Malesia: 3 anni di prigione per chi indossa un orologio arcobaleno

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Indossare un orologio Swatch con i colori dell’arcobaleno in Malesia adesso potrebbe portarti a tre anni di prigione, in quanto il governo li ha vietati poiché ritenuti “legati alla comunità LGBTQ“, sostenendo che sono “dannosi per la moralità“. Per questo motivo, da oggi, chiunque li indossi, li venda o li importi rischia non solo la reclusione ma anche una multa fino a 20.000 ringgit. In Malesia l’omosessualità è un reato punibile con multe e pene detentive fino a 20 anni.

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La Malesia non è il primo paese a fare la guerra alla comunità LGBT e agli arcobaleni, pensiamo ad esempio all’Arabia Saudita, che nel 2022 ha fatto confiscare tutti i «prodotti che contengono simboli e segni che invitano alla deviazione e contraddicono il buon senso». Fiocchi, gonne, cappelli, magliette e astucci sono i principali prodotti che furono sequestrati il 15 giugno dell’anno scorso, in quanto secondo i funzionari del ministero del Commercio, questi oggetti arcobaleno «contraddicono la fede islamica, la morale pubblica e promuovono l’omosessualità prendendo di mira le giovani generazioni».

Ancor prima, una situazione simile l’abbiamo vissuta con il pop-it arcobaleno. Il protagonista in quell’occasione è stato lo sceicco Othman Alkamees, noto scrittore e predicatore sunnita del Kuwait con un milione e mezzo di followers su Instagram, secondo cui il famoso gioco amato da tutti i bambini e non solo, nato come gioco anti-stress molto colorato, in realtà sarebbe un modo per rendere gay i bambini. In un video su Youtube affermò:

«Questo è un giocattolo che viene venduto nei negozi per bambini, e non solo. Bisogna dire che questi hanno un colore che ha uno scopo dietro. Questo è un simbolo gay. La gente lo compra per il suo bel colore. No, non è solo il suo bel colore, ma ha un valore. È obbligatorio per i musulmani fare attenzione quando lo acquistano per i loro figli. È un segno dei gay che si definiscono gay».

Malesia e la lotta agli arcobaleni

«I prodotti Swatch sono stati vietati in quanto dannosi, o forse dannosi, per la moralità, l’interesse pubblico e l’interesse nazionale promuovendo, sostenendo e normalizzando il movimento LGBTQ che non è accettato dal pubblico in generale della Malesia», ha affermato il Ministero degli affari interni in una dichiarazione. Continua: «Il governo malese ribadisce il suo impegno a garantire la sicurezza pubblica e la pace monitorando e controllando tutte le forme di pubblicazione per frenare la diffusione di elementi, insegnamenti e movimenti che contraddicono l’assetto socio-culturale locale». Ha aggiunto che questo divieto rientra nel Printing Presses and Publications Act.

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Questa decisione è arrivata dopo che lo scorso maggio le autorità malesi hanno fatto irruzione nei negozi Swatch, brand svizzero, di tutto il paese, confiscando 172 orologi che facevano parte della Pride Collection 2023 del marchio, che si presenta nei colori dell’arcobaleno. Le autorità hanno fatto sapere che gli orologi sono stati sequestrati perché «portavano connotazioni LGBT». La notizia, diffusa in tutto il mondo, è arrivata anche al brand Swatch, che ha risposto.

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Il CEO Nick Hayek Jr. ha affermato di contestato «fermamente che la nostra collezione di orologi con i colori dell’arcobaleno e con un messaggio di pace e amore possa essere dannosa per chiunque. Al contrario, Swatch promuove sempre un messaggio positivo di gioia nella vita. Questo non è niente di politico. Ci chiediamo come il governo malese confischerà i tanti bellissimi arcobaleni naturali che compaiono nei cieli sopra la Malesia». Swatch Malesia ha poi aggiunto che i raid erano illegali e ha contestato all’Alta Corte le azioni del governo.

I gruppi per i diritti affermano che la comunità LGBTQ in Malesia deve affrontare una crescente intolleranza e accusano il governo di essere almeno in parte responsabile. «La comunità LGBTQ in Malesia ha subito così tanti abusi da parte del governo e dell’opposizione per essere stata usata come sacco da boxe politico. In questa situazione, il semplice indossare un orologio potrebbe comportare pene detentive e abusi. È ridicolo (e rivelatore) che arriva proprio alla vigilia delle elezioni statali», ha commentato alla CNN Phil Robertson, vicedirettore asiatico di Human Rights Watch.

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