Elon Musk non apprezza i vantaggi dello smart working. Non dover pagare dei mezzi pubblici, non dover spendere benzina per spostarsi in un altra parte della città o della provincia, risparmiare molto tempo da dedicare poi a se stessi. Certo, ci sono lavori più propensi allo smart working di altri, ma per Elon Musk quello dei dipendenti di Tesla non è smart, per cui devono passare almeno 40 ore settimanali in ufficio. Pena il licenziamento.
CEO di Tesla e di SpaceX, uno degli uomini del momento, di cui tutti parlano e che tutti conoscono. Ritenuto rivoluzionario, secondo il Time è la persona dell’anno, e poi cade su un qualcosa di così semplice. Certo, ha 50 anni e sotto un certo punto di vista potrebbe essere considerato un boomer, e certo è anche che decide lui come gestire la propria azienda, ma vedere come così tante persone non si rendano conto dei vantaggi non solo dello smart working ma anche della dad, è davvero triste.
Lo #smartworking aiuta ad essere più produttivi e a occuparsi della famiglia.
— Lotarsan (@lotarsan) June 1, 2022
Meno traffico e pendolarismo.
E cmq non è che sparisci, vai in sede quando serve. #ElonMusk parla da padrone di piantagione, vuole che tutti accorrano quando schiocca le dita.
C’è anche da dire che Elon Musk, anche durante la prima quarantena nel 2020, ha lasciato aperta la sede principale di SpaceX in funzione delle sue peculiari attività spaziali per conto del governo statunitense e già a marzo 2020 scrisse una mail ai suoi dipendenti dicendo che c’erano più probabilità di morire per un incidente stradale (e a proposito, Tesla è stata denunciata da un taxista parigino per un incidente mortale) che per il Covid-19. Quindi diciamo che sin dal principio ha mostrato di volere i dipendenti in sede. Ma adesso è arrivato a dare un ultimatum.
Elon Musk contro lo smart working
«Il lavoro da remoto non è più accettato», ha scritto Elon Musk in un comunicato mandato poi ai suoi dipendenti via mail. «Tutti quelli che intendono lavorare da remoto, devono essere in ufficio per un minimo (e sottolineo ‘un minimo’) di 40 ore a settimana, oppure devono lasciare Tesla. Se ci sono collaboratori con esigenze straordinarie per cui questo non sarà possibile, giudicherò e approverò direttamente io ogni singolo caso». L’ufficio, tra l’altro, deve essere quello più propriamente legato alle attività di ogni singolo dipendente, non quindi uno generico di Tesla.
Il testo della mail è stato pubblicato da un account Twitter con più di 100 mila followers, @WholeMarsCatalog. Il profilo si occupa proprio di tematiche legate a Tesla e SpaceX. Ha anche chiesto a Musk di commentare la vicenda: «Hey Elon, molte persone stanno discutendo di questa mail. Vuoi dire altro alle persone che credono che lavorare in ufficio sia un concetto antiquato?». Ovviamente il miliardario, molto attivo su Twitter, ha risposto subito: «Queste persone dovrebbero far finta di lavorare da un’altra parte».
Elon to Tesla team: no more remote work pic.twitter.com/aSmZAAOm7G
— Whole Mars Catalog (@WholeMarsBlog) June 1, 2022
They should pretend to work somewhere else
— Elon Musk (@elonmusk) June 1, 2022
La mail è quindi stata confermata da Elon Musk ma anche da diverse testate come il New York Time. Il motivo per cui è contro lo smart working? «Più è alto il vostro livello nell’azienda, e più la vostra presenza dovrà essere visibile», e prende come esempio proprio se stesso: «È il motivo per cui passo così tanto tempo in azienda […], se non l’avessi fatto SpaceX sarebbe andata in bancarotta già molto tempo fa». Secondo lui, infatti, le aziende che stanno decidendo di continuare in smart working, stanno, piano piano, fallendo, non ottenendo buoni risultati.
Giulia, 25 anni, laureata in Lettere Classiche, “paladina delle cause perse” e studentessa di Filologia Italiana. Amo scrivere, leggere, guardare serie tv e anime, i gatti e seguire le giuste polemiche.
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