Ginny e Georgia: recensione della seconda stagione

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Prima domanda: è possibile shippare un singolo personaggio con tre diverse persone? Perché è letteralmente quello che mi è successo nel corso della seconda stagione di Ginny e Georgia, serie tv Netflix che ha come protagonista una madre un po’ fuori dal comune ma disposta a fare di tutto per i propri figli e una figlia adolescente che vorrebbe semplicemente essere normale. In questo articolo saranno presenti spoiler della seconda stagione, per cui se ancora non avete avuto modo di vederla, fermatevi qui!

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Ginny e Georgia

In ogni caso, prima diamo qualche informazione generale sulla serie. Nella prima stagione conosciamo Ginny Miller, una quindicenne che vive con la madre trentenne e il fratello Austin in una città del Massachusetts, dove la madre ha deciso di trasferirsi per dare a loro una vita migliore. Tutto sembra abbastanza ordinario, ma sin da subito entriamo in un passato misterioso e oscuro di Georgia, che per proteggere i suoi figli ha fatto davvero di tutto. Tuttavia, i suoi figli sono in grado di comprenderla?

Il cast vede Brianne Howey e Antonia Gentry nei panni di Georgia e Ginny Miller, mentre il fratellino minore è interpretato da Diesel La Torraca, giovanissimo attore. Altri personaggi importanti sono Ellen Baker, Marcus Baker, Maxine Baker, Paul Randolph e Joe, interpretati rispettivamente da Jennifer Robertson, Felix Mallard, Sara Waisglass, Scott Porter e Raymond Ablack. Altri personaggi importanti soprattutto nella seconda stagione sono Zion Miller (Nathan Mitchell), Gabriel Cordova (Alex Mallari Jr) e Gil Timmins (Aaron Ashmore).

La prima stagione si è conclusa con Ginny che è scappata da casa insieme al fratellino Austin per andare a vivere da suo padre, che è anche all’oscuro del perché i due abbiano abbandonato la madre. Ed è proprio da qui che si apre la seconda stagione, che abbiamo letteralmente divorato e che abbandona completamente quell’iniziale leggerezza da teen drama che avevamo apprezzato nella prima serie. D’altronde, cresce Ginny e cresce anche Ginny e Georgia.

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Cosa pensiamo della seconda stagione di Ginny e Georgia

Il rapporto madre figlia

Al centro della vicenda c’è sempre il rapporto fra Ginny e Georgia, forse una delle poche cose in comune che ci sono con la prima stagione e che è una sorta di continuità. La madre continua a far di tutto per dare sostegno e sicurezza alla figlia, che tuttavia non l’accetta, non la comprende e soprattutto arriva anche a temerla in quanto ha scoperto quel che ha fatto al suo marito precedente, tanto da andare a vivere con il padre.

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Ginny e Georgia

I primi episodi infatti vertono tutto su questo e sarà solo quando Ginny si apre completamente con la madre e viceversa che la situazione migliora e arriva persino a comprendere Georgia, persino per gli omicidi. In mezzo a questo drama c’è anche il rapporto con le altre amiche, che è andato distrutto sempre a causa dell’amore e della gelosia. L’ancora di salvezza di Ginny è solo Marcus, che la fa sorridere e le sta vicino in tutto. Per quanto riguarda Georgia, è decisa a sposare il sindaco, ma non con pochi problemi in quanto lei non piace alla sua famiglia che la vede inadatta al figlio perfetto.

È anche una stagione di crescita per Ginny, forse la vera protagonista di questa stagione (e vedremo anche il perché), che passa da essere il pulcino indifeso con una madre tigre a una leonessa che non sta più in silenzio davanti alla madre. Insomma, la solita fase di ribellione adolescenziale tuttavia con una madre che sai aver ucciso qualcuno. A proposito di ciò, non vediamo mai Georgia come un villain, più che altro perché viene sempre sottolineato tramite i flashback che ha fatto tutto quello che ha fatto solo per proteggere i suoi figli. Insomma: il fine che giustifica i mezzi.

