L’Italia si prepara alla crisi di governo? [IN AGGIORNAMENTO]

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In particolare negli ultimi giorni, abbiamo sentito parlare di crisi di governo. In realtà sono ormai settimane che si discute sul da farsi, tuttavia queste sono ore decisive: la crisi di governo potrebbe entrare in atto proprio oggi, sempre che Italia Viva decida di non sostenere più il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ieri sera si è tenuta la riunione del Consiglio dei ministri, dove è stato approvato il Recovery Plan, per cui facciamo una sorta di sintesi di tutti gli interventi salienti che riguardano il consiglio.

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Fonte: twitter

Nel consiglio dei ministri tenuto ieri sera si è discusso sul Recovery plan, ma al centro di tutte le attenzioni c’era Italia Viva, poiché sono ormai giorni che Matteo Renzi minaccia la crisi di governo e di ritirare le sue ministre, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. Il governo Conte 2 si prepara a giungere alla sua fine? O il leader di Italia Viva cercherà di pensare al bene degli italiani che in questo momento non possono affrontare una crisi di governo?

Da Palazzo Chigi avevano fatto sapere che: «Se il leader di Italia Viva si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Italia Viva». Infatti, lo stesso Giuseppe Conte aveva fatto intendere che sarebbe stato un o dentro o fuori, nessuna via di mezzo.

Vediamo adesso le reazioni dei vari partiti di maggioranza riguardo a questa ipotetica crisi di governo.

Crisi di governo: la reazione delle forze politiche e non solo

I primi a parlare dell’ipotetica crisi di governo sono stati i politici del Movimento 5 stelle. Vito Crimi afferma: «Se Renzi si rende colpevole del ritiro di suoi ministri, con lui e Italia Viva non potrà esserci un altro governo», mentre il suo ex collega Alessandro Di Battista ritiene che nessun esponente del loro partito dovrebbe collaborare con Renzi e i suoi. Anche il Partito Democratico e Liberi e Uguali sono su questa posizione.

Andrea Orlando, vicesegretario del Partito democratico, in diretta a Otto e mezzo afferma: «Io mi auguro vivamente che non si arrivi ad una crisi di Governo per molte ragioni di carattere generale, la pandemia, la crisi» e aggiunge che se quello di ieri sera sarà «l’ultimo Consiglio dei ministri del Governo Conte non arriveranno né lo scostamento di bilancio né il decreto Ristori, fondamentali per la ripresa economica».

Infine, anche Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, chiede a Italia Viva e a chiunque pensi a una crisi di governo di fare «un passo indietro per amore del Paese. Il mondo ci guarda, c’è una pandemia in corso. L’Italia non può permettersi una crisi». Tuttavia, l’opinione che più ha fatto scalpore online e che è stata sostenuta da molte persone sui vari social, è quella di Romano Prodi:

«Quello che sta avvenendo mi ricorda tante cose. Quando io mi trovai nel mio primo Governo con Bertinotti io tentavo di mediare ma lui aveva un altro obiettivo. A me sembra che Renzi abbia assolutamente lo stesso obiettivo di Bertinotti, cioè rompere.»

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Fonte: twitter dimartedi

Ovviamente anche Giorgia Meloni ha detto la propria opinione sulla crisi di governo: «Penso che l’unico modo serio di affrontare questa stagione buia sia avere un altro Governo, ma questo Governo non può nascere dall’ennesimo gioco di Palazzo». «Spero che il governo vada a casa, dopodiché la strada giusta in una democrazia è chiedere agli italiani chi deve governare questa Nazione».

Stamani, invece, la giornata è iniziata con Marco Travaglio, direttore de Il fatto quotidiano, che a Dimartedì ha detto:

«Renzi? Non capisco cosa voglia, a meno che non abbia sulle palle il presidente del Consiglio e lo voglia sostituire con qualcun altro. È una cosa assolutamente legittima, purché la dica. Oggi fa addirittura finta di essere stato cacciato, facendo esattamente come Salvini al Papeete che, dopo aver buttato giù il governo Conte Uno, disse che lo avevano mandato via».

