Crisi di governo: Conte conquista la camera, oggi tocca al Senato – DIRETTA

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Abbiamo già parlato della crisi di governo, è uno di quegli argomenti sulla bocca di chiunque negli ultimi giorni. Proprio ieri, il Premier Conte si è recato alla Camera per la prima parte della prima fase di questa crisi di governo, per far sentire la propria voce e convincere i suoi colleghi (non i professori) che è ancora la persona giusta per governare l’Italia in questo difficile momento. Com’è andata?

Prima di esporvi subito chi ha votato a favore di Conte e cosa succederà nella giornata di oggi, con le varie ipotesi, voglio prima che tutti ci fermiamo e leggiamo le parole espresse da Giuseppe Conte, da un uomo che si è trovato a governare durante una pandemia, una situazione in cui chiunque si sarebbe trovato in difficoltà, in cui accontentare tutti è pressoché impossibile (d’altronde, una testimonianza sono le scuole: molti studenti le vogliono aperte, altri ancora le vogliono chiuse). Da un uomo che, in una pandemia, sta anche affrontando una crisi di governo.

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Fonte: twitter

Il discorso di Giuseppe Conte

«All’inizio di questa esperienza di Governo prefigurai quest’Aula un chiaro progetto politico per il Paese, già allora ero consapevole che un’alleanza tra formazioni politiche diverse che in passato si erano aspramente contrapposte poteva nascere su due punti, la vocazione costituzionale ed europeista.

Dall’elaborazione del programma di Governo mi sono adoperato perché ci fosse un disegno riformatore ampio e coraggioso, ancora oggi è più di un anno a riguardare quei 29 punti programmatici nel progetto di Paese che abbiamo condiviso c’era visione, c’era una forte spinta ideale, c’era un chiaro investimento di fiducia».

Sono queste le parole che Conte ha utilizzato per sventare la crisi di governo, ricordando il periodo in cui il suo governo si è formato. Tuttavia, la parte del suo discorso che ha colpito di più, è stata quella in cui parla della pandemia che «ha sconvolto la nostra vita, alcune nostre certezze sono state messe in discussione», parlando poi delle misure che lui insieme al governo hanno dovuto prendere per salvaguardare gli italiani:

«In virtù dello stato d’emergenza siamo stati costretti a introdurre misure restrittive, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi e diritti costituzionali. In mesi così drammatici questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici. Ma c’è stato dialogo serrato e costante, dalle autorità regionali a quello comunali.

L’emergenza ha rafforzato la consapevolezza del valore del dialogo tra forze politiche. Abbiamo operato sempre le scelte migliori? Abbiamo fatto sempre le scelte più giuste? Posso dire che il Governo ha usato il massimo scrupolo e la massima attenzione. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il Governo a testa alta, non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori, ma è la consapevolezza di chi ha impegnato tutte le proprie energie per la comunità nazionale».

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Fonte: twitter

In molti probabilmente si aspettavano l’ascia di guerra, il «devo fare nomi e cognomi» che ha fatto in diretta nazionale. Tuttavia, questa volta, Giuseppe Conte ha solo parlato, oserei dire, con il cuore in mano. Non ha detto che il suo governo ha sempre preso le scelte giuste (anche perché sappiamo che non è così, ma li perdoniamo proprio perché nessuno si è mai trovato in una situazione simile), ma sicuramente non hanno operato in alcun modo con l’intenzione di far del male, come in molti che sostengono la crisi di governo vogliono far credere.

Ha poi parlato di questa crisi di governo che «ha provocato sgomento nel Paese, e rischia di produrre danni notevoli. […] Arrivati a questo punto non si può cancellare quel che è accaduto, non si può pensare di recuperare la fiducia per lavorare tutti insieme. Adesso si volta pagina. Questo Paese merita un Governo coeso, che lavori per i cittadini. Dobbiamo lavorare tutti insieme, per mettere in sicurezza il Paese e portarlo fuori da questa pandemia», in poche parole: sembra che Conte né il governo si riappacificheranno con Italia Viva.

I voti per il governo alla Camera

Il governo Conte-bis è riuscito a ottenere la fiducia della camera con 321 sì, guadagnandosi la maggioranza assoluta che si prospettava essere 315. Questo perché dieci voti non erano stati considerati, ma sono stati molto apprezzati. Sono quelli di otto ex-Movimento 5 stelle, quelli di Renata Polverini, che ha annunciato di abbandonare Forza Italia, e di Rostan, Renziana che aveva già affermato precedentemente il suo voto. Insieme a quest’ultima, Italia Viva ha perso altri due voti: quello di Vito de Filippo che torna nel PD e quello di Portas che non ha partecipato.

