Good Omens e tutti i parallelismi con Supernatural

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Dopo i plateali riferimenti al Doctor Who, torniamo in un campo ancora più famigliare con tutti i parallelismi che il capolavoro di Good Omens ha da spartire con la serie tv Supernatural, tra demoni, angeli e macchine storiche!

ATTENZIONE! Questo articolo potrebbe contenere spoiler.

Good Omens e tutti i parallelismi con Supernatural

Le origini: com’è nata Supernatural?

A sciogliere ogni dubbio è stato proprio Neil Gaiman, autore assieme a Terry Pratchett del libro da cui trae vita l’omonima serie tv, ma conosciuto in Italia come “Buona Apocalisse a Tutti!“. Infatti, Gaiman avrebbe confermato che Erik Kripke, creatore di Supernatural, si sarebbe ispirato al libro del ’90 per la sua serie.

Entrambi tessono le loro vicende in quella che più che religione diventa proprio mitologia cristiana, sotto gli occhi indignati di tanti estremisti. Non a caso, nel 2019, un gruppo di ferventi credenti avrebbero indetto una petizione per portare Prime Video a cancellare la primissima stagione di Good Omens. Ora, chiedono che Crowley e Aziraphale rimangano solo buoni amici.

Gli stessi personaggi si ripresentano in panni diversi – ma anche simili – in entrambe le serie tv, orbitando nel genere fantastico (più orrorifico in Supernatural e più sarcastico in Good Omens) e in una rilettura ironica – ma coerente con il testo originale – delle Sacre Scritture.

Crowley e Dean Winchester

Crowley, angelo caduto e serpente tentatore del Giardino dell’Eden, si caratterizza non solo per la fulva chioma (nella serie) e gli occhi gialli, ma anche per la sua passione sconsiderata per i motori e per la musica. Passioni che condivide con uno dei protagonisti di Supernatural, Dean Winchester.

La bimba di Crowley era in origine una Bentley del 1926, perchè Gaiman non aveva idea di che aspetto avesse quello specifico modello, diventando così una Bentley 3½ Litre del ’33 sullo schermo (molto più in linea con quello che aveva immaginato).

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Fonte: Animation Magazine

Dean, invece, è innamorato perso della sua Chevrolet Impala del ’67, e non è il solo vista l’impennata di acquisti che la casa automobilistica ha riscontrato con il boom di ascolti della serie tv statunitense. Addirittura, una volta terminate le riprese dell’ultima stagione, l’attore Jensen Ackles (Dean Winchester) si è concesso lo sfizio di portarsene una a casa direttamente dal set.

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Fonte: Webmotors

Per quanto riguarda i loro gusti musicali, beh, la playlist di Crowley viaggia tra Queen e The Hozier, mentre Dean si affida agli AC/DC e ai Metallica, non disdegnano neanche lui i grandi artisti del classic rock.

Aziraphale e Castiel

Entrambi angeli, ma entrambi troppo buoni e puri di cuore per il Paradiso. Castiel alla fine l’ha capito, e ha preferito unirsi alla squadra dei Winchester, però è anche vero che ha avuto un numero considerevole in più – ma non di secoli coff – di episodi per arrivare a tale considerazione. Aziraphale invece ancora ci crede, e ha così rinunciato (per il momento) alla sua vita sulla Terra e alle scorribande assieme a Crowley per provare a sistemare il Piano di sopra.

Fonte: Chris Raphael

Ambedue, però, amano gli umani, e hanno imparato anche ad amare ciò che li rende tali: un vecchio libro o un buon film, dell’ottimo cibo o un sorso di birra, persino lo stesso sentimento d’amore cambia fattezze una volta sperimentata l’esperienza umana.

Una differenza sostanziale tra i due ruoli appare se messi in relazioni con le loro controparti: se nel finale dell’ultima stagione di Supernatural è Castiel a confessare i suoi sentimenti a Dean per la prima volta, prima di porgergli l’ultimo saluto, in Good Omens le posizioni sono rovesciate e il grande passo è lo stesso Crowley a compierlo (nella speranza che la terza stagione ci riservi sorprese un poco più piacevoli).

Ma lo stile in fatto di moda pare proprio unirli: immancabile il trench dai toni crema o beige, sembra che non desiderino cambiare neanche un misero dettaglio della loro immagine a meno che non lo richiedano le circostanze.

Fonte: Peakpx

Paradiso, Inferno (e Purgatorio)

In entrambi gli universi il Paradiso sembra avere il medesimo aspetto: bianco, spoglio, minimalistico e organizzato in modo quasi maniacale. In Supernatural gli umani che dopo aver trovato la morte hanno anche guadagnato un posto nel Regno dei Cieli trascorrono la loro nuova vita in completa serenità, in una piccola realtà costruita appositamente per loro, e il tutto avviene dietro una serie infinita di porte.

Gli angeli che vi lavorano, eh, non differiscono più di tanto da quelli di Good Omens, ma l’incompetenza mostrata in quest’ultima serie lascia spazio a molta più cattiveria e furbizia nel mondo di Supernatural – in una gerarchia tra Arcangeli nettamente differente – tant’è che l’ago della bilancia tende sempre a voler premiare l’Inferno.

Se in Good Omens l’Inferno appare come un disgustoso incubo del quale le parti più maligne vengono censurate, in Supernatural ci sono tantissime azioni contrastanti: chi governa è per la maggior parte del tempo Crowley, nome che Kripke potrebbe proprio aver ripreso dal personaggio di Gaiman e Pratchett, che trae ispirazione a sua volta dal noto occultista Aleister Crowley. Ma il Crowley di Supernatural è proprio uno dei principali motivi per cui si tende a prendere in simpatia il mondo demoniaco.

Qui, inoltre, Lucifero si ritaglia uno spazio tutto suo, mentre in Good Omens la sua presenza è significativa solo ai fini della trama (come Satana esclusivamente, in quanto Gaiman ha confermato che “Lucifero” sarebbe piuttosto un deadname dei suoi tempi da angelo).

E l’Anticristo? In entrambe le serie tv compare questa figura, e Kripke ha confermato di aver tratto spunto dal personaggio di Adam in “Buona Apocalisse a Tutti!“.

In Supernatural troviamo anche il Purgatorio, il quale occupa uno ruolo considerevole all’interno della storia.

Stagione tranquilla e romantica

Sicuramente non i primi termini che mi verrebbero in mente per descrive la seconda stagione di Good Omens, ma così l’ha definita lo stesso Gaiman. Neanche Supernatural ha mai avuto una stagione dalle caratteristiche sopracitate, e di stagioni ne ha avute ben 15.

Abituati a spettri, mutaforma e vampiri, in Good Omens ritroviamo qualche strega, un cane infernale e i Cavalieri dell’Apocalisse. In Supernatural ritroviamo sempre la scongiura della fine del mondo e la bellezza di essere umani. In entrambi la lotta tra le forze del Bene, quelle del Male e la fazione di un “noi, a cui i Winchester hanno sempre creduto, e per la nostalgia della quale Crowley e Aziraphale avranno modo di incontrarsi ancora una volta nella terza stagione, Prime Video – e Neil Gaiman – permettendo.

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Fonte: X

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