23 agosto: auguri a una stella che se n’è andata troppo presto, Kobe Bryant

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Sembra passato poco tempo, ma in realtà sono quasi 7 mesi che la grande star del basket, Kobe Bryant, insieme a sua figlia Gianna e altre 9 persone sono morte in un incidente in elicottero, e oggi, 23 agosto, l’uomo amato non solo per le sue performance sul campo da pallacanestro ma anche come persona, avrebbe compiuto 42 anni.

Tuttavia, chi ha seguito i successi di Kobe, chi è cresciuto con il mito che Kobe Bryant rappresentava sul campo da basket, non dimentica facilmente il proprio idolo, un giocatore, un padre, un marito, un amico, un compagno di squadra, un attivista, una persona che è rimasta nel cuore di tutti coloro che lo conoscevano o lo stimavano.

Durante la sua carriera Bryant aveva stabilito tantissimi record, a parte dal più giovane giocatore dell’All Star Game Nba, continuando con più tiri da 3 segnati in un tempo, concludendo con l’essere l’unico giocatore nella storia dell’Nba a segnare 60 punti durante l’ultima partita da professionista, il 13 aprile 2016.

E riguardo proprio il suo abbandono al basket, come non ricordare e citare la sua lettere al basket, allo sport della sua vita che lo ha reso famoso e iconico, un idolo per grandi e piccoli.

La lettere d’addio al basket di Kobe Bryant

Era novembre 2015 quando Kobe Bryant ha annunciato al pubblico di volersi ritirare dalla sua carriera, senza però abbandonare del tutto il basket (sua figlia Gigi, infatti, giocava a pallacanestro e, proprio mentre sono morti, si stavano dirigendo a un allenamento).

«Cara pallacanestro,
sin dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzettoni di mio papà e a immaginare tiri decisivi per la vittoria al Great Western Forum, mi è subito stata chiara una cosa: mi ero innamorato di te. Un amore così grande che ti ho dato tutto me stesso, dalla mia mente, al mio corpo, al mio spirito e alla mia anima.

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Fonte: wikipedia

Nelle vesti di un bambino di 6 anni innamorato non ho mai visto la luce in fondo al tunnel. Mi vedevo soltanto correre al di fuori. E così ho corso. Ho corso su e giù per ogni campo, rincorrendo ogni pallone per te. Mi hai chiesto il massimo sforzo, io ti ho dato il mio cuore.

Ho giocato quando ero stanco e dolorante, non perché fossero state le sfide a chiamarmi, ma perché TU mi hai chiamato. Ho fatto qualsiasi cosa per TE, perché questo è ciò che fanno le persone quando qualcuno le fa sentire vive come hai fatto tu con me.

Hai dato a un bimbo di 6 anni il sogno di essere un giocatore dei Lakers e ti amerò sempre per questo. Ma non posso amarti in maniera ossessiva per molto tempo ancora. Questa stagione è tutto quel che mi rimane da darti. Il mio cuore può reggere il peso, la mia mente pure, ma il mio corpo sa che è giunto il momento di salutarci.

Ma va bene così. Sono pronto a lasciarti andare. Volevo che tu lo sapessi, cosicché potremo assaporare meglio ogni momento che ci rimarrà da gustare assieme. Le cose belle e quelle meno belle. Ci siamo dati l’un l’altra tutto quello che avevamo.

Ed entrambi sappiamo che, qualsiasi cosa io farò, sarà sempre quel bambino con i calzettoni, il cestino della spazzatura nell’angolo e 5 secondi ancora sul cronometro, palla in mano. 5… 4… 3… 2… 1.
Ti amerò sempre.
Kobe».

Kobe su The Players’ Tribune

Una lettera che oggi come ai tempi ha fatto commuovere tante persone e che ha anche ispirato il cortometraggio “Dear Basketball“, con la regia di Glen Keane, che nel 2018 ha fatto vincere a Kobe un premio Oscar come miglior cortometraggio.

Tuttavia, Kobe Bryant non era solo questo, non era solo un giocatore, ma era anche una persona magnifica che ha fatto tanto per le persone.

Kobe Bryant fuori dal campo di basket

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Fonte: usa today

È nato a Philadelphia ma è cresciuto in Italia, seguendo suo padre Joe che ha giocato nelle squadre di Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia, per poi frequentare l’high school in America dove vinse il titolo statale insieme alla sua scuola, la Lower Merion High School, a Philadelphia, stabilendo il suo primo record di punti nel quadriennio liceale di Philadelphia.

Ha conosciuto sua moglie Vanessa in età giovane e già a 22 anni si sono sposati, sebbene, c’è da dirlo, Kobe ha più volte tradito la moglie che ha anche chiesto il divorso, ma nel 2013 si sono riconciliati e da quel momento le cose fra i due sembravano andare alla perfezione, con le loro quattro figlie, la più piccola nata a giugno del 2019.

La sua Kobe Bryant China Fund è un’associazione benefica che ha fondato per aiutare l’educazione scolastico e sportiva del ragazzi in Cina, mentre con la moglie Vanessa fondò la Kobe & Vanessa Bryant Family Foundation, per aiutare i giovani di Los Angeles che hanno difficoltà economiche e sociali.

È stato anche ambasciatore dell’After-School All-Stars, ovvero un’organizzazione non-profit che faceva doposcuola a dei ragazzi di tredici stati degli Usa; infine, donò un milione di dollari per aiutare i soldati a integrarsi nella vita civile dopo essere tornati dalla guerra.

Kobe Bryant Day: 24 agosto

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Fonte: forbes italia

Oggi festeggiamo il compleanno di una stella, ma domani è la data scelta dalla contea di Orange County per il Kobe Bryant Day, che ha unito i numeri che hanno reso Kobe famoso: il 24, numero indossato con la squadra che lo ha reso famoso nel mondo, e l’8, numero indossato per la prima metà della sua carriera.

«Kobe, come tutti noi, ha affrontato sfide, sfide da lui stesso create e sfide lanciate contro di lui dalla vita, che ha superato. Oggi, celebriamo lo sforzo per superare queste sfide.»

Dan Wagner, supervisore della contea di Orange

Michelle Steel, Presidente del Consiglio di Orange, invece ricorda Kobe come “un membro prezioso della nostra comunità” che “ha ispirato tanti uomini e donne a perseguire i proprio sogni e non mollare mai“.

 

E noi oggi gli facciamo gli auguri di buon compleanno, ricordandolo con l’ultimo tweet che ha fatto, con il passaggio di testimone all’amico LeBron James, che lo aveva appena superato al 3° posto della classifica del migliori realizzatori di sempre dell’Nba. Nessuna invidia, nessun rancore, solo un uomo onesto che ci ha lasciati troppo presto.

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