Un’altra vittoria per l’Italia, questa volta un po’ inaspettata. Il The Economist ha incoronato il nostro splendido territorio come Paese dell’anno: «non per l’abilità dei suoi calciatori che hanno vinto gli Europei, né per le sue pop star, che hanno vinto l’Eurovision Song Contest. Ma per la sua politica». Dobbiamo quindi ringraziare Mario Draghi, il nostro presidente del Consiglio che viene definito «competente e rispettato a livello internazionale», questo perché «per una volta, un’ampia maggioranza di politici ha seppellito le divergenze per sostenere un programma di profonde riforme mirate a ottenere i fondi a cui l’Italia ha diritto».
Prima di Draghi abbiamo avuto due governi Conte, l’ultimo conclusasi all’inizio di quell’anno. Ricordiamo quei giorni non con tanta gioia, forse perché eravamo in piena pandemia e pensavamo che far cadere un governo non era proprio l’idea migliore per il popolo italiano che stava affrontando l’ennesima ondata di contagi. Ma a Matteo Renzi questo non è importato, e ha comunque fatto cadere il Governo Conte Bis, che poi è stato affidato nelle mani di Mario Draghi, che ha formato il cosiddetto “governo dei migliori“.
Tuttavia, questo governo è formato da nomi già noti, in primis Lamorgese, Guerini o Speranza che erano già protagonisti nel governo precedente, ma anche persone come Marta Cartabia, che affermò che affermò che si «deve differenziare la famiglia da altre forme di convivenza» e che «non permette il matrimonio omosessuale», o Giorgetti che affermò che «Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha almeno 50 anni va su internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito».
Tuttavia, quelli che inizialmente ci diedero più preoccupazioni, oltre ai vari senatori leghisti, sono quelli di Forza Italia, in particolare Mariastella Gelmini che la nostra generazione conosce benissimo perché ci ha rovinato la scuola, ma insieme a lei anche Renato Brunetta e Mara Carfagna. Insomma, ci hanno fatto tornare la santissima trinità della beata ignoranza (nel senso letterale eh, non intendo insultare nessuno). E in pochissimo tempo il governo dei migliori è divenuto il governo della vergogna. Ma a quanto pare non è andata così male, no?
Nell’articolo del The Economist leggiamo che l’Italia è «cambiata con Draghi, un premier competente e rispettato a livello internazionale e non si può negare che sia migliore di un anno fa» e, per questo, «la stabilità del Paese sarebbe in pericolo se Draghi dovesse lasciare il suo posto per diventare presidente della Repubblica». Quindi, secondo il settimanale di informazione politico-economica, l’Italia sarebbe il paese che «è migliorato di più nel 2021». Infatti il premio non è per il Paese «più grande, più ricco o più felice», perché probabilmente quello non lo vinceremmo.
Certo, se c’è una cosa di cui possiamo vantarci, è che «il tasso di vaccinazione contro il Covid in Italia è tra i più alti d’Europa. E dopo un 2020 difficile, la sua economia si sta riprendendo più rapidamente di quelle di Francia o Germania». Ma chissà cosa ne pensano quelle persone che non apprezzavano Giuseppe Conte perché metteva tutte quelle restrizioni, ma che si sono trovate un premier ancora più severo, che ha persino introdotto il super green pass. Vediamo un po’ cosa ne pensa il web!
Italia Paese dell’anno: che ne pensa il web
Praticamente, chiamare i militari per vaccinare e crescita economica rispetto ai vicini, sono il massimo. Diseguaglianze e senza governo eletto dal popolo, sono sottigliezze. https://t.co/8EJ3BPAipj
— Felice Musicco (@musicco63) December 17, 2021
Se l'Italia è il paese dell'anno, gli altri devono essere proprio nella merda eh.#Economist
— Marco Noel (@MarcoNoel19) December 17, 2021
Dopo aver smesso di crogiolarci per il fatto che l'Economist ha incoronato #Draghi possiamo dire che l'editore dell'Economist è controllato da 6 anni dal gruppo Exor controllato dalla famiglia Agnelli ed a cui a capo c'è John Elkann? Giusto per inquadrare meglio "l'incoronamento" https://t.co/bJM5jXtWQp
— 𝐂𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐨 𝐏𝐞𝐫𝐭 (@Compagno_Pert) December 17, 2021
Nello stesso giorno che Repubblica della famiglia Agnelli nasconde la notizia dello #scioperoGenerale contro le politiche del Governo Draghi, The Economist, della famiglia Agnelli, elegge l'Italia paese dell'anno grazie a Draghi.
— Il Serpe loco™ (@sempreciro) December 16, 2021
Questi ci vogliono prendere per il culo.
.@TheEconomist incorona Draghi e l’Italia come Paese dell’anno perché è innegabile che “sia meglio di un anno fa”. Anche all’estero si accorgono che il governo #Draghi fa la differenza. È proprio il caso di dire che #nevalevalapena!
— Maria Elena Boschi (@meb) December 16, 2021
Un anno fa chiedevamo una svolta al Governo.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) December 17, 2021
Fummo accusati di pensare alle poltrone, aggrediti per aver aperto una crisi al buio. Oggi l'Italia è considerata "Il Paese dell'Anno". Nessuno però ammette che allora avevamo ragione. Ma va bene lo stesso, ne valeva comunque la pena
Dopo averci riempito di merda per gli Europei e gli ori olimpici, dopo aver sputtanato Mattarella (reo di non conoscere la Magna Charta), gli ubriaconi in bombetta proclamano l'Italia "Paese dell'anno 2021". Noi, come beoti, ringraziamo commossi e orgogliosi!
— Mister Wolf (@MisterW23625484) December 17, 2021
E mo chi cazzo glielo dice a tutti i nostri giovini che partono per l'estero per avere uno stipendio dignitoso che l'Italia era il paese dell'anno perché c'avemo il vispo affarista?
— Cambiacasacca (@Cambiacasacca) December 17, 2021
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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