La salute mentale

Tema fondamentale e che regge tutta la stagione è quello della salute mentale. Lo vediamo prima con Ginny che si autolesiona bruciandosi la pelle con un accendino, e poi con Marcus che soffre di depressione. La prima riesce a confidarsi con suo padre che la sprona ad andare in terapia. E su questo vediamo anche smontare il luogo comune (creduto dalla stessa Georgia) per cui chi va dallo psicologo è un pazzo. Terrificanti le scene degli attacchi di panico, caotiche e commoventi, quanto reali. È bello anche vedere come Georgia cambi proprio idea sulla terapia e stia vicino alla figlia quando scopre quello che fa.

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Ginny e Georgia

Commovente, perché alla fine dei conti è quanto di più reale c’è. Tantissimi genitori non accettano che il proprio figlio vada da uno psicologo perché si pensa che non possa avere niente che non va, e questo porta solo a peggiorare la propria situazione. Zion, al contrario di Georgia, sembra essere il padre perfetto, che si preoccupa della salute mentale della figlia e le sta vicino senza invadere i suoi confini. Tuttavia, persino Ginny che dovrebbe sapere cosa si provi a esser tristi, finisce per non comprendere Marcus e la sua depressione sin da subito.

Altro argomento trattato è infatti quello della depressione, tramite il personaggio di Marcus, che sotto un certo punto di vista sembra semplicemente il lupo solitario, quel ragazzo misterioso della porta accanto pronto a entrare in camera tua dalla finestra ma che in realtà nasconde un’animo buono, puro ma soprattutto triste. Marcus soffre di depressione e la sua depressione lo porta a pensare di non meritare l’amore, di voler stare semplicemente solo. E Ginny, da quindicenne qual è, non comprende subito i suoi motivi e finisce per andargli contro. Per fortuna, però, tutto si risolve e i due scelgono di essere amici.

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Ginny e Georgia

Con chi shippiamo Georgia?

Sono seria: sono completamente disperata perché Georgia starebbe benissimo con il suo primo amore, Zion, padre di Ginny, ma anche con Joe, che la ama segretamente da anni e anni al punto da lasciare che lei sia felice con un altro, oppure con Paul, che la ama nonostante sappia tutto quello che lei ha fatto nella sua vita e le sta comunque vicino, anche quando, nella scena finale, viene arrestata (sul discorso di Ginny al matrimonio ci sarebbe tanto da dire, esattamente il perfetto riassunto di Georgia, madre amorevole che ha dato tanto amore ricevendone però troppo poco).

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Ginny e Georgia

Zion conosce probabilmente la vera Georgia, quella che ha avuto una bambina da adolescente e ha dovuto lottare per tanto tempo per essere felice, mettendo la felicità dei propri figli sempre davanti alla propria e che ha rifiutato qualsiasi aiuto da parte di chiunque (anche da parte della sua famiglia che per questo motivo la odia) pur di farcela da sola. Joe, invece, è innamorato in modo completamente puro di Georgia, la vede al di sopra di tutto ed è lui che mette la felicità di lei davanti alla sua.

Infine, Paul, l’ultimo arrivato, quello che per lei è un po’ il principe azzurro, buono, gentile e ricco. Quello di cui si è costretta a innamorarsi ma che alla fine ha finito per amare per davvero tanto da volersene andare perché aveva paura di poter rovinare tutto, o di aver già rovinato tutto, o semplicemente perché lo amava così tanto che non voleva costringerlo a sposare un simulacro. Ma anche quando lui ha scoperto la verità su di lei, ha deciso di amarla e sposarla comunque. Quindi… Chi dovrebbe avere l’happy ending con Georgia? E soprattutto: Georgia riuscirà a farla franca anche questa volta?

Conclusione

La seconda stagione di Ginny e Georgia è stata molto piacevole, è un teen drama ma comunque ha al suo interno delle tematiche molto importanti e che spaziano dalla violenza domestica (il padre di Austin), alla salute mentale (Ginny e Marcus), dal pericolo di possedere delle armi in casa in particolare con dei bambini in casa (Austin che spara al padre per proteggere la madre) all’importanza del dialogo (in generale, tutto). La trama non è scontata, la musica è perfetta, i dialoghi non sono noiosi e ti tengono attaccato allo schermo per dieci ore senza stancarti. Non vediamo l’ora di vedere la terza stagione, Netflix non fare scherzi!

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