In tutto, quindi, i voti a favore del governo di Conte e a sfavore della crisi di governo sono stati 321:

  • 12 voti di Liberi e Uguali (tutti presenti);
  • 188 del Movimento 5 stelle (con 2 assenti per motivi di salute e con il presidente Fico che non vota);
  • 93 del Partito Democratico (anche loro tutti presenti);
  • 4 voti dalle Minoranze linguistiche;
  • 3 voti dal Movimento Associativo Italiani all’Estero;
  • 11 dal Centro democratico di Tabacci.

A questi poi, si sono aggiunti i dieci voti che abbiamo scritto precedentemente.

La crisi di governo è sventata?

No, ancora non ci siamo tolti davanti la crisi di governo. Adesso si è quasi conclusa la prima fase. Ma oggi Giuseppe Conte con il suo governo si troverà in Senato, dove non sarà così semplice ottenere la fiducia, poiché i voti dei partiti di maggioranza non basteranno e dovranno anche trovare qualcuno che riesca a sostituire i voti dei senatori di Italia Viva che, tecnicamente, dovrebbero astenersi. La maggioranza assoluta è fissata a 161 voti.

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Fonte: twitter

Se Giuseppe Conte riuscirà a ottenere la maggioranza anche in Senato, la crisi di governo non avverrà e potrà continuare a governare, cercando di concentrarsi solo sulla pandemia e sui DPCM. Se, invece, non riuscirà a ottenerla, dovrà recarsi dal Presidente Mattarella per dare le sue dimissioni. A quel punto, il Presidente potrebbe chiedergli di cercare di attuare un Conte-ter, con o senza Renzi.

Se Conte non dovesse riuscire a creare una nuova maggioranza (e quest’ipotesi non è da scartare poiché al momento Movimento 5 stelle, Liberi e Uguali e Partito Democratico non vogliono più lavorare con Italia Viva), allora avremmo una crisi di governo e si arriverebbe alle elezioni ma solo con ordinaria amministrazione con un “governo di scopo”, ovvero un «esecutivo di breve durata, sorto appositamente dopo una crisi di governo».

In ogni caso, non è detto che Giuseppe Conte non riesca a creare un Conte-ter, dipenderà tutto da Renzi che è il primo a non voler arrivare alle elezioni, quindi chissà che non ritornerà sui suoi passi. Lo sapremo oggi pomeriggio, ma intanto il Presidente del Consiglio ci fa sapere che il suo intervento in Senato inizierà fra mezzora, alle 9:30. Per cui stay tuned (modificheremo l’articolo non appena sapremo qualcosa) per scoprire se questa crisi di governo ci sarà, o no.

Aggiornamenti sulla crisi di governo in diretta

Alle 9.42 è iniziato l’intervento di Giuseppe Conte in senato. Sta dicendo, bene o male, le stesse cose di ieri alla Camera. Prima di ciò, è stato fatto un minuto di silenzio per Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci e anche impegnato nella lotta contro la mafia, che si è spento oggi a 96 anni.

«Adesso bisogna voltar pagina. Questo Paese merita un governo coeso, dedito a tempo pieno a lavorare esclusivamente per il benessere dei cittadini e per favorire una pronta ripartenza della nostra vita sociale e una incisiva ripresa della nostra economia», ha affermato. Intanto, Matteo Salvini, non è d’accordo e continua con le sue sterili lamentele, ma almeno ha smesso di fare meme.

Alle 10.45 l’intervento di Giuseppe Conte, per convincere i senatori che una crisi di governo non è quello che ci vuole in questo momento, è concluso, tra applausi e fischi come se non fossero in Senato ma allo stadio e, credetemi, che da vedere era una scena davvero raccapricciante. Adesso hanno inizio gli interventi.

Intanto, secondo Lorenzo Pregliasco, responsabile di You Trend, Conte dovrebbe riuscire a ottenere 156 voti a favore, contando quelli dei senatori Ciampolillo, Nencini, Giarrusso, Draghi (fonte: corriere).

