Polonia: la destra del PiS non ha più la maggioranza

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È successo qualcosa di straordinario: il partito populista PiS non ha più la maggioranza politica nonostante continui a essere il primo partito in Polonia. Questo è dovuto al fatto che, sebbene abbia raggiunto il 36,6% dei voti, la coalizione centrista guidata da Donald Tusk ha ottenuto insieme agli altri due principali partiti di opposizione la maggioranza dei seggi nel parlamento composto da 460 membri. Tra l’altro, secondo l’exit poll, l’affluenza alle urne è stata del 72,9%, un numero che non si vedeva da decenni e che in Italia possiamo solo sognare. Intanto, comunque, per il PiS è una sconfitta clamorosa, dopo un governo che dura dal 2015.

Ieri, 15 ottobre, la Polonia ha votato per votare il nuovo parlamento. Da ormai otto anni il PiS governa con il supporto di alcuni partiti populisti minori, ma per la prima volta ha trovato una coalizione centrista, guidata da Donald Tusk, ex primo ministro polacco ed ex presidente del Consiglio europeo, che è stata pronta a opporsi e a capace di mandare a casa gli omofobi bigotti che hanno creato LGBT-Free Zones e hanno ucciso fin troppe donne.

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Due settimane fa Donald Tusk è sceso in piazza con migliaia di persone, in una manifestazione che è stata descritta come «una delle più grandi degli ultimi anni in Europa. Sarà uno dei più grandi eventi della politica polacca dalla riconquista dell’indipendenza». «Tutti quelli che vogliono una Polonia migliore si presenteranno. Qualcuno dirà che è uno slogan, ma tutti coloro che hanno la Polonia nel cuore dovrebbero voler dimostrare che ci credono e che ne hanno la forza», ha detto Donald Tusk durante un’intervista con l’emittente polacco TVN.

Tra l’altro, Dariusz Stola, storico dell’Istituto di studi politici dell’Accademia polacca delle scienze, aveva denunciato alla CNN che «(il partito al governo) è sempre più ostile all’UE e ha rapporti sempre più cattivi con quasi tutti i suoi vicini, in particolare con la Germania». «La Polonia è un attore importante in Europa; confina con l’Ucraina, ha un importante esercito di terra, notevoli spese militari ed è il fulcro chiave per sostenere l’UcrainaCiò che accadrà in Polonia avrà conseguenze importanti per tutta l’Europa nei prossimi anni». Ma sembra che, almeno per una volta, la destra ha perso.

Il PiS sta perdendo: la Polonia è (quasi) libera

«La Polonia ha vinto, la democrazia ha vinto», ha detto Tusk, 66 anni, davanti a una grande folla di sostenitori in quella che sembrava una manifestazione per la vittoria a Varsavia. «Questa è la fine dei tempi brutti, questa è la fine del governo PiS», ha aggiunto. I sostenitori sono apparsi sbalorditi e i funzionari elettorali hanno affermato in seguito che l’affluenza alle urne è stata probabilmente del 72,9%, la più alta dalla caduta del comunismo nel 1989. Chiaramente un risultato che dimostra quanto la Polonia avesse voglia, e bisogno, di cambiare.

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L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa – che monitora le elezioni per verificare che siano libere e corrette – ha affermato che i candidati alle elezioni hanno potuto fare campagna elettorale liberamente – ma la copertura parziale da parte dei media statali e l’uso improprio dei fondi pubblici hanno dato un ” chiaro vantaggio” al governo PiS. In una nota leggiamo che «abbiamo notato l’erosione dei controlli e degli equilibri per ottenere un ulteriore controllo sulle istituzioni statali da parte del partito al governo, compresi i tribunali e i media pubblici».

Le urne si sono chiuse domenica alle 21:00 ora locale, ma c’erano ancora code di elettori segnalate fino a tarda notte a Varsavia e Cracovia, e fino alle prime ore del mattino a Wroclaw. Secondo Ipsos, la maggioranza dei votanti erano giovani fra i 18 e i 29 anni. Secondo il sondaggio successivo, il PiS ha raggiunto circa 198 seggi nel Sejm o parlamento da 460 seggi, e non sarebbe riuscito a raggiungere i 231 necessari per ottenere la maggioranza. Kaczynski ha dipinto il suo rivale come un burattino di Berlino e Bruxelles e ha promesso di mantenere le forti politiche anti-immigrazione del suo partito.

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Il leader della Coalizione Civica Donald Tusk ha descritto il voto come il voto più importante della Polonia dalla caduta del comunismo e vitale per il suo futuro nell’Unione Europea, promettendo anche di migliorare le relazioni con l’UE e sbloccare 36 miliardi di euro (30 miliardi di sterline) di fondi UE per la ripresa dalla pandemia Covid congelati di seguito sulle riforme giudiziarie del PiS che hanno portato a dotare i tribunali superiori di giudici solidali con il partito al governo.

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