E dopo aver visto quali sono le zuppe più popolari in Polonia, oggi riprendiamo a masticare un po’ di grammatica, parlando del comparativo e del superlativo in polacco (il superlativo nella prossima lezione), argomento che avevamo già accennato quando abbiamo parlato degli aggettivi, ma che adesso vedremo in maniera un po’ più completa. Prima di ciò, rivedremo come abbiamo spiegato l’aggettivo nelle sue varie categorie!
Voglio ricordarvi, prima di cominciare con questalezione, che questa rubrica è arrivata al suo 77esimo capitolo (pensate un po’, è stata la nostra prima rubrica!). Sebbene ci siano alcune eccezioni con dei termini legati a festività o eventi d’attualità, la maggior parte degli articoli parla proprio di grammatica, partendo con il primo, dove ci siamo approcciati alla lingua con l’alfabeto e i digrammi, ma poi abbiamo continuato con le declinazione, le coniugazioni e tanto altro ancora!
Ai tempi utilizzavo il libro “Impariamo il polacco, manuale per principianti” di Bartnicka Barbara della casa editrice Wiedza Powszechna, mentre adesso sto usufruendo di diversi libri. Per le lezioni di grammatica continuerò con il Basic Polish: A Grammar and Workbook di Dana Bielec. Come vi ho detto la scorsa volta, sto molto apprezzando questo libro, sebbene sia in lingua inglese, poiché alla fine di ogni capitolo ci sono anche degli esercizi. Per oggi, invece, utilizzerò un altro libro, un po’ simpatico, ovvero “Polish for Dummies” di Daria Gabryanczyk.
Gli aggettivi in polacco
In polacco, l’aggettivo ha tre distinte desinenze per i tre diversi generi (maschile, femminile e neutro). Un esempio è il terminedobry, che vuol dire “buono”:
- maschile:dobry
- femminile:dobra
- neutro:dobre
Ma anche l’aggettivo “ultimo” è un buon esempio per capire le tre desinenze dell’aggettivo in polacco:
- maschile:ostatni
- femminile:ostatnia
- neutro:ostatnie
Quindi possiamo notare che il maschile può essere sia con lay(che ricordiamo in polacco è come la nostrah) che con la i, mentre il femminile e il neutro finiscono sempre con laae con lae.Questo ovviamente per quanto concerne il primo caso, ovvero il nominativo.
Gli aggettivi comparativi
In polacco, proprio come in inglese, ci sono tre gradi di confronto aggettivale: positivo, comparativo e superlativo: per esempio, młody, młodszy e najmłodszy (giovane, più giovane di e il più giovane). Per formare il grado comparativo di una parola, si inserisce il suffiso – Sz- tra il gambo (la parte principale di una parola) e la fine aggettivale (-y/-i per maschile, -a per femminile, -e per neutro):
- Nowy diventa nowszy (nuovo, più recente)
- gruba diventa grubsza (grasso/denso, più grasso/più spesso)
- bogate diventa bogatsze (ricco, più ricco)
Tutti i seguenti esempi presentano solo la forma maschile, tuttavia la forma femminile e il neutro seguono esattamente lo stesso modello. Quando la radice termina con due consonanti, si usa il suffisso-iejsz, che è più lungo e rompe il cluster di consonanti e aiuta a pronunciarlo:
- ładny diventa più ładniejszy (carino, più bello)
- trudny diventa più trudniejszy (difficile, più difficile)
- smutny diventa più smutnieijszy (triste, più triste)
Gli aggettivi con la radice che termina in -k-, -ek- o -ok- perdono il suffisso prima di aggiungere il comparativo -Sz-:
- Krótki diventa krótszy (breve, più breve)
- szeroki diventa szerszy (largo, più largo)
È possibile anche riscontrare alcune irregolarità all’interno delle radici, chiamate alternanze e queste sono le più comuni:
- miły diventa milszy (ł diviene l) (bello, più bello)
- Drogi diventa droższy (g diviene ż)n(costoso, più costoso)
- Tani diventa tańszy (n diviene a ń) (economico, più economico)
- Niski diventa niższy (s diviene ż) (breve, più breve)
Per molti aggettivi, è necessario utilizzare bardziej (più) o mniej (meno) per formare il comparativo:
- zajęty, bardziej zajęty (occupato, occupato) – letteralmente: più occupato
- interesujący, mniej interesujący (interessante, meno interessante).
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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