Stephen King, il re dell’orrore – Una Tazza D’horror #34

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Stephen King, 76 anni da poco compiuti, ci delizia dal 1974 con alcune delle pietre miliari della letteratura fantastica, ma in particolare con il mondo dell’orrore. In questo speciale della nostra rubrica “Una Tazza D’horror” andremo ad indagare la storia della sua vita e ciò che ha reso tali i suoi capolavori.

Stephen King, il re dell’orrore

Classe 1947, Stephen Edwin King nasce il 21 settembre a Portland, nel Maine (in cui ambienterà la maggior parte dei suoi racconti). Sarà il padre, tassello fondamentale della sua carriera, a cambiare nome in Donald Edwin King, prima di sparire per sempre dalla sua vita: nel 1949, dopo una lite, non rincasò mai dalla sua abitudinaria passeggiata. Stephen e suo fratello adottivo rimasero sulle spalle della signora Nellie Ruth Pillsbury King, la quale riuscì a garantirli una degna istruzione e sempre un pasto caldo in tavola.

La vita del piccolo scrittore venne segnata in tenera età anche dalla morte di un amico – quando entrambi avevano solo 4 anni – che cadde sulle rotaie di un treno e rimase travolto davanti agli occhi di Stephen, che rimosse completamente il trauma dell’accaduto.

I primi tentativi di scrittura si legano all’abbandono della scuola elementare per motivi di salute: iniziò a leggere le opere di Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft, divertendosi poi a ricopiare interi fumetti a cui aggiungeva sue note personali. Il suo primo racconto non venne mai pubblicato.

Scrisse anche per il giornale del fratello, ma circolava soltanto tra amici e vicini di casa. Nel frattempo, però, l’amore per la letteratura e i film horror era già sbocciato: si dedicherà in special modo alla trasposizione delle scene di questi con carta e inchiostro. Diede vita anche all’idea di trasformare il giornalino scolastico in uno umoristico, dove ad essere presi di mira erano i professori della Lisbon Falls High School. Il progetto gli valse una punizione, ma anche la sua prima chiamata da un giornale vero e proprio.

Fonte: Vanity Fair

La vita universitaria si divide tra il lavoro e altre esperienze di scrittura. Vende per la prima volta un racconto a 35 dollari ad una rivista professionale, mentre gli altri romanzi non saranno mai pubblicati. In questo periodo conosce anche Tabitha Jane Spruce, la donna che diventerà sua moglie nel 1971.

Una volta laureato non riuscirà subito ad esercitare la professione di insegnante, e la gioia della nascita dei due figli sarà attenuata da problemi economici e dall’alcolismo. Lo scrittore ha infatti dichiarato che a causa dell’abuso di droghe e alcol ricorda a malapena di aver scritto “Cujo, pubblicato nel 1981.

Il successo però è dietro le porte: nel 1974, Stephen King pubblica il romanzo “Carrie, acquistato dalla casa editrice Doubleday per soli 2.500 dollari. Superato il traguardo del milione di copie vendute e realizzata la trasposizione cinematografica dell’opera, Stephen lasciò la cattedra di professore per inseguire il sogno di scrittore. “Le notti di Salem” saranno pubblicate nel 1975, seguite da “Shining” nel 1977, e otterranno ancora più notorietà.

Gli anni ’80 e ’90 saranno segnati da una vasta opera di pubblicazione: da “L’Ombra dello Scorpione” alla saga della “Torre Nera“, da “Misery non deve morire” a “Il gioco di Gerald“, con le rispettive trasposizione sul grande schermo più o meno recenti. Nel 1996 esce “Il miglio verde“, nella prima versione a puntate e poi in un unico volume, che gli varrà il suo quarto premio Bram Stoker.

Fonte: The Independent

Nel 1999 si dedica alla stesura di “On Writing: Autobiografia di un mestiere“, che dovrà interrompere a causa di un incidente: un uomo già accusato di un quantitativo notevole di incidenti alla guida, travolgerà Stephen con il suo minivan. Non riprenderà il suo lavoro di scrittura fino allo scoccare del 2000, dopo sette operazioni chirurgiche e un lungo periodo di convalescenza per guarire da una prognosi devastante: polmone destro lacerato, gamba destra fratturata in più punti, compreso ginocchio e anca, fratture multiple della colonna vertebrale, fratture di quattro coste e lacerazione del cuoio capelluto.

Il nuovo secolo porterà con sé la firma di un contratto di collaborazione con la Marvel Comics, la pubblicazione di “Doctor Sleep” e altre opere di successo, e la stesura del romanzo “Sleeping Beauties” assieme al figlio Owen. Recente è il romanzo “Holly“, reperibile in libreria già dal 5 settembre.

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Fonte: La Repubblica

La vita di Stephen King ha influenzato tutta la sua carriera, così come quest’ultima ha modificato parecchi aspetti della sua quotidianità: il rapporto turbolento che interessa genitore e figlio nei suoi romanzi ricalca l’immagine del padre scomparso, mentre non c’è notte di sonno accompagnata da una lampada accesa per scongiurare che i mostri delle sue storie vengano a fargli visita nascosti dal buio delle tenebre. Inoltre, pur essendo un appassionato di tecnologia e informatica – gestisce da sé il suo sito online – non ama quell’aggeggio infernale che è il cellulare.

Maestro dell’horror e scrittore di fama internazionale, Stephen King ha saputo inventare storie e mondi spaventosi, dando però modo ai suoi lettori di riflettere se siano davvero quelli i mostri di cui dovremmo avere paura, e non quelli che abitano vicino a noi.

Uno dei miei compiti in quanto scrittore è quello di assalire le vostre emozioni e forse di aggredirvi – e per far questo uso tutti gli strumenti disponibili. Forse sarà per spaventarvi a morte, ma potrebbe anche essere per prendervi in modo più subdolo, per farvi sentire tristi. Riuscire a farvi sentire tristi è positivo. Riuscire a farvi ridere è positivo. Farvi urlare, ridere, piangere, non mi importa, ma coinvolgervi, farvi fare qualcosa di più che mettere il libro nello scaffale dicendo: “Ne ho finito un altro”, senza nessuna reazione. Questa è una cosa che odio. Voglio che sappiate che io c’ero”.

Stephen King

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