Bolsonaro contestato, ma ovviamente Matteo Salvini lo difende

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È bigotto, è omofobo, è transfobico, è sul podio della BBC per le persone che hanno affermato più fake news durante il periodo Covid-19, di chi stiamo parlando? No, non di Matteo Salvini, bensì di uno dei suoi idoli, Jair Bolsonaro, presidente brasiliano che è stato accusato da una commissione del suo stesso Senato di «crimini contro l’umanità». Ma come ogni persona disgustosa che non rispetta i diritti umani, Matteo Salvini lo loda e ha addirittura parlato a nome di tutti gli italiani chiedendogli scusa. Personalmente, Matteo Salvini non parla a nome mio.

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Fonte: Twitter

Jair Bolsonaro ha partecipato al G20 di Roma, così prima di tornare in Brasile ha deciso di fare un breve viaggio in Italia, tra il Veneto e la Toscana. In Veneto, in particolare, ha avuto l’onore di incontrare il leader della Lega, Matteo Salvini. In questa regione tra l’altro gli è anche stata conferita la cittadinanza onoraria, non si capisce per quale motivo visto che è colui che ha fatto morire tantissime persone solo perché non credeva al Covid-19, tuttavia in Italia non ha trovato solo una buona accoglienza.

Pensate che la diocesi di Padova ha fatto sapere che «non si nasconde che il conferimento della cittadinanza onoraria ci ha creato forte imbarazzo, stretti tra il rispetto per la principale carica del caro paese brasiliano e le tante e forti voci di sofferenza che sempre più ci raggiungono, e non possiamo trascurare, gridate da amici, fratelli e sorelle». Le voci di sofferenza sono quelle legate alla «grave crisi sanitaria, economica, etica, sociale e politica, intensificata dalla pandemia».

Per chi infatti non conoscesse Bolsonaro, è stato eletto presidente del Brasile nel 2018 ma negli ultimi due anni i suoi consensi sono diminuiti drasticamente in seguiti alla crisi sanitaria, economica, etica, sociale e politica e anche in seguito al suo consenso per la deforestazione dell’Amazzonia. È Misogino, razzista, omotransfobico, è colui che ha affermato «basta affrontare il Covid-19 come se fossimo un paese di frxci» o ancora che rifiuta di indossare delle mascherine perché «sono da frxci». È una persona che non tenta neanche di nascondere la sua omofobia.

Ha attaccato l’OMS perché «incoraggia i bambini ad essere gay e a masturbarsi», ha detto a un giornalista durante la conferenza stampa «hai la faccia da gay», ha detto alla Corte Suprema che «l’omofobia non sarà mai reato» (forse è per questo che Salvini lo loda? Perché lui non approverebbe mai il DDL Zan?), ha addirittura affermato che il Brasile non sarà mai «il paradiso del turismo gay». E ancora, ha detto che piuttosto che avere un figlio gay preferirebbe averne uno morto, poiché «sarebbe incapace di amare un figlio omosessuale». Ecco la persona lodata da Salvini. Siamo sorpresi? No.

Salvini e Bolsonaro: un amore infinito

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Fonte: Twitter

Il leader della Lega comunque è follemente innamorato di Bolsonaro, tanto che nel 2018, dopo la sua vittoria, ha festeggiato dall’Italia. Adesso, dopo tre anni in cui di certo il presidente brasiliano non si è fatto amare dai suoi connazionali, Salvini lo accoglie e lo difende addirittura, parlando a nome di tutti gli italiani. Quando lo capirà che lui non rappresenta tutti gli italiani? Ma da chi lo ha difeso?

Ebbene, quando Bolsonaro si è presentato al cimitero di San Rocco insieme a Matteo Salvini in modo da onorare i Caduti brasiliani, non si sono trovati esattamente le persone che si aspettavano ad accoglierli. Mancavano infatti il sindaco della città Alessandro Tomasi (di Fratelli d’Italia), il presidente della Toscana Eugenio Giani (del Partito Democratico) e neanche il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli. C’erano però circa 200 contestatori che hanno messo in imbarazzo Matteo.

«Voglio scusarmi con il popolo brasiliano per le polemiche nei confronti del presidente Bolsonaro venuto qui per onorare i caduti brasiliani morti per la nostra libertà, che hanno combattuto fascisti e nazisti sul serio», ha detto. Ma Bolsonaro cosa ne deve sapere della lotta al fascismo e al nazismo se è il primo a essere razzista, omofobo e ad aver fatto morire tantissime persone per il suo negazionismo? D’altronde, probabilmente, se avessimo avuto Salvini al posto di Conte, non avrebbe chiuso neanche lui (ci ricordiamo tutti i suoi cambi di opinione a fine febbraio).

Ha poi deciso di parlare a nome degli italiani: «Mi scuso a nome del popolo italiano. Mi sembra imbarazzante la polemica verso una persona che è stata ricevuta da Mattarella e Draghi. Onorare i caduti dovrebbe essere al di fuori della polemica politica. Lasciamo liberi i cimiteri. Sono stato invitato dall’ambasciata e sono ben lieto di portare qua il grazie. Qua sono caduti degli uomini che hanno combattuto nazisti e fascisti sul serio, non a chiacchiere, non con i cortei. I manifestanti a Pistoia anche oggi si dimostrano quello che sono, anche nel giorno dei Morti». E Salvini si dimostra per quel che Salvini è: uno sciacallo incoerente.

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Fonte: Twitter

Ma non finisce qui, perché ha anche ringraziato Bolsonaro: «se avessi dovuto aspettare i presidenti di sinistra alcuni terroristi italiani sarebbero ancora liberi in Brasile». Ma non si era detto di lasciare fuori la politica, almeno il giorno dei Morti? In ogni caso, ci hanno pensato i tanti manifestanti a portare onore e rispetto a tutte quelle persone che sono morte a causa del Covid-19 e delle tante crisi che il Brasile ha sopportato e sopporta ancora a causa di Bolsonaro. Tanti erano gli slogan, tra cui «Bolsonaro non sei un faro per il tuo paese ma un falò».

A riguardo è intervenuto anche Alessandro Zan: «La visita di Bolsonaro ad Anguillara Veneta è uno scempio, uno sfregio agli sforzi e alle vittime venete della pandemia. Bolsonaro, espressione del peggior razzismo, della peggiore omofobia, del peggior sessismo istituzionale, politicamente responsabile di oltre 600mila morti in Brasile, è stato accolto con tutti gli onori dall’amministrazione comunale a trazione leghista dopo il conferimento della cittadinanza onoraria. Ma quel che più mi lascia sbigottito, oltre alla scelta folle di una giunta che probabilmente vive in una realtà parallela, è il silenzio di Zaia e della Lega veneta: un tacito e sereno via libera alla visita di un criminale accusato di reati contro l’umanità dal suo stesso Senato».

Insomma, ancora una volta Matteo Salvini è dalla parte sbagliata e, ancora una volta, si arroga il diritto per parlare a nome degli italiani. Poi andiamo all’estero e veniamo considerati dei razzisti, adesso comincio a comprendere il motivo. Per l’occasione, su Twitter le persone hanno cominciato a twittare #notinmyname, ovvero “non in mio nome“, proprio rispondendo alle parole del leghista:

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