Il suo cortometraggio ha vinto l’Oscar per il miglior film d’animazione alla 90esima edizione degli Academy Awards.
Il film è basato sulla lettera che Bryant ha scritto il 29 novembre 2015, giorno in cui ha annunciato il suo ritiro dal basket tra gli applausi dei tifosi giallo-viola a Los Angeles e l’ovazione di tutto il mondo dello sport.
Dedichiamo qualche minuto a Kobe e godiamoci il corto insieme. Ciao Kobe, ciao Gianna, siete sempre nei nostri cuori!