2021, Lisa Montgomery è la prima donna a essere uccisa con un’iniezione letale, per un omicidio che ha commesso nel 2004. È assurdo che, nel XXI secolo, in una democrazia, in uno stato sviluppato, la pena di morte sia ancora in vigore. Per quanto il crimine possa essere violento e atroce, la pena di morte è solo un omicidio perpetuato dallo Stato. Non è giustizia, ma vendetta.
Questa mattina, mercoledì 13 gennaio 2021, l’amministrazione di Trump ha ucciso Lisa Montgomery con la pena di morte, facendola divenire la prima donna a essere giustiziata con la pena di morte dopo 70 anni. Tuttavia, al centro della vicenda non deve esserci il «una donna è stata uccisa con la pena di morte», ma«nel 2021 esiste ancora la pena di morte», ed è a dir poco scandaloso.
Prima di Lisa Montgomery, a essere uccise per pena di morte, erano state Bonnie Brown Heady, per aver rapito e ucciso Bobby Greenlease, un bambino di 6 anni, ed Ethel Rosenber, una donna di 35 anni accusata di spionaggio. Parliamo però degli anni ’50, di 70 anni fa, quando vi era un clima e una mentalità molto diversa e inferiore a quella che dovremmo avere oggi.
E invece, in Indiana, nel carcere di Terre Haute, Lisa Montgomery è stata uccisa con la pena di morte. Aveva 52 anni ed era colpevole di aver ammazzato, nel 2004, una donna di 23 anni incinta, Bobbie Jo Stinnett. Tuttavia, non si limitò a questo, ma ha rapito il feto che aveva in grembo, portandolo in giro come se fosse stata lei a partorirlo, lasciando morire la madre dissanguata. La bambina è miracolosamente riuscita a sopravvivere, e oggi ha 16 anni.
Lisa Montgomery: l’11esima esecuzione a morte sotto Trump
A riportare la triste notizia (triste perché è assurdo che la pena di morte sia ancora perpetuata in uno stato civile come l’Indiana, in un continente così sviluppato come l’America), è stato tra i tanti anche Amnesty International Italia, che scrive:
ULTIM’ORA #USA Lisa Montgomery è stata messa a morte, la prima esecuzione di una detenuta federale in 67 anni
— Amnesty Italia (@amnestyitalia) January 13, 2021
«Messa a morte» e nongiustiziata come in molti scrivono, perché la giustizia non prevede l’omicidio, giustizia sarebbe stato l’ergastolo, farle vivere tutta la vita in galera. Nongiustiziare come avveniva nel Far West o secoli fa, quando ancora non si aveva un rispetto per le vite umane. Lisa Montgomery non meritava di vivere una vita serena e spensierata perché aveva non solo ucciso una donna ma aveva anche portato via una madre a una bambina, ma di certo non meritava di morire.
Tuttavia non è neanche corretto giustificareil suo gesto dicendo che aveva vissuto una«vita di abusi e torture». Il patrigno abusava sessualmente di lei e la madre la faceva prostituire per pagare le bollette, quando aveva tre anni assisteva al babysitter che violentava la sorellastra più grande di cinque anni, veniva regolarmente picchiata dal patrigno e la madre, quando ha scoperto che il compagno violentava la figlia, ha dato la colpa a lei.
Il patrigno organizzava delle vere e proprie violenze di gruppo con i suoi amici, urinavano sopra di lei, la madre la costringeva ad avere rapporti con l’idraulico e l’elettricista se avevano bisogno di qualcosa. Veniva minacciata di morte se solo avesse provato a raccontare agli assistenti sociali quello che avveniva nelle mura domestiche. Era bipolare, depressa, psicotica, soffriva di ansia, dissociazione e anche perdite di memoria.
Ma questo non giustifica un omicidio. Sandra Babcock, consulente del team legale di Lisa Montgomery, dice di lei: «Lisa non è la peggiore delle peggiori. E’ la più spezzata di tutte le persone spezzate».Un suo amico d’infanzia, Richard Chaney, invece, ritiene corretta la sua pena di morte. Afferma che molte persone vivono con dei traumi senza uccidere delle persone:
«Non li [le persone con i traumi] andare in giro a uccidere donne incinta tagliando fuori il loro bambino. Io capisco le persone che dicono che la pena di morte è sbagliata, ma fino a che punto si perdona un crimine del genere? Penso che non sempre sia corretto dire “occhio per occhio”, ma penso anche che la comunità abbia sofferto abbastanza e che aiuterebbe mettere un punto alla storia».
Lisa Montgomery sarebbe dovuta essere uccisa il mese scorso, a dicembre, ma due dei suoi avvocati erano risultati positivi al Covid-19 per cui la sua morte è stata posticipata. Ms. Henry, l’avvocatessa di Lisa Montgomery, ha cercato in tutti i modi di evitare la pena di morte alla sua cliente, facendo comprendere al giudice la sua instabilità mentale (anche nei suoi ultimi mesi di vita, diceva diessere incinta e che l’avevano resa sterile).
L’avvocatessa, che non ha lottato solo contro la pena di morte per Lisa Montgomery, ma proprio contro la pena di morte, tanto da definire l’amministrazione con «sconsiderati con disprezzo per la vita umana dei cittadini», ha anche detto:
«Poiché questa amministrazione era così spaventata che il prossimo potrebbe scegliere la vita invece che la morte, hanno messo le vite e la salute dei cittadini americani in grave pericolo. Dobbiamo riconoscere l’esecuzione di Lisa Montgomery per questo che è: l’esercizio vizioso, illegale e inutile del potere autoritario. Non possiamo permettere che accada di nuovo.»
Insieme a Lisa Montgomery, questa settimana saranno giustiziati altri due detenuti: Corey Johnson, giovedì, e Dustin J. Higgs, venerdì. La loro pena di morte potrebbe essere rimandata poiché un giudice federale del Distretto di Columbia ha bloccato le loro esecuzione con un’ingiunzione preliminare. Le loro potrebbero essere le ultime morti a causa dello Stato, poiché il Presidente Joe Biden si è detto contrario alla pena di morte.
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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