La soluzione di Beppe Grillo, invece di ricorrere alla crisi di governo, sarebbe quella di lavorare insieme, tutti i partiti insieme. L’idea originale, in realtà, è di Giorgio Trizzino, Movimento 5 Stelle. Entrambi, hanno condiviso sul proprio account Facebook queste parole, una «LETTERA APERTA AI PARTITI DI MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE»:

«Fra le conseguenze che il dramma della pandemia ci consegna c’è la sofferenza di milioni di persone che si sono ridotte in povertà assoluta o quasi, la solitudine di quanti si trovano a dovere affrontare una malattia sconosciuta e potenzialmente mortale, il dramma di una economia che nonostante tutto stenta a far funzionare il Paese. E poi ci sono gli 80.000 deceduti che pesano sulla coscienza di molti perché hanno fatto una fine orribile tra sofferenze indicibili ed abbandono.

Tutto ciò deve indurci a riflettere sull’opportunità di continuare sulla strada di polemiche sterili e strumentali che in questo momento servono solo a dividere le energie di tutti coloro che devono occuparsi di rappresentare il Paese intero.
Da più parti si sostiene che il Next Generation EU è una opportunità unica che consentirà all’Italia di ripartire quando la pandemia sarà alle spalle o comunque molto ridimensionata. Non è pensabile che il Paese possa essere ricostruito senza il contributo di tutti e soprattutto dopo avere ascoltato le proposte di tutto il Parlamento, delle Regioni, dei Comuni, dei Sindacati, degli Imprenditori e di coloro che fanno parte di quel mondo che ogni mattina si alza dal letto per portare il proprio contributo al funzionamento del sistema Paese.
Non può esistere in questo momento una distinzione tra maggioranza ed opposizione perché tutti i rappresentanti del popolo devono contribuire uniti a sostenere, in uno dei momenti più bui della sua storia, il Paese.
Nessuno cerchi scuse o pretesti per sottrarsi a questa grande responsabilità o ancor peggio faccia in questo momento biechi calcoli elettorali sul proprio futuro. Bisogna parlare un linguaggio concreto e di speranza agli Italiani perché sono i parlamentari a rappresentarli nei momenti propizi ma anche in quelli più difficili, come quello attuale.
L’Europa ha dimostrato di credere nelle potenzialità dell’Italia ed ha stanziato un fondo cospicuo per sostenere la nostra ripresa. Dimostriamo di essere degni del passato ed all’altezza del presente. Lavoriamo uniti per costruire il nuovo futuro.
Stiliamo insieme un patto tra tutti i partiti e lavoriamo per la ricerca di un obiettivo condiviso che altro non può essere che la ricerca del bene comune per il Paese e colmiamo quel vuoto e la disaffezione che la politica ha lasciato in questi anni nell’animo degli italiani. Allarghiamo questo patto al mondo dell’informazione affinché riesca a ritrovare se stessa in un ruolo non di partigianeria interessata ma esclusivamente di descrizione delle notizie e di indispensabile ruolo comunicativo.
E su questo patto convergano e lo sottoscrivano idealmente tutti i Cittadini Italiani nella certezza che le Istituzioni lavoreranno per loro e con loro ma che del loro singolo contributo avranno bisogno per far funzionare ogni più elementare meccanismo di quella macchina complessa che dovrà chiamarsi “ripresa”.
Lavoriamo uniti e dimostriamo che la politica può essere anche di qualità e che può aggregarsi su progetti condivisi, nel segno reale del prendersi cura delle sofferenze e delle difficoltà degli altri. Diventiamo un po’ più egoisti nel senso buon del termine, cercando le soluzioni migliori per soddisfare le esigenze delle categorie più fragili e migliorando lo stile di vita di tutti nel segno dell’innovazione e del miglioramento delle conoscenze.
Ricordiamo che nei giovani e nella loro capacità di imparare è fondato il futuro di ogni popolo e per questo motivo cerchiamo ogni modalità per consentire loro di formarsi in sicurezza e sotto il controllo e la tutela delle istituzioni.
Cambiamo la nostra prospettiva di ricerca di quello che può essere utile al singolo individuo e raccogliamo l’esortazione che ci indirizza il Presidente Mattarella di diventare costruttori mettendo al primo posto il bene comune dell’Italia.»
A questa lettera, ha risposto Matteo Salvini, assolutamente contrario a questo accordo fra cinque partiti: «Vergogna, rabbia e disgusto per lo squallido teatrino Pd-M5S. Siamo pronti ma non ai minestroni. Vedo che Grillo per disperazione dice ‘tutti dentro’. Con certa gente non posso starci, siamo passati dalla rivoluzione M5S al governo Conte-Mastella.»
Intanto, anche la stampa estera torna a prendersi gioco dell’Italia, in particolare di Matteo Renzi e della sua crisi di governo:

