Tentato femminicidio a Torino: grave la studentessa

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Ha 21 anni, è una studentessa di Lingue presso l’Università ed è originaria dell’isola di Lesbo, della bella Grecia dove vive ancora sua nonna. Si chiama Georgia Kaltsouni ed è stata una, per fortuna quasi, vittima di femminicidio. Il suo ex, dopo tante minacce e un tentativo di avvelenamento non andato a buon fine, l’ha accoltellata per strada, davanti agli occhi terrorizzati dei passanti.

Su Instagram, nei messaggi privati, le aveva scritto chiaro e tondo di volerla uccidere. Aveva contattato l’ex fidanzato e la nonna di Georgia Kaltsouni per riversare anche su di loro il suo odio verso l’ormai ex fidanzata che, nonostante tutto, non voleva denunciarlo e continuava ad accettare di incontrarlo solo per proteggere la sua famiglia. Per fortuna, però, Georgia Kaltsouni è riuscita a salvarsi.

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Fonte: twitter

Le minacce e l’avvelenamento

I due erano stati insieme per pochi mesi, a metter fine alla loro storia era stata Georgia Kaltsouni e lui, psicopatico, si è fatto mangiare dalla rabbia, cominciando a riversare il proprio odio verso la giovane studentessa in messaggi privati su Instagram, così tanto che lei ha cominciato ad aver paura di lui. Infatti, lei continuava a non bloccarlo, a incontrarlo, a non denunciarlo, perché aveva paura che la sua rabbia potesse ritorcersi contro la sua famiglia.

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Fonte: freepik

Lui è Jetmir Kurtsmajlaj, un 27enne originario dell’Albania, ex studente del Politecnico di Torino e ora disoccupato. Aveva già provato a uccidere la ragazza nelle scorse settimane, in particolare il 16 febbraio, quando, dopo che Georgia Kaltsouni lo aveva raggiunto a casa sua, aveva tentato di iniettarle del veleno con una siringa. Lei era riuscita a fuggire e aveva chiamato la polizia, ma ha comunque deciso di non denunciare nonostante le parole degli agenti. La sorella racconta che «il giorno dopo avrebbe dovuto farlo. Ha cambiato idea».

Georgia Kaltsouni sperava che l’ex fidanzato si sarebbe calmato, che avrebbe lasciato perdere, che si sarebbe stancato e sarebbe andato avanti con la sua vita. Ma il suo «Ti uccido» risuona ancora nell’aria, quando qualche giorno fa lui ha scatenato tutta la sua ira mentre si trovavano in pubblico, a Largo Marconi. Non gli è importato delle persone che li guardavano, lui voleva solo ucciderla.

Il tentato omicidio di Georgia Kaltsouni

Si trovavano in Largo Marconi, si erano incontrati intorno alle 17 di domenica. Erano circondati da passanti, altri erano affacciati alla finestra, quando il 27enne ha scaraventato  Georgia Kaltsouni per terra, colpendola prima con calci e pugni e poi con il coltello, trafiggendola in profondità nell’addome e sul collo. Pensando di averla uccisa, lui è scappato, lavandosi le mani nella fontana.

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Fonte: freepik

Tuttavia, anche grazie al tempestivo intervento dei soccorritori che l’hanno trasportata al Molinette, la studentessa è stata operata d’urgenza per 6 ore. Al momento le sue condizioni sono gravi, ma è ancora in vita. La sorella, a La Stampa, racconta che «mi ha scritto che era con lui, comunicandomi la sua posizione. Poi verso le 17 mi ha scritto di nuovo, informandomi che andava tutto bene e che mi avrebbe chiamata dopo. A tarda sera mi hanno cercato i carabinieri a casa, informandomi che lei era grave in ospedale».

Racconta anche che lei non ha mai conosciuto l’ex fidanzato e che non sapesse di come i due si fossero conosciuti. Però sa che «era diventato pericoloso. Terribilmente pericoloso. L’ha minacciata su Instagram. Le ha scritto che l’avrebbe ferita e uccisa. Ha rintracciato il suo ex fidanzato a casa e nostra nonna in Grecia. Ha raccontato loro tante malignità. Le avevo detto di denunciarlo, perché uno così non può restare libero. Sembrava si fosse convinta, ma poi non l’ha fatto».

I testimoni invece raccontano della ragazza a terra e di un «giovane alto e biondo a cavalcioni sopra di lei che la prendeva a calci e pugni». Una donna ha raccontato ai carabinieri di aver visto il 27enne colpire Georgia Kaltsouni con molta ferocia, mentre un altro dice di aver notato il coltello nella mano destra mentre la feriva vicino al collo. Lui è stato bloccato dai militari in corso Marconi, a pochi metri dal luogo in cui la ragazza rischiava di perdere la vita.

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