Per quanto concerne Italia Viva, sembrerebbe proprio che confermano l’astensione dai voti: «Per il momento i senatori di Italia Viva sono compatti: la linea confermata è quella dell’astensione. La sensazione è che la maggioranza sia lontana da 161». Alle 15 circa, a parlare, sarà colui che ha voluto per primo la crisi di governo, Matteo Renzi, che parlerà per 20 minuti.

Più della metà degli iscritti hanno già parlato, adesso si attende, con grande ansia, l’intervento di Matteo Salvini. Molto probabilmente sapremo se questo governo andrà avanti o se entreremo ufficialmente nella crisi di governo verso le 20:30 di questa sera.

È finalmente intervenuto Matteo Renzi, e si riferisce direttamente a Giuseppe Conte: «Lei ha avuto paura di salire al Colle perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni. La crisi istituzionale non è aperta ma l’Italia vive una crisi sanitaria ed economica. Sono mesi che chiediamo una svolta, non è vero che siamo stati irresponsabili, siamo stati fin troppo pazienti. Questo è un “kairos”, un momento opportuna, ora o mai più si può fare una discussione». Il fautore della crisi di governo ha poi aggiunto:

«C’è bisogno di dirci le cose in faccia, in modo tranquillo. Non è il momento della crisi? Questo è un momento opportuno, ora o mai più si può fare la discussione. Ora ci giochiamo il futuro, non fra sei mesi. Ora o mai più perché c’è un nuovo presidente degli Stati Uniti. 

Ora o mai più si può fare una discussione: ora ci giochiamo il futuro, non tra sei mesi. Oggi è l’ultima notte di Trump nella stanza di Lincoln, domani si apre una pagina nuova. Qualche giorno fa Merkel e Macron hanno chiuso un accordo con le istituzioni europee insieme alla Cina e noi non siamo entrati nemmeno in partita. La Brexit ora gioca la sua sfida. Ora o mai più perché questo è l’anno del G20. Ora o mai più perché ora vanno rimandati i ragazzi a scuola, non con i soldi buttati via dei banchi a rotelle ma con i vaccini. Ora o mai più per l’economia: i ragazzi sono chiusi in casa e pagheranno i conti della crisi.

Quale Next generation Eu se ai nostri figli lasciamo montagne di debito? Ora o mai più per il Mes. In tanti hanno chiesto di finanziare il piano per la ricerca. Saremo maledetti dai nostri figli se non investiamo sulla scuola e sulla sanità.

Chi perde oggi? Mi viene in mente quella pagina dei malavoglia, quando lo zio crocefisso riceve la notizia che qualcuno e’ morto in battaglia. Chi ha perso? E ognuno dice: io non ho perso. Ma l’Italia sta perdendo la sua più grande occasione dopo il piano Marshall. presidente, faccia un passo in avanti, non trasformi in una mera distribuzione di incarichi».

Aggiunge poi: «Chi perde oggi? Qualcuno dice Conte, Renzi, Iv. Sembra che la discussione riguardi le singole persone. E’ l’Italia che sta perdendo la più grande opportunità che ha da perdere dopo il Piano Marshall. Ecco perché le ho chiesto di fare un passo in più non trasformi la discussione politica in una distribuzione di incarichi. Lei forse pensa davvero che la politica sia l’arte difficile del governo ma non possiamo limitarci di dare una poltrona in più». Adesso c’è da vedere se Giuseppe Conte riuscirà a raggiungere la maggioranza, o almeno se riuscirà a ottenere più sì dei no. Se così non sarà, dobbiamo prepararci alla crisi di governo.

A proposito di ciò, parliamo un po’ dei numeri. Il senato ha 315 parlamentari, più i 6 senatori a vita. Su 321 voti, Conte ne deve ottenere 161 per continuare a governare senza aprire la crisi di governo. Al momento non ci sono questi 161 voti, tuttavia gli basterebbe ottenere 152 voti per ottenere la fiducia. Questo però potrebbe anche essere un problema serio per un eventuale Conte-ter, poiché nelle commissioni non ci sarebbe più la maggioranza. Ormai il countdown per scoprire se questo 2021 inizierà con una crisi di governo è quasi agli sgoccioli. Non ci resta che attendere.

RISULTATI UFFICIALI SULLA CRISI DI GOVERNO: passa la fiducia per Conte al Senato con senatori favorevoli 156, senatori contrari 140, senatori astenuti 16.

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