Il cyberbullismo uccide, dovremmo saperlo ormai, quanto le parole possono essere taglienti, quanto un commento possa arrecare sofferenza, quanto l’odio non sia mai buona cosa. Questo è il caso di Inquisitor Ghost, o meglio della sua tragica storia, la storia di un ragazzo di soli 23 anni che ha compiuto un gesto estremo, parso l’unica soluzione dopo la logorante trappola in cui era caduto.
Inquisitor Ghost aveva solo 23 anni quando si è tolto la vita su TikTok
TikTok dovrebbe essere una piattaforma volta a condividere la propria arte, la proprio conoscenza o anche solo ciò che ci piace fare durante le nostre aggiornate, qualcosa di importante o qualcosa di senza impegno. Questo dovrebbe essere lo scopo di tanti altri social network a cui dovremmo poter accedere liberamente.
Avevamo tempo fa discusso sul bene che i social potessero portare nel mondo, da una frase motivazionale alla condivisioni di storie e modelli d’esempio, eppure il rovescio della medaglia c’è sempre, ed è uno dei peggiori. Il cyberbullismo è una forma di violenza perpetuata da dietro uno schermo, ma rimane sempre una forma di istigazione all’odio che colpisce sempre più utenti iscritti nel mondo virtuale.
Inquisitor Ghost era un ragazzo bolognese di 23 anni con una grande passione che aveva deciso di condividere proprio attraverso TikTok. Era un cosplayer che abbiamo visto spesso agire e recitare nei panni nell’omonimo personaggio del fenomeno mondiale Call Of Duty. Infatti, dopo l’uscita del capitolo della saga “Call Of Duty: Modern Warfare II” la popolarità del personaggio è notevolmente incrementata, rendendo il luogotenente Simon Riley mira di fama anche sui social.
Il ragazzo, quindi, si era mostrato online con la caratteristica maschera e aveva iniziato a costruirsi un suo seguito sulla piattaforma, arrivando ad un totale di quasi 300mila followers sul suo profilo, ora bloccato.
Il tutto è iniziato quando una ragazzina, anche lei inserita nel fandom del sopracitato videogioco, ha deciso di comune accordo con il fidanzato di prendersi gioco del giovane cosplayer: fingendosi maggiorenne (avendo ancora 17 anni), ha scambiato alcuni messaggi con Inquisitor Ghost su un server Discord, rendendo poi pubbliche tutte le loro conversazioni – svelando anche la sua vera età – attraverso un altro utente.
Questa storia ha raggiunto il resto della fanbase, subito pronta a puntare il dito contro il giovane, additandolo come pedofilo. Alle accuse di pedofilia si sono aggiunti gli insulti e le minacce carichi di odio. Questo scenario avrebbe spinto il giovane a commettere il proprio suicidio in diretta live su TikTok: la scena trasmessa è troppo scura per distinguere nitidamente l’atto, ma tutto è diventato più chiaro una volta che i soccorsi sono giunti sul posto. Nulla è servito a salvare la vita del ragazzo, trovato dal padre quando era ormai troppo tardi.
È stata recuperata anche una lettera indirizzata a quest’ultimo, poche parole e la richiesta di prendersi cura del suo gatto.
Non citerò alcun nome reale, né quello di Inquisitor Ghost né quello risalente ai due profili della ragazzina e del suo fidanzato responsabili di questa tragedia, pur presentati già dalle testate giornalistiche che hanno trattato la vicenda, e dal padre del medesimo ragazzo, con tanto di foto di tutti i coinvolti.
Proprio quest’ultimo lancia un appello: “Era un ragazzo splendido. Aveva un’anima d’oro. Era un artista e tutto quello che faceva sui social era per migliorare un po’ anche la vita degli altri”.
“È vero, andava ogni due settimane da uno psicoterapeuta, ma questo non vuol dire che avesse dei problemi. E invece lo hanno dipinto come una persona fragile, malata: così non era. Era un ragazzo pieno di vita, allegro con una grande delicatezza d’animo. Il fango che gli hanno buttato addosso lo ha distrutto. Stava male per quelle accuse infamanti completamente inventate da questa coppia di ragazzi turchi. Aveva anche chiuso i suoi profili social, anche quello da tatuatore, per evitare conseguenze a quelle bugie. Con il passare dei giorni sembrava che stesse superando quell’angoscia. E invece dentro ancora lo logorava“.
Il problema risiede nel dimenticarsi sempre di ascoltare l’altra voce della storia, preferendo rovinare l’immagine di qualcuno che potrebbe essere innocente. Il cyberbullismo può portare a gravi conseguenze, non si può e non si deve continuare a scherzare con la vita degli altri.
Giulia, Giu per chiunque. 20 anni. Studentessa di lettere e fonte di stress a tempo pieno. Mi diletto nello scrivere di ogni (ma soprattutto di F1) e amo imparare. Instagram: @ xoxgiu