Oggi si vota in Brasile, e Bolsonaro non se la vede bene

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Mentre gli alleati stanno vincendo praticamente ovunque, Jair Bolsonaro non se la vede bene in queste elezioni nel Brasile che ha governato negli ultimi anni. Oggi più di 156 milioni di brasiliani andranno ai seggi elettorali per eleggere il nuovo presidente e il suo vice, insieme a tutti i 513 membri della Camera dei deputati, un terzo dei senatori, i governatori e i deputati dei 27 Stati, per un totale di 29,2 milioni di candidati. Alla presidenza, tuttavia, si parla principalmente di due nomi: Jair Bolsonaro del partito di destra, in carica dal 2019, e l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva (in carica dal 2003 al 2010), candidato di un’ampia coalizione guidata dal Partito dei Lavoratori di sinistra.

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Jair Bolsonaro è un alleato di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ovviamente, uno di quelli che si è congratulato con la futura premier d’Italia per la vittoria schiacciante alle elezioni di domenica scorsa, che tra l’altro ha anche la cittadinanza onoraria di Padova, con tutto il disappunto della diocesi che fece sapere di essere imbarazzata da questo, «stretti tra il rispetto per la principale carica del caro paese brasiliano e le tante e forti voci di sofferenza che sempre più ci raggiungono, e non possiamo trascurare, gridate da amici, fratelli e sorelle».

Perché questo astio nei suoi confronti? Semplice, da quando è stato eletto presidente del Brasile nel 2018, nel Paese sono seguiti una crisi sanitaria, economica, etica, sociale e politica ed è persino responsabile per la deforestazione dell’Amazzonia. È misogino, razzista, omotransfobico, è colui che ha affermato «basta affrontare il Covid-19 come se fossimo un paese di frxci» o ancora che rifiuta di indossare delle mascherine perché «sono da frxci». È una persona che non tenta neanche di nascondere la sua omofobia. E lo ha dimostrato ancora una volta.

Tra l’altro, ultimamente si è parlato di lui anche per il comizio elettorale che ha fatto da Londra, al funerale della Regina Elisabetta, dove ha detto che «siamo sulla strada giusta.Siamo un Paese che non vuole discutere della legalizzazione delle droghe, che non vuole discutere della legalizzazione dell’aborto e un Paese che non accetta l’ideologia di genere. Il nostro slogan è: Dio, patria, famiglia e libertà». Ma per fortuna, sembra che non ci sia il rischio che venga eletto un’ulteriore volta.

Le elezioni in Brasile: Bolsonaro vs Lula

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La campagna elettorale in Brasile è stata tragica, e non nel modo in cui lo è stata in Italia. Se qui abbiamo avuto il peggio del peggio dalla destra, che ha pubblicato un video di uno stupro di una donna, alla sinistra, che semplicemente attaccava la destra senza proporre nulla, in Brasile sono state anche uccise delle persone. È il caso, ad esempio, di Benedito Cardoso dos Santos, 44 anni, ucciso da Rafael Silva de Oliveira, 24 anni, il primo di sinistra, il secondo di destra. E ancora, un uomo è entrato in un bar nel nord-est del Brasile e ha gridato “Chi è qui un elettore di Lula?” prima di pugnalare a morte l’uomo che ha risposto “Io“.

Secondo un sondaggio di Datafolha pubblicato questo mese, quasi il 70% dei brasiliani afferma di aver paura di essere aggredito fisicamente a causa della propria preferenza politica o di partito. Gabriel Oliveira ha confessato di non indossare più il rosso in pubblico, facendo riferimento al colore simbolo del PT. «Le persone che sostengono Bolsonaro sono molto aggressive», ha aggiunto. Inevitabile ricordare quello che successe negli USA quando Joe Biden fu eletto presidente degli Stati Uniti d’America.

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E in questo clima, oggi si vota. Al momento il favorito è Lula, che spera di riuscire a superare la soglia del 50% più uno dei voti validi per essere eletto al primo turno, mentre Bolsonaro punta al secondo turno del 30 ottobre per intercettare gli elettori indecisi o anti-lulisti. Tutti i sondaggi danno un vantaggio di oltre dieci punti percentuali a Lula, che secondo le ultime rilevazioni di Ipec (50% Lula – 35% Bolsonaro) e Datafolha (50% a 36%) potrebbe evitare il ballottaggio e aggiudicarsi già domenica la vittoria. Entrambi i candidati comunque durante l’ultimo dibattito televisivo su Rede Globo sembravano molto rancorosi, e si sono accusati l’un l’altro di corruzione e falsità.4

Utile sapere anche che quest’anno, per la prima volta in Brasile, ci sarà il voto elettronico richiesto da molti fuorisede in Italia che quest’anno a causa dei prezzi elevati dei mezzi pubblici e dei collegamenti dei trasporti (con troppi cambi e troppe ore sprecate) non sono riusciti a votare. Tuttavia, in Brasile, dove si vota obbligatoriamente fra i 18 e i 70 e facoltativamente fra i 16 e i 18 e dopo i 70, si teme per i brogli elettorali. C’è anche il timore che Bolsonaro faccia come l’amico Trump, non riconoscendo un eventuale risultato negativo. Ma vedremo come andrà a finire questa storia, se il Brasile sarà libero, oppure no.

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