Ci sono state diverse persone nelle piazze di Istanbul per il Primo maggio, per manifestare come fanno in Italia e in tutto il mondo. Tuttavia, nella capitale della Turchia la polizia antisommossa ha arrestato 164 persone che cercavano di raggiungere la piazza Taksim per le celebrazioni della giornata.
La piazza è molto importante per i sindacati e per i gruppi politici turchi, in quanto è stato il luogo di un attacco armato che ha portato alla morte di 34 persone nel 1977, oltre che a essere il background delle proteste di massa contro il governo di Gezi Park nel 2013.
In genere l’accesso al centro della città di Istanbul è bloccato dalla polizia e permettono di entrare solo per piccole cerimonie per commemorare il giorno del lavoro. Le forze dell’ordine hanno cercato di impedire ai membri della stampa di fare video degli arrestati e hanno circondato i manifestanti. Nonostante ciò, l’Afp ha mostrato degli scontri con manifestanti bloccati a terra con forza e poi caricati sull’auto.
Un comunicato dell’ufficio del governatore ha fatto sapere dell’arresto di 164 persone per una «manifestazione non autorizzata» e per aver rifiutato di disperdersi nonostante gli avvertimenti della piazza di Istanbul chiusa al traffico e con divieto di cortei. Molte persone hanno invece deciso di manifestare pacificamente in altre zone della città.
«Il nostro tema principale di quest’anno doveva essere il costo della vita», ha detto l capo della Confederazione dei sindacati turchi (Turk-Is), Ergun Atalay, chiedendo i salari minimi e di essere pagati regolarmente a cadenza mensile, criticando anche l’inflazione «annunciata all’inizio di ogni mese. Il tasso di inflazione dovrebbe essere aggiunto ai salari ogni mese».
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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