Harry Potter: anche Harry Melling contro le idee transfobiche di J.K. Rowling

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Anche Harry Melling, volto di Dudley Dursley nella saga di Harry Potter, si è schierato contro le idee transfobiche di J.K. Rowling, come hanno fatto anche i colleghi Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint, che, al contrario della scrittrice, non si definiscono femministi per poi continuamente discriminare le donne trans, non considerandole alla pari delle donne cisgender. «Le donne transgender sono donne e gli uomini transgender sono uomini», ha detto l’attore.

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A essere onesti, della mamma di Harry Potter e della sua ideologia transfobica abbiamo parlato innumerevoli volte, questo perché fa sempre parlare di sé in qualche modo, e purtroppo raramente in modo positivo. Più che altro, se c’è una cosa che ci rammarica molto, è che il 2022 non è un anno semplice per le persone transgender. Con le leggi negli USA, con la Polonia e l’Ungheria che fanno finta che non esistano, con l’Inghilterra che si dice LGBT safe, ma poi ritiene plausibile non includere dal divieto di terapie di conversione anche le persone trans. Con le persone trans che avranno difficoltà a votare alle elezioni in Italia…

E J.K. Rowling sicuramente non contribuisce a far cambiar questa situazione. Qualche mese fa si è persino beccata una risposta da Wonder Woman, ovvero da Lynda Carter, che ha risposto alla sua provocazione in cui condivideva un articolo in cui si leggeva che la polizia scozzese «registrerà gli stupri commessi da criminali con genitali maschili come commessi da una donna se l’aggressore “si identifica come una donna». La Rowling, condividendo quell’articolo, aveva citato il capolavoro di George Orwell, 1984, scrivendo: «La Guerra è Pace. La Libertà è Schiavitù. L’Ignoranza è Forza. L’Individuo munito di pene che ti ha violentata è una donna».

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Lynda Carter, che non si è diretta alla Rowling ma il tempismo parla chiaro, scrisse un tweet: «Non devi essere trans* per capire l’importanza di rispettare le persone transessuali e affermare la loro identitàLa vita è solo troppo breve. Non posso immaginare quale sia il senso di usare la propria fama per screditare gli altri». Dopo questa polemica, si è parlato nuovamente di J.K. Rowling e della sua posizione contro le persone transgender per un intervento di Emma Watson, che ha semplicemente sottolineato di rappresentare tutte le streghe“. E adesso, dopo loro, anche Harry Melling si schiera dalla parte opposta della Rowling.

Harry Melling è dalla parte delle persone trans

Molte persone del cast di Harry Potter si sono schierate contro J.K. Rowling, i tre protagonisti, ad esempio, ma non tutti hanno deciso di essere dalla parte dei diritti delle persone trans. Altri come Helena Bonham Carter, che interpreta Bellatrix nella serie di film, ha detto in un’intervista con il Times che la scrittrice è perseguitata. «Tutto, intendo il giudizio delle persone, è stato portato letteralmente all’estremo. Ha il diritto di avere un’opinione, specie se ha sofferto per via di un abuso». Tuttavia, condividere odio transfobico come fa la Rowling, non è un’opinione. L’odio non è mai un’opinione.

Tra l’altro, basta pensare che dalla parte della Rownling ci sono Vladimir Putin ed Eugenia Roccella, di certo non le persone più aperte di mente dei tempi che stiamo vivendo. Uno ha reso illegale qualsiasi contenuto LGBT, e dalla sua parte ha persone che giustificano la guerra in Ucraina con l’omosessualità; l’altra ritiene che esista solo un tipo di amore, e non è quello omosessuale. Chiaramente, queste due idee sono persino più estremiste di quelle della Rowling, ma di certo non la rendono migliore.

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Per fortuna, comunque, altri sono dalla parte dei diritti umani. Harry Melling, ad esempi, ha detto: «Posso parlare solo per me stesso, e quello che sento è molto semplice, ovvero che le donne transgender sono donne e gli uomini transgender sono uomini. Ogni singola persona ha il diritto di scegliere chi sia e di identificarsi come ciò che è più fedele a se stessa. Non voglio unirmi al dibattito e puntare il dito gridando ‘Esatto, è sbagliato’, perché non credo di essere il portavoce adatto per trattare simile argomento. Ma credo che ognuno abbia il diritto di scegliere».

Anche Daniel Radcliff parlò a favore delle persone trans, portando anche dei dati: «secondo The Trevor Project, il 78% dei giovani transgender e non binari ha riferito di essere oggetto di discriminazione a causa della propria identità di genere. È chiaro che dobbiamo fare di più per supportare le persone transgender e non binarie, non invalidare le loro identità e non causare ulteriori danni». Insomma, il cast sembra essere diviso fra giovani e adulti, fra chi ha una mentalità più aperta e chi invece no.

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