Le reazioni sui social

Inutile dire che crisi di governo è in tendenza sui social da ieri e continua a essere prima nonostante gli Avengers 5. Questo è quello che molti italiani pensano a riguardo:

Le dichiarazioni di Matteo Renzi e Italia Viva

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Fonte: twitter

Intanto, Matteo Renzi, spiega il perché della probabilità di arrivare a una crisi di governo: «Noi siamo l’unico partito che lascia le poltrone. Volete le nostre idee, stiamo con voi. Se non le volete noi restiamo fuori. Le nostre richieste sono ferme, nero su bianco. Spendiamo subito 36 miliardi del Mes. La condizionalità del Mes è minore della condizionalità del Recovery Plan. Conte ha scelto di non parlare con noi. Ha scelto di andare in Parlamento per avere il voto dei responsabili. Non ha voluto fare un accordo sui contenuti».

Aggiunge, poi: «L’idea di evocare il nemico senza fare nulla non va bene. Per me non c’e’ il rischio di elezioni anticipate. Penso che ci siano motivi nobili e meno nobili per non andare alle urne. Gli esponenti del Movimento 5 stelle, se si andrà al voto, in Parlamento verrebbero in gita scolastica…». Oggi, però, dopo queste dichiarazioni, sapremo se effettivamente Matteo Renzi aprirà ufficialmente la crisi di governo. La data della conferenza stanza è fissata a questo pomeriggio alle 17:30, come ha fatto sapere ieri il leader di Italia Viva:

«Nelle ultime settimane Conte non mi rispondeva alle lettere, pensavo che stesse preparando le risposte, invece stava cercando i responsabili. Io penso che domani Conte annuncerà di avere altri parlamentari a suo sostegno. Noi stasera siamo in Consiglio dei ministri, domani mattina decideremo e domani pomeriggio lo diremo in conferenza stampa».

Maria Elena Boschi, a Porta a Porta, ha confermato: «Lo decideremo, domani ci sarà un confronto nel nostro partito e in base questo confronto e a quello che accadrà domani, le ministre Bellanova e Bonetti e il sottosegretario Scalfarotto comunicheranno le nostre decisioni rispetto alla loro permanenza e meno nel governo». Intanto, ieri notte, sebbene le ministre renziane si siano astenute dal voto come avevano promesso, il Recovery Plan è stato ufficialmente approvato.

Adesso è tutta una questione di infinita attesa: Renza aprirà una crisi di governo? Deciderà di pensare prima al bene degli italiani? Lo sapremo nelle prossime ore. Appena avremo un aggiornamento, modificheremo l’articolo e vi faremo sapere.

Ufficialmente gli esponenti di Italia Viva, le ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova, insieme al sottosegretario Scalfarotto, si dimettono. È ufficialmente aperta la crisi di governo. Queste le parole di Matteo Renzi: «La crisi è aperta da mesi, serve rispetto per le regole democratiche: abbiamo chiesto di risolvere problemi, non un reality show». Ha poi spiegato che Conte 2 era nato per evitare di dare i pieni poteri a Matteo Salvini «quindi non consentiremo a nessuno di avere pieni poteri».

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