«Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate», ha detto Papa Francesco durante il Regina Coeli. Papa Giovanni Paolo II, infatti, nelle ultime settimane o mesi è attaccato da diverse comunità, pensiamo ad esempio alla statua sfregiata in Polonia, la sua terra natia, ma anche semplicemente a tutta la discussione sul suo aver coperto personalità del Vaticano che avrebbero a che fare con la scomparsa di Emanuela Orlandi il 22 giugno 1983.
Parliamo brevissimamente del caso di Emanuela Orlandi e di come sembrasse che Papa Giovanni Paolo II, o meglio il Vaticano, fosse coinvolto nell’insabbiamento del caso. Ancora oggi il nome di Emanuela è un po’ untabùnel Vaticano, il primo Papa a pronunciare il suo nome è Francesco, che disse ai familiari che la ragazza è in cielo: «Dopo gli anni di silenzio di Ratzinger, soltanto sentire il nome di Emanuela pronunciato da un Papa è stata una cosa forte». Quando Papa Benedetto XVI morì,Pietro Orlandidisse che «Ratzinger, come il suo predecessore, è rimasto in silenzio fino alla morte».
Sul caso di Emanuela Orlandi ci sono state diverse ipotesi, dall’allontanamento volontario da casa all’attentato a Giovanni Paolo II, dallo scandalo IOR e il caso Calvi alla Banda della Magliana, finendo con la pedofilia. Tuttavia, non sappiamo quale di queste teorie sia quella che cela la verità. Il caso è stato anche collegato alla scomparsa di Mirella Gregori, una quindicenne scomparsa il 7 maggio dello stesso anno a Roma. Nessuna delle due è stata mai ritrovata. Ma per Papa Giovanni Paolo II la questione è ancora più complessa, perché è anche stato accusato di aver coperto degli abusi su minori da parte del clero polacco.
In più, ultimamente è anche attaccato a causa di un documentario investigativo e pubblicato da TVN emittente indipendente che non ha paura di criticare il governo conservatore polacco e tutte le sue discutibili scelte, in cui si sosteneva che il Papa polacco avesse coperto degli abusi sessuali su minori che coinvolgevano il clero nella sua nativa Polonia prima della sua elezione a pontefice. A ciò si aggiunge anche un libro di un giornalista olandese, Ekke Overbeek, in cui si affermano le stesse accuse.
Papa Francesco difende Papa Giovanni Paolo II
Come riporta Vatican News, dopo la recita del Regina Coeli «Papa Francesco ha difeso il predecessore san Giovanni Paolo II, la cui figura negli ultimi giorni è stata al centro di accuse infamanti legate al caso Orlandi, mosse sulla base di anonimi “si dice”, senza testimonianze o indizi». Queste accuse sono state definite dal pontefice “illazioni offensive e infondate“. Queste le sue parole: «Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di san Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate».
In un comunicato, poi, leggiamo che “la presidenza della Conferenza episcopale italiana si unisce alle parole di Francesco al termine del Regina Caeli, condividendo il pensiero che i recenti attacchi contro Papa Wojtyla sono esattamente “illazioni offensive e infondate“. Vengono anche ricordate le parole di Papa Giovanni Paolo II: «Il messaggio della Divina Misericordia è così, implicitamente, anche unmessaggio sul valore di ogni uomo. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio, per ciascuno Cristo ha dato la sua vita, a tutti il Padre fa dono del suo Spirito e offre l’accesso alla sua intimità».
Pietro Orlandi, poi, dice di non aver mai accusato Giovanni Paolo II: «È giusto che Papa Francesco abbia difeso Wojtyla dalle accuse fatte attraverso un’audio reso pubblico lo scorso 9 dicembre. Per questo motivo ho deciso di depositare quell’audio al promotore di giustizia Alessandro Diddi, affinché convocasse Marcello Neroni, autore di queste accuse. Certamente non può spettare a me dire se questo personaggio abbia detto il vero oppure no.
Diddi ha accolto questa mia richiesta, insieme alle altre, promettendo che avrebbe scavato a fondo ogni questione, compresa questa. Io e tantomeno l’avvocato Sgrò abbiamo mai accusato Wojtyla di alcunché, come qualcuno vorrebbe far credere. L’unico nostro intento è quello di dare giustizia a mia sorella Emanuela e arrivare alla verità qualunque essa sia». L’audio di Neroni, ex fiancheggiatore della Banda della Magliana e molto legato a «Renatino» De Pedis, la cui posizione giudiziaria è stata tuttavia archiviata, risale al 2009.
Anche l’avvocata Laura Sgrò si esprime sulla vicenda: «Sono stata aggredita come se avessi nascosto cose su Giovanni Paolo II, ma io sono stata chiamata rispetto a Emanuela Orlandi, nessuna reticenza, mai pubblicamente né in altra sede ho proferito di Giovanni Paolo II, mai nessuno mi ha chiesto di lui. Siamo finiti sul banco degli imputati io e Pietro che abbiamo messo a disposizione tutto ciò che sapevamo, lo ha fatto Pietro che ha presentato una memoria di 13 pagine elenco di 29 testi rispetto a Emanuela.
Rispetto al papa Pietro ha un audio che ha lasciato integralmente ai promotori che lo hanno ascoltato, lì ha fatto riferimenti citando lui i nomi delle sue fonti, chi non ha citato le fonti? Non so, se in un interrogatorio di 8 ore, Pietro abbia avuto qualche incertezza nella memoria ma sarebbe stato giusto, nel caso, farlo consultare con me, se volevano fare chiarezza ne avrebbero avuto la facoltà e avremmo magari ricostruito il momento storico. Non esiste obbligo, ma avrebbero potuto farmi assistere, invece loro già da prima volevano interrogarmi, me l’hanno detto prima, io resto disponibile a un incontro col Promotore di Giustizia».
Giulia, 26 anni, laureata in Filologia Italiana con una tesi sull’italiano standard e neostandard, “paladina delle cause perse” e studentessa di Didattica dell’Italiano Lingua non materna. Presidente di ESN Perugia e volontaria di Univox. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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